Il PM Giuseppe Verzera ha chiesto due pesanti condanne in una tranche dell'operazione Gotha 3. Il boss dei Mazzarroti Tindaro Calabrese e l'imprenditore di Naso, Giovanni Bontempo avrebbero fatto la latitanza del capo della cosca di Carini, Gaspare Pulizzi. La sentenza prevista il 7 ottobre.
Avrebbero favorito la latitanza del boss di Carini, Gaspare Pulizzi che, a metà luglio del 2007, fu ospitato per tre giorni in un’abitazione di Capo d’Orlando con la moglie e la figlia. Ora il PM Giuseppe Verzera ha chiesto, ai giudizi del Tribunale di Patti, due pesanti condanne in una tranche del processo Gotha 3.
Il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna a 5 anni e mezzo di reclusione per il padrino del clan dei “Mazzarroti” Tindaro Calabrese , attualmente detenuto al regime di 41 bis e 4 anni ed 8 mesi per l’imprenditore di Naso, Giovanni Bontempo. Secondo l’accusa fu Calabrese ad organizzare la latitanza di Pulizzi a Capo d’Orlando con la complicità di Bontempo. Quest’ultimo si fece prestare un appartamento da un amico nel quale si nascose il boss di Carini. Pulizzi, una volta divenuto collaboratore di giustizia, raccontò tutta la vicenda relativa al suo soggiorno a Capo d’Orlando dove però rimase solo tre giorni. Ancora da chiarire, invece, se fu Bontempo a prelevare Pulizzi, con moglie e figlia, per condurli a Capo d’Orlando. Il processo riprenderà il 7 ottobre con le arringhe dei difensori e con la sentenza