La Uil scrive al presidente della Regione Nello Musumeci segnalando i disagi enormi dei pendolari dello Stretto: serve almeno una corsa in più
«Sono un fisioterapista pendolare. Ogni giorno per compiere il mio lavoro di sei ore ne impiego dieci, se va bene. A volte anche dodici. Perché giustamente per l’emergenza covid-19 ci sono diversi controlli da effettuare. Vi prego incrementate le navi sullo Stretto. Aumentate le corse delle navi. Abbiamo tutti famiglie a casa che ci aspettano».
E’ la testimonianza di uno dei tanti pendolari dello Stretto. Un pendolare della sanità che ogni giorno fa la spola tra le sponde di Sicilia e Calabria per andare a lavorare. In questi ultimi due giorni la Uil ha chiesto a Caronte e Tourist di aumentare anche solo una corsa per i troppi disagi che ogni giorno sono costretti a vivere i pendolari. Caronte ha risposto che però è tutto nelle mani delle Autorità, consapevole delle difficoltà a cui vanno incontro i lavoratori.
Così oggi il sindacato ha deciso di scrivere direttamente al presidente della Regione Nello Musumeci. Uil e Uil Fpl stanno dando voce al sempre maggiore disagio e alle crescenti tensioni che vivono i tantissimi operatori sanitari calabresi impegnati nelle strutture ospedaliere della provincia di Messina. Nonché di tutti i pendolari dello stretto, i quali giornalmente raggiungono la sponda messinese per esclusivi motivi di servizio. Ivan Tripodi, Segretario generale UIL Messina, Pippo Calapai, Segretario generale UIL FPL, e Mario Salvatore Macrì, Coordinatore Area medica UIL FPL sono consapevoli che la decisione di autorizzare l’aumento di almeno una corsa giornaliera da effettuarsi, a loro avviso, alle ore 12.00 da Villa S.G. per Messina e alle ore 14.00 da Messina per Villa S.G. è di competenza e responsabilità dei Ministri delle Infrastrutture e Trasporti, della Salute e del Presidente della regione Sicilia Musumeci.
Serve almeno una corsa in più
«Si tratta di una questione di banalissimo buon senso poiché in corrispondenza con il turno lavorativo delle ore 13.00 che coinvolge moltissimi lavoratori della sanità (e sicuramente anche tanti altri lavoratori di vari settori), non viene garantita alcuna corsa da Villa S. Giovanni-Messina e viceversa. Tale situazione costringe i numerosi lavoratori a partire con la corsa delle ore 8, obbligandoli, prima di iniziare il turno lavorativo delle 13.00, a permanere inoperosi per parecchie ore e, per di più, con un elevato rischio di ulteriore diffusione del contagio da COVID-19».
I sindacalisti reiteriamo la richiesta affinchè i Ministri delle Infrastrutture e Trasporti, della Salute e il Presidente Musumeci autorizzino celermente l’aumento delle corse delle navi traghetto da parte della società Caronte & Tourist.
Questa storia è strana. Per esempio il policlinico a messo a disposizione una struttura per i pendolari dello Stretto o residenti in altri comuni della provincia. Altrimenti che si facciano trasferire in Ospedali della Calabria (per adesso c’è bisogno).