Il corto verrà proiettato a partire dalle 18:30 presso la sala sita in Via San Filippo Bianchi. Previsto un contribuito di 2.50€ per la serata.
Guardare la violenza da un’altra prospettiva, quella dell’uomo stupratore. Questo l’intento del cortometraggio “Il stupro”, che domani alle 18:30 verrà proiettato presso l’Auditorium Fasola.
Il progetto, che nasce dal soggetto del fotoreporter Dino Sturiale, si pone come obiettivo quello di dare un volto, una voce e soprattutto una storia al soggetto maschile colpevole dello stupro, un ambito poco trattato sia nella letteratura cinematografica, sia in quella televisiva, o giudiziaria o letteraria.
“La voce dell’uomo stupratore è quasi sempre ignorata-spiega Dino Sturiale– a conferma del fatto che questo abuso è visto perpetuamente come un problema al femminile. Ho seguito per anni udienze per stupro, come quelle scaturite dalle denunce di Anna Maria Scarfò, visionato centinaia di ore di registrazioni televisive, letto quanto pubblicato in merito da maestri giornalisti. Tutto questo non colmava il vuoto narrativo, anzi il più delle volte nemmeno lo affrontava. Processi in cui gli uomini non proferivano parola, interviste in cui la donna emergeva come colpevole. Ecco, quindi, l’esigenza imprescindibile di raccontare “Il stupro”, cioè dare la voce al maschio; per comprenderne i meccanismi, l’evoluzione, i fatti”.
Il corto, diretto non solo da Sturiale ma anche a Simonetta Pisano, racconta uno stupro già avvenuto, ripercorrendo tutte le fasi dalla genesi al compimento raccontate dalla voce narrante di chi ha commesso il crimine. Protagonista del corto un uomo felicemente sposato che vive con una moglie e una figlia tredicenne, senza particolari ambizioni e dedito alla sua famiglia la cui quotidianità verrà sconvolta da un incontro casuale. Un incontro che gli farà ripercorrere fra riferimenti al mito e intromissioni artistiche, la fenomenologia di un passato che non potrà mai seppellire.
Nel corso della serata, interverranno, oltre a Dino Sturiale, anche Simonetta Pisano che affronterà la tematica dello spettacolo come elemento di comunicazione sociale, Concetta Restuccia che parlerà di stalking, violenza e modalità di aiuto e Maria Andaloro che, infine, si soffermerà sulla violenza di genere raccontata ai giovani.