Chiusa l'inchiesta Matassa, indagati anche Genovese e Rinaldi

Chiusa l’inchiesta Matassa, indagati anche Genovese e Rinaldi

Alessandra Serio

Chiusa l’inchiesta Matassa, indagati anche Genovese e Rinaldi

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venerdì 23 Settembre 2016 - 16:09

Insieme i politici, l'imprenditore Paolo Siracusano e i Pernicone, titolari di diverse coop, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati elettorali. La Procura ipotizza per i due esponenti politici anche singoli reati di corruzione elettorale. 54 in tutto gli indagati, tra loro anche esponenti delle forze dell'Ordine.

Ci sono anche Francantonio Genovese e Franco Rinaldi tra i 54 indagati dell’inchiesta Matassa, la maxi operazione su voto di scambio e interessi politici dei clan alle ultime elezioni, regionali e amministrative, e i rapporti tra vecchi e nuovi esponenti criminali cittadini e gli uffici pubblici, passando per i legami con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine.

La PM della Dda Liliana Todaro ha siglato l’atto finale dell’inchiesta, in corso di notifica in queste ore. Tra gli avvisati, non figura il nome dell’altro deputato regionale inizialmente iscritto nel registro degli indagati, il brolese Nino Germanà. La sua posizione è stata stralciata da tempo.

Per il deputato oggi Forzista, Genvese e il cognato Rinaldi la Procura antimafia di Messina contesta il reato di associazione a delinquere al fine di “commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione elettorale”. Il reato è ipotizzato ai due esponenti politici, al gregario Paolo David, ex consigliere comunale arrestato in occasione del blitz, Angelo e Giuseppe Pernicone, titolari delle ditte che avrebbero cercato appoggio per ottenere lavori in diversi settori pubblici, Baldassare Giunti, il factotum considerato “cerniera” tra una serie di ambienti, il grosso commerciante Paolo Siracusano, in passato candidato per l’area Genovese alla Provincia, Giuseppe e Cristina Picarella, patron di cliniche private.

Per la Procura di Messina il reato di associazione a delinquere è “ancora in corso”. Per Rinaldi, David e i Pernicone, la Procura ipotizza poi un ulteriore episodio di corruzione elettorale, cioè la distribuzione di generi alimentari, nell’ottobre 2012, durante la corsa per le regionali.

Ancora, Genovese e Rinaldi sono indagati anche per le “segnalazioni” a favore della Angel e del Consorzio Sociale Siciliano dei Pernicone, tra il 2012 e il 2013, in particolare per l’inclusione negli albi delle imprese a disposizione del Consorzio Autostrade Siciliane.

Chiusura indagine anche per l’altro consigliere comunale coinvolto, Giuseppe Capurro; era andato ai domiciliari per concorso esterno al clan Ventura di Camaro.

Trentotto complessivamente le ipotesi di reato cristallizzate nell’atto conclusivo dell’indagine, a carico dei 54 indagati. Eccoli tutti: Giuseppe Barilà, Carmelo Bombaci, Salvatore Borgia, Giuseppe Cambria Scimone, Giuseppe Capurro, Carmelo Catalano, Vittorio Catrimi; Giovanni, Francesco e Vincenza Celona, Fortunato Cirillo, Francesco Comandè, Pietro Costa, Paolo David, Andrea De Francesco; il boss storico Santi Ferrante; Francesco Foti, Gateano Freni, Francantonio Genovese; il poliziotto in pensione Stefano Genovese; Mario Giacobbe, Baldassarre Giunti, Lorenzo Guarnera, Paolo Guerrera, il poliziotto Michelangelo La Malfa, Antonino Lombardo, Fortunato Magazzù, Salvatore Mangano, Orazio Manuguerra, Raimondo Messina, Massimiliano e Rocco Milo, Gaetano Nostro,il maresciallo dei Carabinieri Lorenzo Papale, già a capo della stazione di Giostra; Angelo e Giuseppe Pernicone, Giuseppe Perrello; Adelfio Perticari, in carcere per l’omicidio del giovane Giuseppe De Francesco, ad aprile scorso a Camaro; i manager della sanità Cristina e Giuseppe Picarella; Salvatore Pulio, Rocco Richici, Francesco Rinaldi, Giovanni Santamaria, Pietro Santapaola, Luca Siracusano, Paolo Silvestro Siracusano, Francesco e Rosario Tamburella, Fabio Tortorella, Domenico Trentin, accusato del tentato omicidio di Salvatore De Luca, avvenuto nel 2012 a Camaro; il boss “Mileddu” Carmelo Ventura e il figlio Giovanni; Francesco Zuccarello.

Il PM Liliana Todaro ha lavorato al caso insieme ai colleghi Maria Pellegrino e Fabrizio Monaco. L’inchiesta è articolata e inizialmente nacque da una informativa depositata nel 2011 dalla Squadra Mobile sui movimenti dei clan cittadini. Continuando a monitorare soggetti già noti e nuovi volti della mafia locale, i poliziotti si sono “imbattuti” negli scambi elettorali del periodo caldo 2012-2013. Sul tavolo dei magistrati c’è però un’altra tranche d’inchiesta, ancora in corso, affidata ai carabinieri del Nucleo Investigativo.

Alessandra Serio

26 commenti

  1. Ma che belle facce e che bei soggetti, grazie di aver affossato una città, ci avete messo del vostro meglio.Adesso soffrirete molto con la giustizia che incalza, non sarà facile uscirne salvi.

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  2. Ma che belle facce e che bei soggetti, grazie di aver affossato una città, ci avete messo del vostro meglio.Adesso soffrirete molto con la giustizia che incalza, non sarà facile uscirne salvi.

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  3. Non hanno dichiarazioni da fare quanti in seno al consiglio sono migrati in Forza Italia?
    Perché la maggioranza in consiglio è loro.

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  4. Non hanno dichiarazioni da fare quanti in seno al consiglio sono migrati in Forza Italia?
    Perché la maggioranza in consiglio è loro.

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  5. MessineseAttento 23 Settembre 2016 20:30

    Quello che in pochi hanno capito, o fanno finta di non capire, stampa compresa, è che in quel giugno 2013 la città ha sconfitto anche la mafia. Anche un bimbo, con la sua innocenza, capirebbe cosa sarebbe stata Messina se la maggioranza dei cittadini non avesse avuto quello scatto d’orgoglio. In quel voto c’era ben più che un banale significato politico, in quel voto era riflessa la voglia di riscatto morale di quella metà pulita di messinesi che, grazie a Dio, ha avuto la meglio!

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  6. MessineseAttento 23 Settembre 2016 20:30

    Quello che in pochi hanno capito, o fanno finta di non capire, stampa compresa, è che in quel giugno 2013 la città ha sconfitto anche la mafia. Anche un bimbo, con la sua innocenza, capirebbe cosa sarebbe stata Messina se la maggioranza dei cittadini non avesse avuto quello scatto d’orgoglio. In quel voto c’era ben più che un banale significato politico, in quel voto era riflessa la voglia di riscatto morale di quella metà pulita di messinesi che, grazie a Dio, ha avuto la meglio!

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  7. Nell’chiesta non è Stato trovato il filone di Messina ambiente e ato 3. Dove molte assunzioni a tempo determinato (Sindaco Genovese) sono state trasformate a tempo indeterminato a causa degli organi di controllo ???

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  8. Nell’chiesta non è Stato trovato il filone di Messina ambiente e ato 3. Dove molte assunzioni a tempo determinato (Sindaco Genovese) sono state trasformate a tempo indeterminato a causa degli organi di controllo ???

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  9. il peggio per le persone oneste è che questi Pseudo Onorevoli, avranno sempre molto consenso alle urne, secondo voi Forza Italia li voleva se loro dati alla mano “presumibilmente” hanno un enorme bacino elettorale.
    Mi auguro chi ha votato queste persone adesso morda la propria mano e si ripromettano di non farlo mai più.

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  10. il peggio per le persone oneste è che questi Pseudo Onorevoli, avranno sempre molto consenso alle urne, secondo voi Forza Italia li voleva se loro dati alla mano “presumibilmente” hanno un enorme bacino elettorale.
    Mi auguro chi ha votato queste persone adesso morda la propria mano e si ripromettano di non farlo mai più.

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  11. Peccato però che appena eletto si sia comportato peggio dei precedenti.

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  13. MessineseAttento 24 Settembre 2016 09:27

    Come darle torto? Ma è proprio in quest’ottica che il voto del giugno 2013 assume un significato che va molto oltre sia alla politica, sia allo stesso Accorinti. Certo, la maggioranza è stata alquanto risicata ed ancora oggi, come dimostrano molti commenti su TS, c’è ancora una parte di cittadinanza che scalcia affinché Messina ritorni il feudo di questi signorotti, i quali, bene o male, elargivano qualche prebenda, utile alla pletora di galoppini per galleggiare nel limbo della mediocrità. La stampa stessa, come ben ricordiamo, ha cercato (e cerca) di convincerci che dietro Calabrò (di per sé bravissimo ragazzo), non ci fossero i personaggi ritratti in foto. Non ci abbiamo creduto e, si fidi, non ci crederemo nemmeno nel 2018…

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  14. MessineseAttento 24 Settembre 2016 09:27

    Come darle torto? Ma è proprio in quest’ottica che il voto del giugno 2013 assume un significato che va molto oltre sia alla politica, sia allo stesso Accorinti. Certo, la maggioranza è stata alquanto risicata ed ancora oggi, come dimostrano molti commenti su TS, c’è ancora una parte di cittadinanza che scalcia affinché Messina ritorni il feudo di questi signorotti, i quali, bene o male, elargivano qualche prebenda, utile alla pletora di galoppini per galleggiare nel limbo della mediocrità. La stampa stessa, come ben ricordiamo, ha cercato (e cerca) di convincerci che dietro Calabrò (di per sé bravissimo ragazzo), non ci fossero i personaggi ritratti in foto. Non ci abbiamo creduto e, si fidi, non ci crederemo nemmeno nel 2018…

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  15. MessineseAttento 24 Settembre 2016 09:32

    Torni quando Accorinti sarà indagato per associazione a delinquere e voto di scambio. Allora, la sua stupida crociata, deflagrata con la sconfitta di Calabrò, forse, avrà più ragion d’essere; ad oggi non fa altro che allenare la lingua a spararle grosse. Può accusare Accorinti di non essere un politico di professione, al contrario dei suoi amici, ma, almeno per il momento, non di essersi comportato peggio di quest’ultimi.

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  16. MessineseAttento 24 Settembre 2016 09:32

    Torni quando Accorinti sarà indagato per associazione a delinquere e voto di scambio. Allora, la sua stupida crociata, deflagrata con la sconfitta di Calabrò, forse, avrà più ragion d’essere; ad oggi non fa altro che allenare la lingua a spararle grosse. Può accusare Accorinti di non essere un politico di professione, al contrario dei suoi amici, ma, almeno per il momento, non di essersi comportato peggio di quest’ultimi.

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  17. letterio.colloca 24 Settembre 2016 09:52

    Di tale “gente” non si deve avere alcuna pietas perché hanno SEMPRE GODUTO SADICAMENTE (notate gli sguardi!!) delle SOFFERENZE del prossimo:carpendo la buonafede e l’ignoranza con FALSE PROMESSE,mortificando la dignità degli umili facendosi BACIARE LA MANO,truffando le istituzioni senza remora alcuna,ostentavano un aplomb da “padrini da parodia”,disponendo di una numerosa povera “corte dei miracoli”ordivano ritorsioni mafiose quali incendi dolosi,violenze non solo psicologiche.Insomma,se l’opera congiunta di INQUIRENTI e MAGISTRATURA PENALE di SANIFICAZIONE viene condotta con cura “chirurgica” possono LIBERARE Messina da codesti CANCRI ammantati (grazie ai BOTTINI accumulati anche dalla precedente generazione “rurale”) di MALEFICA IPOCRISIA

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  18. letterio.colloca 24 Settembre 2016 09:52

    Di tale “gente” non si deve avere alcuna pietas perché hanno SEMPRE GODUTO SADICAMENTE (notate gli sguardi!!) delle SOFFERENZE del prossimo:carpendo la buonafede e l’ignoranza con FALSE PROMESSE,mortificando la dignità degli umili facendosi BACIARE LA MANO,truffando le istituzioni senza remora alcuna,ostentavano un aplomb da “padrini da parodia”,disponendo di una numerosa povera “corte dei miracoli”ordivano ritorsioni mafiose quali incendi dolosi,violenze non solo psicologiche.Insomma,se l’opera congiunta di INQUIRENTI e MAGISTRATURA PENALE di SANIFICAZIONE viene condotta con cura “chirurgica” possono LIBERARE Messina da codesti CANCRI ammantati (grazie ai BOTTINI accumulati anche dalla precedente generazione “rurale”) di MALEFICA IPOCRISIA

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  19. Da uno come MessineseAttento, a libro paga dello scalzo, non potevamo leggere risposta più sciocca. Fa il suo lavoro di portavoce e non possiamo che compatirlo. Per il futuro, speriamo in una nuova stagione libera dalla vecchia politica degli indagati, ma anche senza scalzi, tibetani e inadeguati che hanno fatto sprofondare ancora di più (e non è stato facile) questa città. Per le indagini sugli attuali, squallidi, personaggi che ci governano, diamo tempo alla magistratura. Anche per genovese e company, sono passati anni…. quindi, basta avere pazienza. Io, ne ho tanta e aspetto sulla riva del fiume.

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  20. Da uno come MessineseAttento, a libro paga dello scalzo, non potevamo leggere risposta più sciocca. Fa il suo lavoro di portavoce e non possiamo che compatirlo. Per il futuro, speriamo in una nuova stagione libera dalla vecchia politica degli indagati, ma anche senza scalzi, tibetani e inadeguati che hanno fatto sprofondare ancora di più (e non è stato facile) questa città. Per le indagini sugli attuali, squallidi, personaggi che ci governano, diamo tempo alla magistratura. Anche per genovese e company, sono passati anni…. quindi, basta avere pazienza. Io, ne ho tanta e aspetto sulla riva del fiume.

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  21. Ha rubato i soldi della formazione?
    Ha raccolto voti in combutta con i clan?
    Ho capito criticare, ma cerchiamo di conservare sempre il senso della misura.
    È l’unica cosa che può salvarci dall’isteria.

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  22. Ha rubato i soldi della formazione?
    Ha raccolto voti in combutta con i clan?
    Ho capito criticare, ma cerchiamo di conservare sempre il senso della misura.
    È l’unica cosa che può salvarci dall’isteria.

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  23. Purtroppo per lei continua a non capire che non sono ne con Calabrò , ne con Accorinti e sopratutto con questi ladri furbacchioni. Continui a sostenere il suo tibetano e se non andrà in procura a rendere conto di ciò che non ha fatto allora vorrà dire che ha ragione, ma fino ad ora non ha fatto nulla se non dare incarichi ad amici vari e fare promesse non mantenute.. Stia un Messinese più Attento e forse capirà qualcosa.

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  24. Purtroppo per lei continua a non capire che non sono ne con Calabrò , ne con Accorinti e sopratutto con questi ladri furbacchioni. Continui a sostenere il suo tibetano e se non andrà in procura a rendere conto di ciò che non ha fatto allora vorrà dire che ha ragione, ma fino ad ora non ha fatto nulla se non dare incarichi ad amici vari e fare promesse non mantenute.. Stia un Messinese più Attento e forse capirà qualcosa.

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  25. Mentre attende però si attenga ai fatti.

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  26. Mentre attende però si attenga ai fatti.

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