La prima nel 1535, poi sospensioni per terremoti e guerre. Per l'ultima, la seconda mondiale, si riprese nel 1951, poi ogni anno fino ad oggi
L’arcivescovo di Messina, Giovanni Accolla, ha pubblicato il decreto che prevede la sospensione delle manifestazioni esterne delle feste patronali, parrocchiali e di qualunque altro genere quale processioni, trasferimento pubblico di immagini sacre, fiaccolate o momenti di preghiera all’aperto che creino assembramenti incontrollabili o non consoni alla normativa vigente.
Tra queste, ovviamente, anche l’evento principe, la Vara di mezz’agosto. La prima risale al 1535, poi nella storia sospensioni per terremoti e guerre. Per l’ultima, la seconda mondiale, si riprese nel 1951, poi la Vara si era fatta oggi anno, fino ad oggi. Nel 1743 la processione si svolte lo stesso, nonostante la recente epidemia di peste. E fu un disastro.
La decisione dell’arcivescovo è motivata dal fatto che “la grande partecipazione dei fedeli alle manifestazioni della pietà popolare non è facilmente controllabile, generando una prossimità tra gli stessi che non si pone in linea con il divieto di assembramenti e che non favorisce il distanziamento sociale che ancora sussiste a tutela del bene primario della sanità pubblica”.
“Le feste siano, invece, vissute – scrive l’arcivescovo – nella cura delle celebrazioni liturgiche (consultando anche gli uffici diocesani competenti), nell’incremento delle iniziative catechetiche, nella particolare sobrietà dell’organizzazione e nella contestuale attenzione alle povertà generate o accentuate dalla pandemia, manifestando la solidarietà della Chiesa attraverso forme di condivisione”.
Finalmente!