Nuova ispezione della Guardia di Finanza al Teatro. Chiesti atti del 2015-2016

Nuova ispezione della Guardia di Finanza al Teatro. Chiesti atti del 2015-2016

Rosaria Brancato

Nuova ispezione della Guardia di Finanza al Teatro. Chiesti atti del 2015-2016

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mercoledì 19 Ottobre 2016 - 22:03

Seconda ispezione negli uffici dell'Ente in pochi mesi. Intanto Cambiamo Messina dal basso chiede la ratifica della nomina di Luciano Fiorino nel Cda. L'assessore Barbagallo presto sarà a Messina.

Al Vittorio Emanuele sono tornati i finanzieri.

Una prima ispezione era già avvenuta nei mesi scorsi, il 1 aprile (leggi qui), con riferimento ad un’indagine avviata dalla Corte dei conti nel marzo 2015 e che riguardava una serie di aspetti, dalle consulenze ai bilanci al trattamento economico dei dipendenti. I faldoni con la documentazione sono poi stati trasmessi ai giudici contabili.

Ieri mattina la Guardia di Finanza, sezione tributaria, è tornata negli uffici del Teatro.

L’ispezione è durata alcune ore, quelle necessarie per la richiesta di una serie di atti, come quelli relativi alla foresteria, ad alcune spese e forniture.

La “visita” dovrebbe far seguito al dossier che nell’autunno dello scorso anno l’ex consigliere Totò D’Urso consegnò al sindaco, alla Regione ed alle autorità competenti, chiedendo si facesse chiarezza su una serie di presunte irregolarità (leggi qui l’articolo). La circostanziata denuncia, che D’Urso consegnò per primo ad Accorinti ricordandogli che era stato il primo cittadino a nominarlo in seno al Cda e che quindi lo riteneva principale interlocutore per intervenire, rimase inascoltata, sia in quell’occasione che nelle successive.

I fatti hanno poi chiarito che le perplessità di D’Urso non erano campate in aria e che le cose al Teatro non stavano affatto come dichiarava entusiasticamente il sindaco (anche a proposito della stabilizzazione degli orchestrali che tutt’ora non è avvenuta).

Tornando alla Guardia di Finanza, l’ispezione si è conclusa con un verbale e con la trasmissione degli atti dagli uffici del Teatro agli investigatori. A quanto pare la procura di Messina ha deciso di intervenire dopo i rilievi dei revisori dei conti da marzo in poi,rilievi che si son aggiunti alle perplessità di D'Urso.

Intanto si lavora sugli altri fronti. I bilanci sono stati approvati e si sta operando al Piano di risanamento per coprire quel milione e 200 mila euro di debiti fuori bilancio ereditati dalla stagione 2015. Le risorse sono state individuate così come il percorso di risanamento. La Regione peraltro ha varato un’operazione “15 milioni per 15 teatri per 15 anni” del quale abbiamo già scritto e che potrà consentire ulteriore ossigeno per l’Ente.

L’assessore Barbagallo nelle prossime settimane dovrebbe far tappa a Messina anche per far chiarezza su un’altra vicenda. Ad agosto infatti Barbagallo aveva firmato il provvedimento con il quale dava al Cda gli ultimi 30 giorni prima dello scioglimento e della riduzione.

L’assessore aveva anche indicato le modalità per la nomina del nuovo Cda a 3 componenti, così come previsto dalla normativa contro gli sprechi nelle partecipate.

Quel provvedimento però non è mai stato pubblicato all’Albo Pretorio e nella Gazzetta ufficiale, restando privo di efficacia giuridica.

Nel frattempo l’attuale Cda (ridotto da 6 a 4 componenti per le dimissioni di D’Urso e Moschella) ha approvato i bilanci ed “esaurito” il compito indicato da Barbagallo.

Nelle prossime settimane quindi l’assessore dovrebbe procedere con lo scioglimento del Cda e con l’avvio delle procedure di nomina del successivo. A meno che non voglia seguire la strada del commissariamento.

Sulla vicenda si registra una nota di Cambiamo Messina dal basso che chiede la ratifica della nomina di Luciano Fiorino, indicato da Accorinti in sostituzione di Totò D’Urso (ratifica che finora non è avvenuta proprio perché l’assessore sta procedendo verso la riduzione a 3 del Cda).

“E’ da tempo che il CdA del Teatro Vittorio Emanuele è allo sbando, tra polemiche e dimissioni- si legge nella nota di CMdb-Non è un caso che il CdA, attualmente composto secondo normativa da sei persone ma ridotto a quattro per le dimissioni di due componenti, non abbia trovato una maggioranza per l'elezione del Sovrintendente, lasciando così nei fatti mano libera all’Assessore Regionale Barbagallo, che ne ha approfittato per nominare una persona a lui gradita. Nel frattempo sono trascorsi circa quattro mesi dalla designazione, da parte del Sindaco Accorinti, di Luciano Fiorino come componente del CdA del Teatro, senza che sia ancora pervenuta la nomina regionale. Ciò è spiegabile alla luce di un'ulteriore strana coincidenza, ovvero la nota fatta pervenire dall’assessore Barbagallo all’Ente Teatro lo scorso 12 Agosto, con la quale obbligava lo stesso Ente a ridurre a tre i componenti del CdA, trascorsi trenta giorni dalla data di pubblicazione sulla G.U.R.S. Ma considerato che, ancora oggi, tale decreto non è stato pubblicato, esso risulta totalmente inapplicabile. Allo stato attuale, quindi, il CdA non può essere rinnovato né integrato, ma nello stesso tempo non lo si può nominare nella nuova composizione perché il citato decreto assessoriale, non è stato pubblicato”.

Secondo CMdB tutto questo sarebbe più che altro il frutto di una strategia della maggioranza Crocetta di “porre l'Ente sotto diretto controllo della Giunta e di trasformarlo in una sua "longa manus", riducendo al minimo le capacità di controllo del Sindaco sul teatro della sua città”.

Peccato che quando Accorinti avrebbe avuto modo, grazie alle segnalazioni di D’Urso e della consigliera comunale Nina Lo Presti di verificare quanto stava accadendo al Teatro, non abbia voluto, o potuto esercitare quelle “capacità di controllo” che adesso CMdB reclama e sia stato in silenzio di fronte ad una crisi irreversibile le cui conseguenze si pagano ancora adesso.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. verificare che cosa? commu si fa l’ovu cu biccheri!

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  2. verificare che cosa? commu si fa l’ovu cu biccheri!

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