I lavoratori di Aram, Ancol e Lumen trasferiti al Ciapi di Priolo

I lavoratori di Aram, Ancol e Lumen trasferiti al Ciapi di Priolo

Rosaria Brancato

I lavoratori di Aram, Ancol e Lumen trasferiti al Ciapi di Priolo

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lunedì 02 Settembre 2013 - 15:39

Entro settembre i lavoratori degli Enti di formazione Aram, Lumen e Ancol, finiti al centro dell'inchiesta Corsi d'oro, confluiranno nel Ciapi di Priolo. L'assessore Scilabra ha preso il provvedimento, che riguarda anche l'Ial e gli enti ai quali è stato revocato l'accreditamento. Il trasferimento ha la durata di un anno in attesa della riforma della formazione.

Per i dipendenti di Aram, Lumen e Ancol arrivano buone notizie, almeno sul fronte futuro occupazionale. L’assessore regionale alla formazione Nelli Scilabra ha infatti annunciato che i lavoratori di alcuni degli Enti finiti nella bufera ed ai quali sono stati revocati gli accreditamenti, confluiranno nel Ciapi di Priolo. Il provvedimento riguarda Ial, Aram, Lumen, Ancol e Aiprig. I lavoratori (oltre 800 quelli dell’Ial, 104 quelli dell’Aram) che provengono dalle diverse sedi dei singoli enti non dovranno materialmente trasferirsi, ma il Ciapi di Priolo gestirà i corsi avviati o quelli finanziati ed in fase di avviamento da settembre. Se la Regione ha quindi chiuso i rubinetti per Ial, Aram, Lumen, Ancol e Aiprig revocando gli accreditamenti (il sistema che consentiva l’accesso ai finanziamenti) tutela comunque i lavoratori trasferendoli in un altro Ente ma mantenendone funzioni e compiti. Il passaggio dovrebbe avvenire entro la fine dal mese. Da sciogliere poi i nodi relativi agli stipendi arretrati per i quali molti lavoratori è probabile che finiranno con il seguire la strada giudiziaria. Il caso Aram sarà all’attenzione della prossima Commissione regionale lavoro, presieduta dal messinese Marcello Greco, che su stipendi e futuro dei lavoratori aveva chiesto al governo regionale risposte chiare.

La revoca degli accreditamenti, soprattutto per i casi Ial e Ancol era già stata avviata nei mesi scorsi, allo scoppiare delle bufere. In particolare, per quel che riguarda l’Ial sia Crocetta che la Scilabra avevano chiesto lumi sull’utilizzo dei 22 milioni di euro provenienti dal Prof 2011 e finiti nelle casse dell’Ente nonostante i dipendenti da mesi lamentassero il mancato pagamento degli stipendi. Dall’Ial però non era arrivato alcun chiarimento in merito.

"Quando la Regione chiede come vengano utilizzati i soldi pubblici – ha detto la Scilabra – si pretende una risposta chiara e netta. Lo Ial Sicilia non ha saputo spiegare come abbia utilizzato i 22 milioni di euro . Chi non paga i lavoratori e non spiega come utilizza i soldi pubblici, non può avere alcun rapporto con l'amministrazione regionale. Probabilmente qualcuno non ha ancora compreso che è cambiato il vento, questo provvedimento chiarirà le idee".

Diversa la situazione di Aram, Lumen e Ancol, finiti al centro dell’inchiesta Corsi d’oro sulla gestione dei finanziamenti europei. Già nel novembre scorso, con lo scoppiare della prima inchiesta, la Regione aveva bloccato i finanziamenti per l’Ancol, procedura poi seguita anche per Aram e Lumen nei mesi scorsi. Più volte i dipendenti di Ancol e Aram hanno scritto alla Regione per reclamare il pagamento degli stipendi arretrati (si va dai 18 ai 20 mesi) e soprattutto chiarezza sul futuro. Sembra che il trasferimento al Ciapi di Priolo al momento avrà la durata di un anno, il tempo necessario per cambiare l’intero sistema formazione che in Sicilia è stato il fallimento della classe politica.

Rosaria Brancato

9 commenti

  1. quindi persone che non hanno fatto alcun concorso vengono salvaguardate senza indagare neppure un attimo sui meriti per i quali sono state assunte?

    mah…

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  2. pagateli con i soldi dei compagni di merenda (moglie di xxxxxxxx e di xxxxxx DI ALTRI TRUFFATORI)

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  3. Concorso? Quanti sono i dipendenti pubblici che lavorano senza aver fatto alcun concorso? ex 285, LSU, articolisti, contrattisti e chi più ne ha più ne metta. Perché adesso dovremmo trascurare i lavoratori della formazione. E’ sempre una questione sociale.
    Questa è l’Italia, questa è la Sicilia.

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  4. chi fa i concorsi e li vince resta a casa

    questa è la repubblica italiana

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  5. Per quale motivo questi dipendenti di xxxxxxxxxx riconosciuti dovrebbero essere messi nelle condizioni di continuare se non hanno fatto concorsi o altro per l’assunzione? Il giudice che segue l’inchiesta obblighi al pagamento attraverso i beni confiscati e non alle spalle dei cittadini. Tra l’altro questi dipendenti sapevano bene cosa si faceva in quegli uffici e dunque sono anch’essi complici, a questo punto tutti a casa a cercare altri appoggi politici per altre assunzioni facili.

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  6. Da questi 904 signori (e più…) desidererei sapere COME si diventa dipendente di una di questa società?
    Quali meriti si devono avere?
    Si devono fare dei concorsi?
    Inviare il curriculum?
    Avere titoli?
    O basta semplicemente essere presentati da un “amico”???

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  7. Compagni di merende anche loro.

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  8. il problema è che non devono essere tutelati. che si rivolgano ai loro danti causa.

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  9. Giuseppe Rotondo 3 Settembre 2013 10:28

    E se ci fossero dipendenti ONESTI ?!?

    Finalmente si vede un po’ di Luce dopo anni di Buio totale.
    Un encomio particolare và a Crocetta e la Scilabra che pian piano stanno mettendo in pratica quanto promesso, nella sua battaglia contro i poteri trasversali ed occulti di una classe dirigente corrotta; battaglia che deve colpire gli enti e non quei lavoratori onesti che sono vittime dello stesso sistema.
    Il miglior augurio x i lavoratori ONESTI, è quello di tornare a prendere uno stipendio che ormai da 20 mesi non ricevono, pur avendo lavorato fino a pochi mesi fà.
    Situazione pesantissima da vivere, e che ha portato in alcuni casi anche a tragedie familiari non più risolvibili, purtroppo.
    Contemporaneamente mi auguro che venga fatta luce su tutti i dipendenti che non hanno nè il diritto, nè le competenze per far parte del CIAPI, ed in tal caso procedere con leggittimi licenziamenti.
    Infine mi sento in dovere di sottolineare un altro aspetto.
    Prima Palermo, poi Catania, e da poco Messina hanno deciso di cambiare i loro Sindaci, ed ancor prima anche la Regione ha un nuovo Governatore; caro Crocetta non si faccia sedurre dai venti che le propongono incarichi e ruoli a livello Nazionale, la nostra terra sta iniziando adesso una nuova ERA, ed ha bisogno ADESSO del suo lavoro e della sua presenza.
    Quando un bambino inizia a fare i suoi primi passi, si cerca di aiutarlo in tutti i modi,e solo quando si è certi che sia in grado di camminare autonomamente, gli si lascia la mano.
    OGGI è più importante di ieri “RIMANERE e COMBATTERE” i poteri forti con la LEGALITA’, la politica DEVE essere questo e non altro; lasciamo ai politici nazionali le telecamere ed i falsi consensi, e lavoriamo tutti assieme per una città migliore, … per una regione migliore,… anche in una nazione che difficilmente migliorerà.

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