Studenti e attivisti del Pinelli insieme per la scuola e la cultura

Studenti e attivisti del Pinelli insieme per la scuola e la cultura

Francesca Stornante

Studenti e attivisti del Pinelli insieme per la scuola e la cultura

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venerdì 15 Febbraio 2013 - 15:52

Hanno attraversato la città da Piazza Antonello a Piazza Unione Europea gli studenti delle scuole e i ragazzi sgomberati ieri dal Teatro in Fiera per alzare la voce contro il disinteresse di politica e istituzioni su scuola e cultura.

In testa al corteo i ragazzi del teatro in Fiera Pinelli sgomberati ieri dopo due mesi di occupazione. Si sono uniti agli studenti di alcuni istituti messinesi che sono tornati a sfilare per le vie della città. Una manifestazione indetta dalla Ras, la Rete aggregativa studentesca, che ha visto la partecipazione dei licei classici Maurolico e La Farina, dell’Istituto d’Arte Basile, dello scientifico Archimede e del nautico Caio Duilio. Vogliono difendere tutti insieme la scuola e la cultura, vogliono portare avanti una battaglia che parta dal basso, dai giovani che anche grazie all’esperienza del Pinelli hanno dato un segnale di presenza ad una città che quando si parla di cultura troppo spesso dorme. Con il corteo partito da piazza Antonello hanno raggiunto piazza Unione Europea alzando la voce contro una scuola strutturalmente fatiscente, colpita dai tagli che consegnano una scarsa qualità dell’offerta formativa, contro quella politica che negli anni ha smantellato il sistema scolastico. Loro la crisi non la vogliono pagare. Durante il tragitto qualche istituto ha abbandonato il corteo perché non esattamente d’accordo a mischiare le rivendicazioni che arrivano dagli studenti delle scuole con quelle degli attivisti del Pinelli che oggi sono tornati a ribadire progetti e idee. Le scuole a cui i ragazzi dicono no sono quelle in cui crollano i cornicioni, come accaduto poche settimane fa al Verona Trento, dove ci sono veri e propri cantieri all’interno, come all’Archimede, scuole in cui mancano totalmente i requisiti minimi di sicurezza e in cui le aule non bastano. Dicono no al cambio di cinque, sei, sette insegnanti di una materia nell’arco degli anni scolastici, no al sovraffollamento e ad una qualità che ritengono scadente. Dei problemi strettamente messinesi, quindi legati soprattutto all’edilizia, vogliono discutere con il commissario Croce e con le altre Istituzioni cittadine. “Dopo l’ultima manifestazione di pochi mesi fa avevamo incontrato l’assessore provinciale Di Bartolo che aveva garantito l’arrivo di fondi destinati alle scuole ma per noi è sempre tutto uguale” racconta Giada Galletta della Ras. La Rete Studentesca si è unita agli attivisti sgomberati ieri che già si preparano ad andare avanti. Intanto continuerà il presidio permanente all’esterno del Teatro in Fiera, questi giorni serviranno per riorganizzarsi e riprendere le attività interrotte con lo sgombero di ieri. Non permetteranno che l’esperienza maturata in questi due mesi finisca così, la loro battaglia per restituire alla città i beni abbandonati da anni di disinteresse e inefficienza andrà avanti forse più di prima. Parlando dell’occupazione e del finale quasi scontato che si è consumato ieri spiegano qual è per loro la differenza tra legale e legittimo. “Di certo nelle nicchie del diritto ciò che abbiamo fatto rientra nei parametri dell’illegalità questo non significa che sia stato illegittimo. Fermo restando che per noi illegale è tenere chiuso un quello stato un teatro per 17 anni per poi ricordarsene quando un gruppo di giovani decide di farlo rivivere”. L’esperienza del Pinelli probabilmente è solo l’inizio di un percorso molto più lungo che loro porteranno avanti soprattutto per quella parte di città che in questi due mesi ha partecipato, si è fatta coinvolgere e punta sulla cultura.

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