Anche Pietro Navarra scende in campo ed ufficializza la candidatura a rettore

Anche Pietro Navarra scende in campo ed ufficializza la candidatura a rettore

Danila La Torre

Anche Pietro Navarra scende in campo ed ufficializza la candidatura a rettore

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mercoledì 09 Gennaio 2013 - 10:34

Con una lettera indirizzata a colleghi e personale tecnico e amministrativo, il professore di Economia pubblica comunica la sua candidatura per il sessennio 2013-2019, che si aggiunge a quella del prof. Vita. Pronti a scendere in pista anche altri candidati

L’attuale rettore Francesco Tomasello l’ha definita «troppo precoce», ma – nonostante questa sua considerazione, motivata dalla necessità ultimare il processo di rinnovamento dell’Università – la corsa all’ermellino procede spedita. E così dopo l’ufficializzazione della candidatura del prof. Giuseppe Vita (vedi correlato) , che sarà pubblicamente presentata domenica mattina alle 11 al Royal, ne arriva un’altra: quella del prof. Pietro Navarra, classe 1968, di cui si parlava ufficiosamente già da settimane.

Con una lettera indirizzata a colleghe, colleghi e personale tecnico e amministrativo, il professore di Economia pubblica, che è anche Pro-Rettore con delega al bilancio, comunica la sua discesa in campo nella prossima competizione elettorale per la carica di Rettore, proponendo la sua candidatura per il sessennio 2013-2019.

«Credo – scrive Navarra –di poter mettere al servizio della comunità accademica le mie competenze di studioso di economia del settore pubblico e l’esperienza maturata come Pro-Rettore con delega al bilancio. Sono ampiamente soddisfatto del lavoro sin qui svolto in collaborazione con molti di voi, in un clima animato da una forte volontà di dialogo e ascolto, sempre tradottosi in un continuo e proficuo scambio di idee e partecipazione che, tra l’altro, ha consentito al nostro Ateneo di mantenere il pareggio di bilancio negli ultimi sette anni».

Nel documento, l’aspirante Rettore spiega che la sua candidatura nasce dal “basso”, in quanto «risponde alle sollecitazioni di un gruppo di sostenitori che opera nei ventuno dipartimenti costituitisi a seguito della riforma Gelmini».

L’Università di Messina ha, quindi, i primi due competitors ufficiali per la conquista di una poltrona che fa gola a molti, nonostante la crisi che attraversa tutti gli Atenei italiani. Aspetto, quest’ultimo, che Navarra non sottovaluta: «sono consapevole –sottolinea ancora nella lettera – delle difficoltà che il sistema universitario nazionale sta attraversando… tuttavia, ritengo che queste difficoltà possano essere colte come “opportunità” per un nuovo corso in cui le singole persone, la loro sentita partecipazione, il merito e la responsabilità individuale siano poste al centro delle scelte che la comunità accademica dovrà compiere per il rilancio della nostra Università».

L’ex “pupillo” di Tomasello pensa già alle proposte da mettere sul piatto ed annuncia: «nelle prossime settimane procederò alla sintesi dei numerosi contributi già pervenutimi, integrandoli con quelli nuovi che certo verranno a seguito degli incontri già programmati e di quelli che, spero numerosi, si aggiungeranno. Procederò, poi, con una presentazione pubblica delle linee guida che costituiranno l’ossatura della proposta progettuale per il futuro governo dell’Università».

Navarra aspira ad «un futuro di successi e di traguardi ambiziosi» per l’Ateno peloritano , ma sa bene che prima di cantare vittoria dovrà misurarsi con una campagna elettorale che si preannuncia agguerrita, alla quale , oltre al prof. Vita – che molti dicono goda dell’appoggio di Tomasello, anche se l’attuale rettore nega e si definisce super partes – parteciperanno altri candidati. Quasi sicure, anche se non ancora ufficiali, le candidature di Adriana Ferlazzo docente di Fisiologia veterinaria e di Antonio Romano Tassone, docente di Diritto amministrativo. Soprattutto quest’ultimo potrebbe togliere voti proprio a Navarra, in particolar modo nelle "facoltà" umanistiche e giuridiche. La prof. Ferlazzo, vicina al predecessore di Tomasello, Gaetano Silvestri, cercherà consensi soprattutto nell’elettorato di centro-sinistra.

La macchina elettorale “accademica” è pronta a partire , anche se resta ancora da risolvere il rebus della data delle elezioni, che secondo quanto previsto dallo Statuto dovranno tenersi entro il 30 giugno 2013. La decisione finale spetta al decano dell’Università di Messina, il prof. Salvatore Berlingò: sarà lui a dire a quando l’Università potrà scegliere il nuovo rettore e chiudere definitivamente il capitolo Tomasello, aperto dal 2004 e ricco di vicissitudini di carattere giudiziario, sia penali che amministrative. (Danila La Torre)

5 commenti

  1. in effetti sarebbe ora di lasciare spazio ai giovani

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  2. Magari non ad un giovane vicino a Tomasello.

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  3. no.proroga.rettori. 9 Gennaio 2013 13:30

    La discesa in campo del Prof. Navarra, impegnato attualmente nel ruolo di Prorettore con delega al bilancio, seconda in ordine di tempo dopo quella del Prof. Vita, delegato dell’attuale Rettore per la didattica, non ci coglie di sorpresa. L’unica nostra perplessità, il Prof. Navarra la solleva facendo riferimento ad una collaborazione con molti di noi, “in un clima animato da una forte volontà di dialogo e ascolto, sempre tradottosi in un continuo e proficuo scambio di idee e partecipazione”. Un auspicio del tutto condivisibile per il futuro, che tuttavia ben poco si adatta a descrivere l’aria che si è respirata nel nostro Ateneo negli ultimi anni.
    Rivolgiamo al Prof. Navarra i medesimi interrogativi sottoposti in precedenza al Prof. Vita, restando in fiduciosa attesa delle risposte che certo non tarderanno a giungere da ambedue i candidati.

    1) Dove era il Prof. Navarra quando un gruppo di docenti, sparuto si disse e minacciato di procedimenti disciplinari da parte del Magnifico Rettore, combatteva nelle aule dei tribunali amministrativi per garantire a tutte le componenti dell’Ateneo il diritto alla partecipazione democratica e il diritto al voto, contro l’autoproroga delle cariche elettive poi bocciata in sede amministrativa?
    2) Dove era il Prof. Navarra, quando facendo scempio di una sentenza del T.A.R. di Catania, in una ventina di Dipartimenti si negava il diritto al rinnovo della carica dei Direttori scaduti nel 2010?
    3)Cosa ha provato il Prof. Navarra nell’apprendere che la legittimità delle proroghe degli organi accademici era divenuta oggetto di una inchiesta della Procura della Repubblica?
    4) Il Prof. Navarra ha forse ritenuto che la comunità accademica sia stata ben rappresentata nelle scelte operate in materia del nuovo Statuto, dei Regolamenti ed in ultimo della Fondazione di recente istituzione da parte di un Senato Accademico e da un Consiglio di Amministrazione in regime di proroga e sulla cui permanenza in carica gravano fondate perplessità?
    5) Non sente il Prof. Navarra, come illustre esponente della nostra comunità, l’onta del lapidario giudizio espresso dal G.I.P di Messina Dottor Micali, nella sentenza di primo grado in merito alle note vicende inerenti un concorso nel settore VET/09 espletato presso l’Università messinese nel 2006 ? “…non è, infatti, il merito che deve essere riconosciuto e premiato, non è l’interesse degli studenti fruitori del servizio che il professore è tenuto ad assicurare, a dover essere salvaguardato, non è, ancor prima, lo stesso prestigio della facoltà e, più in generale dell’ateneo, un valore per il quale appare opportuno spendersi. Ciò che importa è, piuttosto, il rispetto, ad ogni costo, della parola data nell’ottica di una discutibile logica di mutuo soccorso…” (Reg. Sent. N. 614/08, pag. 83, nota N. 78 del 19 dicembre 2008).
    6) Non ritiene il Prof. Navarra che alla comunità accademica messinese sia stato fatto un torto, impedendole di riscattare il proprio orgoglio sedendo tra le parti civili del processo che si avvia a conclusione e che vede tra gli imputati il Magnifico Rettore insieme ad una nutrita schiera di professori di I e II fascia del nostro Ateneo?

    Il Comitato Nazionale NO.PROROGA.RETTORI

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  4. Ma in città non esistono altri cognomi ?
    Dalla politica alle cattedre, dai costruttori ai consulenti…
    Dinastie e nepotismo …
    E tutti i messinesi in fila per tre… Bennato docet

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  5. La casta messinese sforna sempre figli e NIPOTI… super preparati,questi onorevoli, prof. universitari, notai,etc.. quando procreano i figli hanno una marcia in più o qualche rituale a noi mortali sconosciuto.

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