Oggi 45 tonnellate di rifiuti sono stati portati in discarica direttamente dai mezzi di Messinambiente. Il commissario Di Maria è ora riuscito a convincere la ditta a metterne in servizio da subito almeno 3. Domani mattina sit in dalle 9 a palazzo Zanca
Emergenza rifiuti, nuova giornata di lavoro serrato a Palazzo Zanca per scongiurare il peggio. Ieri dopo un lunghissimo vertice tra il commissario Croce e il liquidatore di Messinambiente Di Maria sono stati trovati 750mila euro per tamponare la crisi senza fine della gestione rifiuti in città. Crisi che questa volta è esplosa dopo lo stop della ditta che si occupa del trasporto in discarica, che avanza un credito di 570mila euro e che ieri mattina ha effettuato l’ultimo viaggio verso Mazzarrà. La cifra recuperata ieri raschiando il fondo del barile è solo una goccia nell’oceano, ma quantomeno basterà per scongiurare il peggio perché si riuscirà a pagare un acconto di circa 250mila euro alla ditta, ma bisogna attendere i tempi tecnici del trasferimento delle somme dal comune all’Ato3. Intanto, nell’attesa, questa mattina il commissario Di Maria è riuscito a far partire verso la discarica alcuni degli autocompattatori della società, gli stessi che effettuano la raccolta, giusto per riuscire a garantire un minimo di servizi essenziali e per evitare che tutti i mezzi si ritrovino fermi perché carichi di rifiuti. La priorità è stata data ovviamente a scuole, mercati, ospedali e zone a rischio. A Mazzarrà sono però state scaricate solo 45 tonnellate, considerato che la città ne produce circa 380 al giorno, non è difficile capire che da qui a poche ore l’immondizia potrebbe iniziare ad accatastarsi fuori dai cassonetti e sui marciapiedi. Il commissario Di Maria in tarda mattinata è tornato a Palazzo Zanca per continuare a discutere del problema. E’ una corsa contro il tempo perché la città non può permettersi una nuova emergenza. Si è riusciti a convincere la ditta che si è fermata a rimettere in servizio da subito 3 degli 8 mezzi che portano i rifiuti messinesi in discarica. Appena ci sarà la certezza del mandato di pagamento il servizio riprenderà a pieno ritmo e il commissario Di Maria conta di riuscire a far tutto entro domani. Intanto la visita di oggi a Palazzo Zanca è servita al liquidatore della partecipata per consegnare una dettagliata relazione che elenca le somme che l’Ato3 deve a Messinambiente. Si tratta di circa 11,5 milioni di euro che riguardano i servizi da gennaio a ottobre. Nel frattempo però i conti si possono fare solo con i 750 mila euro recuperati ieri. 250 mila saranno destinati alla ditta che conferisce i rifiuti in discarica, 100 mila per pagare qualche rata dell’acquisto di alcuni autocompattatori finora mai corrisposta, il resto servirà per acquistare pezzi di ricambio per i mezzi fermi in deposito. Resta la montagna di debiti che Messinambiente non sa come affrontare. E restano anche gli stipendi dei dipendenti, compreso quello di ottobre, che di questo passo non si sa quando arriveranno.
Per questo motivo domani mattina, sin dalle 9, davanti a palazzo Zanca, i lavoratori terranno un sit in di protesta. Le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione del personale: "A tutto c'è un limite, non possiamo continuare ad assistere inermi al collasso totale del sistema – dichiarano i segretari di Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, Clara Crocè, Enzo Testa e Silvio Lasagni -. Ormai i sacrifici dei lavoratori contano poco, senza risorse economiche non si può proseguire. I continui problemi e il mancato confronto con il commissario non fanno altro che aumentare la tensione. Occorre affrontare con decisione la questione e reperire ulteriori risorse. Non è possibile fare andare avanti così un sistema complesso che viene aggredito giornalmente dai fornitori e dalle cartelle esattoriali“.
(Francesca Stornante)
andate a pescare in oceano Atlantico e col ricavato cominciate a pagare gli stipendi di chi lavora,mentre Voi dovreste vivere per anni ad acqua e pane.
dramma sociale in arrivo. missione compiuta al 99%.