Iniziative a Galati Mamertino, Capo d'Orlando e Santo Stefano di Camastra. Il senso di comunità ai tempi del coronavirus
Se l’Europa unita sembra un ossimoro tanto da costringere Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, ad intervenire la scorsa settimana con un video messaggio: “ I divieti nazionali di vendita in altri Paesi europei sono nefasti. Nessuno stato può produrre da solo ciò di cui ha bisogno.”
Galati Mamertino
Se lo Stato italiano dimostra carenze e ritardi inaccettabili, in senso di comunità dei piccoli centri lascia ben sperare. A Galati Mamertino su proposta dell’assessore Carlo Vicario, l’amministrazione comunale ha avviato la produzione di mascherine da distribuire gratuitamente ai concittadini. L’azienda del luogo “ Trovato Confezioni” ha messo a disposizione la struttura e il personale che, a titolo di volontariato, procede alla produzione “no stop” di dispositivi di protezione e contenimento del Covid 19. Le mascherine realizzate in doppio strato di cotone, misto lino e tessuto TNT, sono lavabili, igienizzabili e quindi posso essere riutilizzate. L’obiettivo minimo per gli amministratori del comune dalla virtuosa iniziativa è attribuire almeno una mascherina per abitante.
Capo d’Orlando e Santo Stefano
A Capo d’Orlando il comune ha acquistato attingendo ad un fondo pubblico di donazioni, igienizzanti, mascherine , guanti e generi di prima necessità per le persone in difficoltà, che saranno distribuiti dai volontari della Protezione Civile. A Santo Stefano di Camastra sono pronte per essere assegnate mille mascherine insieme a prodotti igienizzanti. L’associazione Alcara Tour insieme all’Agricol Service Menta, dona agli abitanti del piccolo centro montano, delle mascherine in TNT Geotex 200, realizzate con teli sintetici che normalmente si usano per proteggere le piante dal freddo.
Si moltiplicano quindi le azioni di solidarietà a partire proprio dai piccoli centri, dimostrando, se c’è ne fosse bisogno, che gli egoismi possono scemare nella prospettiva di un bene superiore. Uniti si può e si deve vincere la guerra al Coronavirus, che dimostra inequivocabilmente, retrovie più operose e lungimiranti rispetto ai vertici.