L'entusiasmo di Saro raso al suolo dal mostro della burocrazia. E da una via chiusa al transito da 17 anni ma...
Un anno fa, quando ha inaugurato il bar, pur tra mille difficoltà, non pensava di dover combattere anche con il mostro della burocrazia. Contava su stesso e sulla voglia di scommettersi a Messina.
La scommessa di Saro a Messina
Un anno dopo la pandemia ha “raso al suolo” l’entusiasmo rimasto ed alzato muri che rischiano di rendere il futuro di Square, nel viale San Martino, del tutto incerto. Saro Busardò è giovane ed ha investito tutta la sua vita e le sue speranze su quel bar, restando a Messina. Invece, un anno dopo, la situazione è drammatica e non soltanto perché stando al DPCM dovrà riaprire l’1 giugno ma perché quel muro della burocrazia sta vanificando mesi di lavoro. Già perché l’idea del sindaco di concedere lo spazio antistante i locali per mettere i tavolini e consentire di applicare standard di sicurezza e sopravvivenza, nel caso di Square non si può applicare.
La strada chiusa dal 2003…..
Ricordate il 2003, quando venne inaugurato il tram a Messina? Ebbene, lungo il passaggio del tram in quel tratto del viale San Martino, per rendere fluidificabile il transito, sono state interdette alla circolazione alcune vie. Nell’intenzione dell’ex sindaco Buzzanca dovevano diventare piccole “piazzette tematiche”, come avvenne nel corso Garibaldi. Vennero sistemate fioriere e disposto il divieto di transito. Da quasi 17 anni quindi la via Buganza è una strada chiusa. E’ stata col tempo trasformata in “parcheggio” e non è mai diventata una piazzetta tematica. Quando, un anno fa, alla presenza del sindaco De Luca, è stato inaugurato il bar, l’idea era anche quella, pagando regolarmente il canone occupazione suolo, di sistemare tavolini nella piazzetta anche per creare occasioni e piccoli eventi in un’area meno trafficata.
…al Comune risulta aperta….
Ebbene, Saro la sorpresa l’ha trovata negli uffici del Dipartimento viabilità. La via Buganza, dal 2003 ad oggi, risulta TRANSITABILE e se avesse fatto una cosa simile sarebbe incorso in sanzioni amministrative. Paradossi tutti messinesi. Le auto possono stare parcheggiate a ridosso di fioriere di una strada trasformata in budello chiuso, ma dare opportunità di lavoro è impossibile. Del caso si sta occupando da un anno il presidente della terza circoscrizione Lino Cucè.
Più del covid uccide la burocrazia
Nel frattempo è arrivato il coronavirus. Saro Bufardò non è riuscito ad accedere ad alcuna misura del governo perché il suo locale l’ha inaugurato da un anno appena e quindi, nonostante i mutui e gli investimenti, non ha diritto a nessuna forma di ristoro. Lunedì potrebbe riaprire per l’asporto, ma viene da chiedersi dove trova le risorse per ricominciare dopo due mesi di stop. E in più rischia di non poter neanche avere a disposizione un metro in più di spazio davanti al piccolo bar (che quindi potrebbe ospitare un solo, massimo due clienti per volta stando al DPCM) per colpa della burocrazia. Insomma, là dove non uccide il virus ci pensano i palazzi…… L‘appello è all’amministrazione, al sindaco De Luca ed all’assessore Musilino, per cancellare quel paradosso che esiste da quasi 20 anni…..
L’ass. Musolino risolve il problema
L’amministrazione è subito intervenuta e l’assessore Dafne Musolino ha risolto il problema che si trascinava dal 2003. “Già martedì la via Buganza risulterà chiusa come di fatto è da tantissimi anni-dichiara- Ed inoltre anche il bar Square a questo punto potrà usufruire di quelle possibilità che stiamo mettendo a disposizione dei locali per la riapertura, ovvero l’utilizzo della zona antistante il locale per mettere i tavolini. In questo terribile momento siamo accanto a chi sta provando a rialzarsi ed ha bisogno di tutto il nostro sostegno”
Avete visto la buona amministrazione, cari soloni e cosa vuol dire interessarsi dei problemi dei cittadini? Tutto quello che non è stato risolto in tantissimi anni è stato risolto in pochi giorni,aiutando un cittadino. Grazie sindaco,grazie assessore Musolino.
In pochi giorni? Ma il consigliere Cucè non aveva segnalato la cosa già da un anno? E se non ci fosse stata l’emergenza, ci sarebbe stata tanta solerzia?
Al solito, i tifosi del sindaco, come tutti i tifosi del resto, vedono solo quello che vogliono vedere.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare e quindi a Cucé il titolo che gli spetta ossia presidente di quartiere non consigliere. C’è da dirsi meno male che si è interessato e l’ha risolta come ha risolto le altre problematiche del quartiere che sono sotto gli occhi di tutti. Il padrone del bar poteva rivolgersi a donna Sabrina che abita l’isolato accanto.