La prima seduta in aula dopo lo stop per l'emergenza Coronavirus riapre lo scontro con l'amministrazione De Luca
Dopo due mesi di stop obbligato, il ritorno in aula del consiglio comunale è stato scoppiettante. Non tanto sul piano dei lavori d’aula, perché le delibere esaminate dai consiglieri erano legate alle misure di aiuti messe in atto in questa emergenza Coronavirus. In pratica si trattava di incamerare nel bilancio comunale le somme arrivate dal Governo e dalla Regione per sostenere gli aiuti alimentari, come la Family card, ma anche i 100 mila euro donati dai messinesi sul conto di Palazzo Zanca. Delibere che naturalmente hanno trovato il via libera dell’aula all’unanimità. Su questo fronte poteva essere una seduta lampo.
Un rientro con le polemiche
Ma il ritorno in aula dopo due mesi ha inevitabilmente riacceso la politica. Con un dibattito che ha visto numerosi “pezzi” dell’aula attaccare duramente l’amministrazione De Luca. Non per come ha gestito l’emergenza Coronavirus, perché ancora è troppo presto fare bilanci. Ma per il fatto di aver completamente messo all’angolo il consiglio comunale in questi due mesi.
Dai banchi di Pd, Sicilia Futura, Movimento 5Stelle sono stati molto critici i commenti rivolti al sindaco rappresentato dal suo vice Salvatore Mondello. Che in apertura dei lavori ha innescato la miccia che ha poi ha acceso molti interventi che si sono succeduti. Mondello, dichiarandosi lontano dall’intenzione di fare polemiche, ha però aizzato chi era già pronto a contestare il modus operandi della giunta De Luca. Ha “difeso” il suo sindaco spiegando che quando si è in guerra un generale non può perdere tempo a discutere per decidere cosa fare ma deve agire.
Il Consiglio ignorato
Il primo a puntare il dito è stato il capogruppo di Sicilia Futura Piero La Tona. «Se in questo periodo qualcuno ha fatto propaganda elettorale buon per lui. La politica invece è rispetto delle istituzioni. Ma noi non siamo stati considerati completamente, neanche quando abbiamo fatto proposte o fornito spunti di riflessione sulle decisioni da prendere. Invece di perdere tempo a immaginare provvedimenti per sostituirsi al Presidente del Consiglio o a perdere nottate per produrre 40 ordinanze in meno di due mesi, si poteva anche trovare il tempo per ascoltare il consiglio. Il Covid ha dato l’ennesima opportunità a questa amministrazione di ignorare il consiglio comunale».
La lesa maestà
A rincarare la dose il consigliere Pd Alessandro Russo: «I gruppi politici non sono stati considerati. E quando qualcuno ha sollevato qualche dubbio sull’operato dell’amministrazione è stato tacciato di rompere il fronte patriottico della lotta al virus. Aver sollevato ogni volta il reato di lesa maestà è gravissimo. La fase 2 non può essere condotta come la fase 1. Nessuno pensi che chi dice no può essere additato come chi rompe il fronte di ripartenza della città. Adesso vogliamo capire come saranno rimodulati i fondi che saranno impiegati per l’emergenza perché dobbiamo sapere da cosa li togliamo e cosa lasciamo scoperto».
La fase 2 tra giunta e aula
Sulla stessa scia, e ormai lontano da alcune valutazioni fatte durante le discussioni sul “cambio di passo”, il consigliere di LiberaMe Massimo Rizzo. Con un messaggio indirizzato direttamente all’amministrazione: «Ormai sono rassegnato. Il vicesindaco non può dire che non possiamo stare qui a fare le pulci al bilancio perché la città deve sapere come verranno distribuite adesso le risorse per gestire questa fase successiva. Chi vince le elezioni ha l’assoluto diritto di amministrare. Ogni scelta però può avere delle conseguenze. Voi avete scelto così. Anche nel rapporto tra giunta e consiglio si aprirà la fase 2».
Sempre dal Pd anche Gaetano Gennaro non si è risparmiato: « Non mi aspettavo cose diverse da questa amministrazione che ha deciso di fare delle scelte, spesso molto più plateali di altre realtà italiane, che poi verificheremo se davvero utili per la città. Scelte operate senza un confronto politico. Chi ha fatto delle scelte in solitaria si assume anche tutte le responsabilità».
Tra le voci critiche anche Giuseppe Schepis, Pierluigi Parisi, Giovanni Scavello. A metà strada Salvatore Sorbello che piuttosto ha chiesto impegno immediato in cose che possono davvero cambiare le sorti di chi da lunedì può ricominciare a lavorare. Come ad esempio velocizzare iter e pratiche per il suolo pubblico.
La risposta
Mondello ha rivendicato invece condivisione e dialogo, citando esempi di consiglieri che in questo periodo si sono rivolti a lui, al sindaco o ad altri assessori a seconda delle esigenze e dei problemi da risolvere. Ciò che però i consiglieri critici hanno voluto ribadire è che non può esserci una gestione personalistica delle questioni calde che riguardano la città ma un rapporto istituzionale con una giunta che non dimentica di avere un consiglio comunale che ha compito di orientare, proporre, vigilare e non solo di ratificare decisioni già prese. Come, di fatto, è accaduto anche ieri con le delibere di variazione al bilancio.
La guerra al virus
Non sono ovviamente mancate le voci a difesa dell’amministrazione. Tra questi il consigliere di LiberaMe, che al contrario del collega Rizzo, ancora una volta ha voluto “giustificare” l’amministrazione. «La drammaticità del momento, legata all’emergenza sanitaria, sociale ed economica, ci deve portare ad attenuare i toni e i rapporti tra amministrazione e consiglio». Dal Gruppo Misto, Salvatore Serra e Serena Giannetto hanno magnificato l’operato dell’amministrazione De Luca in questa emergenza e contestato invece i colleghi che anche in questo momento hanno deciso di polemizzare. «C’è estata una guerra e noi possiamo solo dire grazie a un’amministrazione che ha dato risposte alla città. Ora pensiamo solo a chi ha bisogno di ripartire» ha detto Libero Gioveni.
Ascoltandoli però tutti hanno dimostrato di essere pronti e in prima linea per dare risposte alla città. C’è chi però chiede ancora una volta che il Consiglio non sia ignorato. Il Consiglio in quanto organo, non i singoli consiglieri. Per concordare e decidere insieme, non solo con chi ha vie “preferenziali” con sindaco e assessori, ma con l’aula nella sua interezza.
Francesca Stornante
Parlate parlate ma avete paura di perdere la poltrona, dimettetevi fate più figura
Ho fiducia che in questa grave crisi il Consiglio ritrovi la dignità della sua funzione e verifichi l’operato del sindaco, non permettendogli mai più di espropriarlo delle sue funzioni, e non facendosi mai più intimidire dai toni dittatoriali e spregiativi che e’ solito usare. Consiglieri tutti, rispettate la volontà di chi vi ha portato in aula, solo così sarete davvero i nostri rappresentanti e verrete rieletti, meglio perdere il proprio posto oggi ed essere ricordati come persone serie e rispettabili.