Formazione, i buchi neri dei controlli alla Regione

Formazione, i buchi neri dei controlli alla Regione

Rosaria Brancato

Formazione, i buchi neri dei controlli alla Regione

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venerdì 19 Luglio 2013 - 06:46

Dalle carte dell'operazione Corsi d'oro e da tutte le inchieste emerge un sistema di controlli e di autorizzazioni alla Regione che faceva acqua da tutte le parti e che ha consentito quanto accaduto in questi anni. Eppure, rilevano i magistrati, sarebbe bastato semplicemente leggere....

L’inchiesta sul Ciapi di Palermo e quelle sui Grandi Eventi, su Aram, Ancol e Lumen nonché tutte le altre sugli Enti di formazione hanno un filo conduttore comune: ma chi doveva controllare, alla Regione, che ha fatto?

In tutta la Sicilia sono svaniti milioni di euro provenienti dalle casse dell’Unione europea destinati alla formazione e chi doveva controllare non l’ha fatto. Il sistema si è alimentato per anni grazie al fatto che gli uffici di “mamma Regione” non hanno mai guardato una carta, un fascicolo, una fattura. A prescindere dal fatto che persino uno “sbadato” o un incompetente si sarebbe reso conto di alcune macroscopiche stranezze, in realtà è proprio il sistema dei controlli che sembra fatto apposta per fallire. Le verifiche avvenivano quasi sempre “sulla fiducia”. I controlli venivano posticipati di mese in mese, tanto che quasi sempre avvenivano (quando avvenivano) a fine corso. Le documentazioni evidentemente non le ha mai lette nessuno, nessuno ha mai verificato se esistessero i corsisti e i docenti e se le due parti, corsisti e docenti, s’incontrassero realmente. Le verifiche sulla frequenza, ad esempio, erano a dir poco “bizzarre”, se pensiamo che a novembre il dipartimento della Formazione annunciò l’ennesima proroga al controllo fino al 31 dicembre 2012 (era la terza da maggio), quindi i registri con le presenze sarebbero arrivati mesi e mesi dopo la fine dei corsi. Dapprima i corsi venivano pagati in base alle spese dichiarate, poi si passò al numero degli allievi, che dovevano essere 15 per ottenere i fondi. Ma anche in questo modo il sistema venne aggirato, attraverso firme false o comunque grazie alla “tolleranza” della Regione che, se un corso avviato con 15 persone poi, dopo un paio di giorni, si dimezzava, chiudeva un occhio. Basta leggere gli atti dell’ inchiesta e le testimonianze dei corsisti per capire come a volte venissero falsificate le firme degli allievi, sia per l’iscrizione che per le quietanze di pagamento, così molti hanno frequentato a loro insaputa o, peggio, incassato a loro insaputa. Nelle intercettazioni di Daniela D’Urso con un’impiegata appare chiaramente il metodo: “ci metti tu la firma”, diceva la moglie dell’ex sindaco Buzzanca. Poi ci sono le dichiarazioni del dirigente alla formazione Ludovico Albert ai magistrati che racconta: “I fondi? Andavano ad enti accreditati di solito in base a mera autocertificazione ed in assenza di controlli. Gli enti accreditati erano circa 1.600, quasi cinque volte più di quelli del Veneto. Le verifiche poi, tutte postume,avvengono a distanza di anni”. E’ sempre Albert a raccontare della visita ricevuta da Daniela D’Urso che “l’avrebbe aggredito e minacciato, pretendendo di ottenere, per l’Ancol, un’ integrazione. Fatti poi riferiti al Presidente della Regione”.

Sono gli stessi magistrati che nell’ordinanza dell’operazione Corsi d’oro si soffermano proprio su questo aspetto: “ C’era una palese e spesso colpevole inadeguatezza del sistema dei controlli. Gli accertamenti hanno evidenziato molteplici irregolarità ed anomalie, molte delle quali intuibili già dall'esame della documentazione contabile. Un meccanismo di controllo tutt'altro che esemplare di autorizzazione ai finanziamenti che, più che sorprendere, talora sconcerta”. Insomma i magistrati fanno intendere come non occorra essere il commissario Colombo per capire che qualcosa non andava. Bastava guardare i documenti contabili. E farlo nell’immediatezza, non a distanza di mesi.

Prendiamo alcuni aspetti emersi dall’operazione Corsi d’oro. Se sei un dirigente regionale deputato alle autorizzazioni delle spese tra le carte spunta una fattura di 23 mila euro di una gioielleria, un piccolissimo sospetto dovrà pur venirti. Se un Ente utilizza un’auto di lusso, che, di anno in anno, invece di costare meno addirittura invecchia e vale di più, come il vino, una lampadina dovrà pure accendersi nel cervello. L’Audi A8, acquistata 60 mila euro per “esigenze del corso”, è stata noleggiata all’Aram con costi mensili che non hanno alcuna logica di mercato e che aumentava di anno in anno, nonostante l’invecchiamento, al punto che in tre anni è costata oltre 93 mila euro, con una plusvalenza di 36 mila euro. Se ti arrivano due fatture per la pulizia di tre sedi, di 84 mila euro e di 28 mila per un totale di 112 mila euro lo capisci ad occhio che non è stato Mastro Lindo in persona con i suoi fratelli a pulire Montecitorio. Il noleggio delle attrezzature, gli affitti degli immobili, ogni cosa avveniva moltiplicando le cifre con il gioco delle scatole cinesi. Strano Paese il nostro. A Roma politici come Scajola o Tremonti riescono a comprare attici con vista sul Colosseo a loro insaputa o con prezzi da casa popolare e a Messina, Palermo,Catania, Agrigento, le Aule per i corsi di formazione sono a cifre esorbitanti. Bastava leggere, fare controlli. Anche se spesso erano gli stessi dirigenti ad avvisare, come nel caso di Carlo Isaja, l’arrivo delle verifiche.

Esemplare l’intercettazione di un altro dipendente dell’Ispettorato del lavoro, Venerando Lo Conti che quasi cerca di giustificarsi per i controlli effettuati su disposizione della Regione dopo le bufere: “Elio, noi…siamo partiti perché…perché non vorrei…per ora Crocetta impera…A Messina ci sono 32 enti e noi dobbiamo farli tutti…Nelli Scilabra ha disposto così…e poi Nelli Scilabra cu sapi cu è….”.

Con amara ironia, si potrebbe dire che basterebbe un Corso di formazione per…formare i dirigenti della Regione deputati ai controlli e alle autorizzazioni.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Siamo propio messi Male… che tristezza!!!

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  2. Sono contento e spero che questi individui non dormono più la notte, spero che la Giustizia faccia il suo percorso senza rallentamenti, spero che sia veloce a giudicare questi delinquenti, ma io mi domando…, tutto qui? O mi spiego meglio solo loro? Io personalmente o i miei dubbi, a Messina ci sono altri Enti di Formazione piccoli e grandi, sempre amministrati da politici o meglio politicanti con credo lo stesso scopo (FACCIAMO PIAZZA PULITA!!!), ma qui lascio le mani alle autorità competenti!! So solo una cosa che a me e a tanti messinesi onesti ci avete tolto tutto, siamo senza lavoro, senza un futuro, e tutto questo GRAZIE a questi elementi schifosi. Tutti questi milioni persi nelle loro tasche, quanto sarebbero stati utili per creare sviluppo e lavoro!!!
    xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

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  3. invelatosempre 19 Luglio 2013 09:40

    Quando l’anno scorso Befera presentò il Redditometro e prospettò la possibilità del controllo a tappeto dei conti correnti bancari, ci fu una levata di scudi sull’incostituzionalità degli strumenti, sulla violazione della privacy e bla e bla…, che costrinsero il Direttore Generale ad una dichiarazione risolutiva e cioè che gli strumenti sarebbero stati usati solo nei confronti dei Lavoratori Autonomi. Come d’incanto, nessuno protestò più. Le accuse di incostituzionalità svanirono e, a tutt’oggi l’Agenzia delle Entrate utilizza indisturbata, gli strumenti citati.
    Ora la mia domanda è: Non pensate che se gli impiegati con funzioni Ispettive, di Controllo, di Autorizzazione, e di Spesa fossero controllati fiscalmente e nel tenore di vita come fossero dei semplicissimi Autonomi, tante sorprese potrebbero essere non solo evitate, ma soprattutto prevenute?
    E’ una bestemmia la mia o solo un sogno da serata di mezz’estate?

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  4. LORO RUBANO E NOI PAGHIAMO LE LORO RUBERIE

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  5. MessineseAttento 19 Luglio 2013 10:08

    Tutto questo assume toni tragicomici a leggere i commenti di chi ancora difende questo sistema. Questi tizi non capiscono che arresti e sequestri sono frutto di indagini accurate e riscontri documentali inconfutabili, ma vallo a fare capire a chi era attaccato a questa mammella!

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  6. La verità è che mancano i controlli. Un tempo, purtroppo lontano, i bilanci di previsioni dei Comuni e delle Province venivano approvati dai rispettivi consigli e, successivamente, trasmessi alla Commissione provinciale di Controllo che lo sottoponeva al un successivo esame per poi trasmetterlo, munito del proprio parere alla Commissione Regionale per la finanza locale. Lo stesso percorso per i “Bilanci consuntivi” con l’obbligo di trasmetterli alla Corte dei Conti qualora presentassero un “Disavanzo di Amministrazione. Ma c’è di più- Tutte le deliberazioni, specie quelle che comportavano spese a carico dell’ente, dopo l’approvazione da parte dell’organo competente (giunta o consiglio) dovevano essere trasmesse alla Commissione provinciale di controllo che li esaminava sotto il profilo della legittimità e del merito e, solo dopo l’approvazione divenivano esecutivi. Oggi questi controlli non esistono più dato che, secondo i politici, ostacolavano e ritardavano la realizzazione delle attività programmate. Non esiste organismo che controlla gli atti posti in essere dalla pubblica amministrazione per cui le violazioni di legge sono frequenti ed, il più delle volte, rimangono ignorate. Se a tutto questo si aggiunge la diversità nell’interprete le norme legislative che regolano la “finanza locale pubblica” il quadro che ne esce è da definire devastante (vedi Patto di stabilità 2012 del Comune di Messina sforato (????) per debiti dell’Atm. ATO ed avvocatura) . Ed allora fate dei corsi formativi per lo svolgimento della attività economico finanziaria degli enti pubblici dando il giusto e legittimo riconoscimento, nonché la corretta interpetrazione al contenuto alle norme di cui al decreto legislativo 267/2000 relativo al “testo unico dell’ordinamento contabile degli enti locali: E quanto detto per Comune e Province, vale anche e soprattutto per la regione Siciliana.

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  7. velista anonimo 19 Luglio 2013 13:03

    …i reati non perdono la loro gravita’
    se i controlli non sono efficienti ….
    se una banca non ha vigilantes o personale
    potrebbe essere derubata
    con la scusa che non ci sono i controlli ?

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  8. salvatoremammola 19 Luglio 2013 15:28

    Gent.ma Dott.ssa Brancato, perchè tirare in ballo Mastro Lindo, anche lui faceva i corsi di formazione regionali? Non mi dica che è stato Mastro LIndo a fare le fatture “gonfiate”!

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  9. Dell’indagine sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE, che abbia portato agli arresti clamorosi di questi giorni, investendo una delle famiglie più in vista delle ricca borghesia politica messinese, con fortissimi legami con altrettanto in vista e ricchissime famiglie della borghesia imprenditoriale, accademica e delle professioni, mi ha colpito il linguaggio ZALLO delle intercettazioni di una delle arrestate, come se alla cornetta non ci fosse una raffinata borghese, che viaggi per tutta Italia per fare acquisti, o assistere a spettacoli teatrali, o a presiedere manifestazioni di beneficienza, o intenta a giocare a burraco nei club esclusivi della città, ma la più zalla e volgare delle messinesi dei quartieri difficili, dove un dialetto imbastardito è l’unica lingua conosciuta. In quelle intercettazioni viene fuori il peggio del mondo legato alla politica, l’ARROGANZA, no, mi rifiuto di sporcare con una delle parole più antiche, destinata a quell’attività umana, che R E N A T O sindaco chiami “UN’ATTO DI AMORE” verso la gente, quella più debole e più giovane in modo particolare. Quell’enorme ricchezza accumulata, infatti l’entità dei sequesti è ingentissima, non è il frutto di duro lavoro, ma dell’efficacia di presidiare il territorio con il VOTO DI SCAMBIO. Questa indagine è un terremoto , sconvolgerà equilibri politici ed economici, Messina non sarà più come prima.

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  10. dolcestilnuovo 19 Luglio 2013 19:56

    Sei davvero poco attento. Non leggi, evidentemente, le cronache ma solo i titoloni dei giornali. Gli innumerevoli casi di non luogo a procedere o di assoluzioni o di non rinvio a giudizio ti sfuggono sempre. Non limitarti alle sole prime pagine, leggi anche le altre e troverai, magari in piccoli trafiletti che le persone indagate con titoloni a nove colonne, poi sono state scagionate. Vedi, capisco che per leggere i giornali, si devono comprarli, e molti, invece lo leggono solo dal barbiere o sfogliandolo di nascosto al supermercato, ma per evitare di dare giudizi in modo semplicistico, bisogna documentarsi. Quali sono le tue fonti? Quelle dei tuoi amici commentatori? Ok, supportatevi a vicenda, io aspetto gli esiti e poi giudicherò.

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