Coronavirus, si ferma la giustizia: avvocati in astensione

Coronavirus, si ferma la giustizia: avvocati in astensione

Alessandra Serio

Coronavirus, si ferma la giustizia: avvocati in astensione

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giovedì 05 Marzo 2020 - 07:10

Gli avvocati si asterranno dalle udienze fino al 20 aprile anche a Messina. La delibera dell'Organismo nazionale forense, che bacchetta Bonafede.

In linea con le misure drastiche adottate ieri sera dal governo e senza attendere il Ministro della Giustizia Bonafede, gli avvocati si sono autoregolamentati ed hanno deliberato l’astensione delle udienze in tutta Italia per almeno 15 giorni.

La decisione è stata adottata in serata durante una conferenza, tenutasi online, alla presenza del coordinatore Giovanni Malinconico, del segretario Vincenzo Ciraolo, del tesoriere Alessandro Vaccaroe dei componenti Cinzia Preti, Armando Rossi, Rosanna Rovere e Giovanni Stefanì.

L’astensione comincerà venerdì 6 marzo e terminerà il 20 marzo. Nel provvedimento l’organismo congressuale forense rileva che le misure sino ad oggi adottate nei diversi Tribunali “non sono assolutamente adeguate a ridurre il rischio di contagio in relazione alle specifiche modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie, considerato che il rischio di contagio si sta palesando in modo crescente su tutto il territorio nazionale”.

L’Ocf ricorda inoltre che gli avvocati, per via della natura della loro professione, sono chiamati ad interagire quotidianamente con un numero molto elevato di persone e soprattutto operano su tutto il territorio nazionale senza limitazione. Inoltre, si ricorda che i tribunali sono affollati ogni giorno per via della presenza non solo degli operatori del diritto, ma anche per la presenza di testi, consulenti, verificatori, coadiutori e che “è impossibile effettuare i dovuti controlli preventivi circa gli ambiti di rispettiva provenienza delle persone”.

Da qui la decisione di intervenire nell’interesse dell’avvocatura, atteso che – sottolinea l’Ocf – il ministro della Giustizia non ha preso alcuna posizione benché sia stato sollecitato in modo formale sia il 25 febbraio che il 3 marzo.

Più che probabile che gli avvocati messinesi aderiranno in massa. Proprio a Messina, come in altri fori italiani, non sono mancate le proteste in questi giorni.

L’Aiga ha sottolineato come i palazzi di giustizia siano inadeguati a garantire i presìdi minimi di igiene e sicurezza, e si sono verificati diversi episodi di rinvii o di proteste perché erano stati chiamati a testimoniare soggetti provenienti dalle regioni a rischio.

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