Verifiche in corso. Secondo l'Asp alcuni dati potrebbero essere stati caricati due volte, altri potrebbero riguardare altre province
Avevamo segnalato l’anomalia già un mese fa, l’abbiamo fatto nuovamente ieri. I dati sul coronavirus in provincia di Messina forniti dall’Asp sono diversi rispetto a quelli forniti dalla Regione.
“Le differenze – dice il direttore generale dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia – non sono assolutamente imputabili ad errori nostri; il commissario per l’emergenza Covid 19 dell’Asp, dott. Carmelo Crisicelli, e la dirigente dell’Unità di Epidemiologia, dott.ssa Giuseppa D’Andrea, ribadiscono di avere sempre trasmesso dati reali e assolutamente corretti”.
Le differenze erano evidenti anche sui dati di Catania. “Considerato che anche lì ci sono quattro autonome aziende sanitarie come a Messina – prosegue La Paglia – è possibile ipotizzare che nei giorni convulsi di inizio della pandemia persone positive possano essere state involontariamente caricate due volte sulla piattaforma da parte di aziende sanitarie diverse; una prima al momento del risultato del tampone positivo e poi nuovamente al momento del ricovero in altra azienda sanitaria. Persone residenti in altre province potrebbero inoltre essere state involontariamente computate nell’area di Messina, nella quale sono stati analizzati molti tamponi a supporto di residenti di provincie limitrofe”.
In collaborazione con il Dipartimento sanitario e osservatorio epidemiologico regionale è “in corso una minuziosa verifica per correggere le differenze”.
