La versione del medico del Policlinico positivo al Coronavirus sulla settimana bianca in Trentino è al vaglio degli investigatori.
Sono in fase avanzata gli accertamenti sulla comitiva di professionisti messinesi, tornati dalla settimana bianca in Trentino a ridosso dell’adozione dei decreti ministeriali anti coronavirus, che non si sarebbero autodenunciati.
Tra loro la posizione più delicata è quella dell’anestesista cinquantacinquenne del Policlinico che fino a qualche giorno dopo il rientro ha continuato a lavorare, risultato poi positivo al Covid-19.
Gli investigatori hanno già acquisito l’elenco dell’Asp dove era obbligatorio registrarsi, in base all’ordinanza adottata dal Governatore Musumeci a metà della scorsa settimana.
Ordinanza più restrittiva rispetto al Decreto governativo dell’11 marzo scorso, perché obbliga tutti i rientrati in Sicilia dalle regioni del Nord a segnalarsi, mentre il Decreto Conte imponeva l’auto segnalazione a l’isolamento a quelli che erano stati nei territori individuati come zone-focolaio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero le regioni e le province rosse.
Tra queste non vi era il Trentino, ma Bergamo sì, e proprio da qui è transitata gran parte della comitiva di messinesi di rientro da Madonna di Campiglio.
Non tutti, però. Non sarebbe transitato da Bergamo, ad esempio, il medico messinese appunto, che sarebbe rientrato in auto insieme alla famiglia effettuando la prima tappa soltanto in centro Italia.
Una volta giunto a Messina avrebbe comunque segnalato la recente vacanza ai suoi superiori, specificando che stava bene, come il resto della famiglia. Non vi sarebbero stati i presupposti, però, per sospenderlo dalle attività mediche, almeno fino all’entrata in vigore dell’ordinanza regionale.
Dopo aver acquisito gli elenchi degli autosegnalati all’Asp, quindi, adesso gli investigatori dovranno incrociare i dati con quelli ottenuti dagli aeroporti di riferimento e con le versioni rese dagli interessati.
Si tratterà quindi, per gli agenti, di stabilire con certezza chi aveva obblighi, quali e da quando, e come si sono effettivamente comportati tutti gli “allegri sciatori”, in particolare gli operatori sanitari ovviamente.
Dai primi accertamenti sembra che comunque il grosso dei camici bianchi del gruppone si sia isolato volontariamente.
Ma l’ordinanza n. 3 dell’8/3/2020 del Presidente della regione Sicilia non prevedeva l’autoisolamento per tutti coloro che provenivano dalla zona rossa compresa Treviso?
Ta vivi stari a casa punto
Il DPCM 11 marzo imponeva per coloro che erano stati in alcune zone nei 14 giorni antecedenti l’obbligo di isolamento. Oltre l’irresposabilita’ …. anche ignoranza… “