Casa Serena, culla dell’«illegalità». In forse il bilancio di previsione 2012

Casa Serena, culla dell’«illegalità». In forse il bilancio di previsione 2012

Danila La Torre

Casa Serena, culla dell’«illegalità». In forse il bilancio di previsione 2012

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giovedì 22 Novembre 2012 - 19:35

Ospite in commissione Servizi sociali insieme al dirigente comunale al ramo Salvatore De Francesco, il commissario straordinario di Palazzo Zanca non nasconde verità scomode, si impegna a tutelare gli anziani e non chiude completamente la porta ai lavoratori. Sul documento previsionale insinua un dubbio allarmante, nonostante siano stati accreditati i 7 milioni di euro previsti dalla sanzione per lo sforamento del patto di stabilità 2011

«Casa Serena non è iscritta all’albo regionale, è senza autorizzazione; è fuori legge dal punto di vista della sicurezza. In altre parole vi è una situazione di illegalità assoluta». Se il commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, fosse ancora a Capo della Procura della Repubblica, questa sarebbe una sentenza, per di più inappellabile, e la chiusura della casa di riposo di Montepiselli, che oggi ospita 120 anziani e dà lavoro ai 104 dipendenti della cooperativa Azione sociale, sarebbe inevitabile. Ma oggi Croce occupa un ruolo “politico” e da reggente di palazzo Zanca deve mediare con le forze politiche e sociali della città e dare quelle spiegazioni che da uomo di legge non vorrebbe neanche dare perché, se potesse, chiuderebbe oggi stesso la struttura comunale: «Casa Serena va chiusa, anzi andava chiusa due mesi fa», ha detto in modo perentorio.

Ospite in commissione Servizi sociali insieme al dirigente comunale al ramo Salvatore De Francesco , l’ex procuratore è stato chiarissimo: «Stiamo difendendo l’illecito». Queste le sue parole dure, crude, che non lasciano spazio ad interpretazioni e che hanno avuto come effetto immediato quello di far scappare dall’aula consiliare i due rappresentanti dei lavoratori di casa Serena, a cui era stato concesso di assistere ai lavori della commissione così come alla stampa.

«Penso -ha continuato Croce – a cosa succederebbe se dovesse scoppiare un incendio. Se pensate che mi assuma io la responsabilità, siete fuori strada». Mancanza di coraggio? Nient’affatto, piuttosto assoluto rispetto per la legge e per i centoventi vecchietti, ospitati in una struttura che non è a norma e non è sicura. «Mi auguro – ha detto ancora Croce – che questa difesa di Casa Serena sia fatta per gli anziani e non per altri interessi. Mettendoli in un posto adeguato facciamo il bene degli anziani. In questi giorni abbiamo ricevuto la visita di polizia giudiziaria, Nas, vigili, di tutte le forze dell’ordine, che ci contestano numerose violazioni. E’ un problema serissimo che non possiamo più tirare per le lunghe».

I COSTI DI CASA SERENA

Casa Serena costa annualmente 4 milioni di euro al Comune, che paga 3500 euro al mese per ciascuno dei 130 posti letto, anche quando quelli effettivamente occupati sono molti meno. Giusto per avere un metro di paragone, in una struttura privata il costo si aggira intorno ai 900 euro. Anche su questo fronte, la posizione di Croce è chiarissima: «Ho visto cose nei servizi sociali che non vanno, non può il Comune caricarsi di spese che non può permettersi. Dobbiamo ridurre le pretese», è il suo imperativo categorico.

LE SOLUZIONI

Incalzato dai consiglieri comunali, il commissario straordinario ha tracciato il percorso da seguire. Dopo il 31 dicembre, Casa Serena chiuderà, ma solo per consentire la messa a norma della struttura, che – come ha spiegato De Francesco – dovrà obbligatoriamente essere sottoposta a lavori di manutenzione dell’impianto elettrico; di rifacimento dell’impianto anti-incendio; di sistemazione dell’impianto termico e dovrà dotarsi di tre scale antiincendio. Durante gli interventi, gli anziani saranno trasferiti in altre case di riposo con le carte in regola e resteranno a carico del Comune, che continuerà, quindi, a pagare i contributi, riducendo però notevolmente le spese. Per quel che concerne i costi della ristrutturazione di Casa Serena, Croce ha spiegato che «per un progetto serio servono due milioni di euro». Dove recuperali in questo momento di crisi e carenza di liquidità? De Francesco ha delegato i tecnici per fare uno stralcio di quel famigerato progetto da 5 milioni di euro, ma qualche riposta in più si potrà avere solo nei prossimi giorni. C’è, poi, l’ultimo nodo da sciogliere, quello dei 104 lavoratori attualmente impiegati nella struttura. Tecnicamente Croce si sente a posto con la sua coscienza: «Non sto mandando nessuno a casa come avrei potuto fare già a settembre, i lavoratori resteranno sino al 31 dicembre, cioè sino a scadenza di contratto. Poi, se questo si deve rinnovare è un altro problema». Per i consiglieri comunali, invece, questo è un problema da affrontare subito e su cui vogliono avere precise garanzie. Il dirigente De Francesco, pur non sbilanciandosi eccessivamente, fa capire che, con lo sblocco già ottenuto alla Regione dei progetti della L. 328 e l’arrivo di 17 milioni di euro, potrà essere garantita la copertura almeno parziale dei lavoratori. Anche in questo caso se ne saprà di più nei giorni a venire.

GLI AVVERTIMETI DI CROCE

La chiusura di Casa Serena sarà seguita dalla chiusura di tutte quelle case di riposo private che operano a Messina e che non sono in regola. «Altre case di riposo sono illegali, però prima chiudo la mia per dare l’esempio e poi chiudo le altre». Questione di correttezza per il commissario, che prima di andare via ha lanciato l’ultimo allarme, relativo al bilancio di previsione 2012. Parlando dei due milioni di euro necessari per mettere a norma casa Serena : «Ancora il Comune non ha il bilancio di previsione e non è possibile impegnare le somme, lo faremo quando avremo un bilancio. Se ce l’ avremo un bilancio…». Croce, dunque, insinua un dubbio che preoccupa, e non poco, nonostante la notizia positiva che giunge da Roma sulla restituzione dei 7 milioni di euro previsti dalla sanzione per lo sforamento del patto di stabilità 2011, i cui effetti sono stati sospesi da una recente ordinanza del Tar. (Danila La Torre)

23 commenti

  1. Non si possono usare questi poveri anziani come scudi umani.
    Se una qualunque azienda privata , figuriamoci quelle nel campo sanitario, non ha il pelo al posto giusto viene chiusa immediatamente ! E buttano la chiave!
    Ogni tanto si scende dalla luna e si scoprono cose del genere .
    Chi ha dato tutte le autorizzazioni necessarie ?
    Chi si è occupato della verifica degli standard ?
    Il costo per posto letto e’ inaudito.
    Questa e’ una città che ha vissuto di sperpero per puro clientelismo.
    Dottor Croce, ha ragione da vendere.
    Glieli mandi tutti a casa Provvidenti, Genovese, Buzzanca e &

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  2. indagare qualche assessore no??

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  3. Dott Croce parla di culla dell’illegalità a casa serana??? e che dovremmo dire di palazzo zanca???

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  4. Salvatore Vernaci 22 Novembre 2012 21:40

    IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DOTT. LUIGI CROCE, non può non agire per il rispetto della legalità. Lo stato di fatto di Casa Serena “non a norma” potrà trovare effettiva soluzione con un Projet Finance, perché nessun costo graverebbe sul bilancio comunale. Già nell’anno 2005 si parlava di projet finance per Casa Serena e si erano fatte avanti, facendo serie proposte, diverse Cooperative sociali della Sicilia. Purtroppo, a causa dell’avvicendamento degli Organi Istituzionali, l’iter non è stato neanche avviato. Un altro problema, non meno grave e che, inevitabilmente, uscirà fuori, anche se già lo si legge tra le righe, riguarda il sopradimensionamento del personale, rispetto agli standard stabiliti dalla Regione. Già nell’anno 1988 la Procura Generale della Corte dei Conti aveva processato, proprio per Casa Serena, i Consiglieri e gli Amministratori del Comune di Messina “per danno erariale” dovuto a “ comportamenti e scelte d’amministrazione non giustificate, né fondate su un’attività d’istruzione preliminare circa la misura di congruità dei costi proporzionati agli standard obbligatori per l’organizzazione del sistema di prestazioni pubbliche. Infatti il servizio è stato gestito in situazione permanente di grave difformità per eccesso di personale e di costi, dai criteri dati con gli standards regionali di efficacia obbligatoria e vincolata”.
    Gli standard organizzativi previsti dai Decreti Presidenziali della Regione Siciliana del 29 giugno 1988 e del 4 giugno 1996, per la gestione delle case di riposo per anziani (Casa Serena) e per le case protette (Don Orione) sono i seguenti:un direttore-coordinatore; un segretario amministrativo-economo, munito di diploma istruzione secondaria di secondo grado; un assistente sociale (anche in convenzione); ausiliari servizi tutelari: 1) casa di riposo: 1 per 15 utenti per due turni contrattuali, 2) casa protetta: 1 per 12 utenti per due turni contrattuali.- Il rapporto operatore/utente è mantenuto anche nelle festività e deve essere garantita la presenza di 1 unità nelle ore notturne (all’interno del turno contrattuale); ausiliari servizi generali: 1 per 20 utenti. Il rapporto operatore/utente è mantenuto anche nelle festività e deve essere garantita la presenza di 1 unità nelle ore notturne (all’interno del turno contrattuale);infermiere professionale: una unità, anche in convenzione, con reperibilità nell’arco delle 24 ore; un addetto lavanderia – stireria – guardaroba: 1 per 50 ospiti; un cuoco, un aiuto cuoco sino a 40 ospiti, più un ausiliario fino a 80 ospiti; oltre gli 80, un altro ausiliario.; un addetto manutenzione ordinaria – operaio; un portinaio – custode – centralinista, un medico in convenzione; un animatore in convenzione; Un terapista della riabilitazione in convenzione; eventuali altri operatori per unità e profili professionali, in relazione alle specifiche attività, anche integrative (specificare : psicologo, dietista, barbiere, ecc…). Ciò vuol dire che è opportuno, necessario ed indispensabile che il Comune, che ha delle scuole ed altre strutture nel programma delle alienazioni, renda idonee, una o più strutture, a dormitorio pubblico ed a mensa del povero, dove oltre a creare dei servizi indispensabili per una Città civile, potranno trovare, e continuare ad avere, occupazione le unità di operatori che dovessero essere in sopranumero a Casa Serena e/o al Don Orione.

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  5. ART.21 COSTITUZIONE. La Cooperativa AZIONE SOCIALE, partecipa dal 2008 al 2011, a TRATTATIVA PRIVATA o a PUBBLICO INCANTO, ai bandi di gara del Comune di Messina. Gli importi aggiudicati in totale fanno 1.803.009 euro, che diviso per 48 mesi fa 37.562 euro mensili, diviso ancora per i 130 posti letto fa 289 euro a posto letto. Con le cifre del REPORTORIO CONTRATTI per la Cooperativa AZIONE SOCIALE e il suo piano economico, un posto letto si può gestire con 289 euro mensili, mentre per il Comune è costato 3.500 euro. Forse c’è bisogno del Procuratore più del Commissario Luigi CROCE.

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  6. privatizzatela magari migliora qualcosa….il pubblico dovrà essere ridotto al minimo, non è possibile una pressione fiscale de genere, se non si svolta ci ridurremo come la Grecia…. e la colpa e tutta degli sprechi che sn innumerevoli su tutti i fronti….

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  7. Questa è la mirabile sintesi del parassitismo in salsa messinese.
    “Casa Serena costa annualmente 4 milioni di euro al Comune, che paga 3500 euro al mese per ciascuno dei 130 posti letto, anche quando quelli effettivamente occupati sono molti meno. Giusto per avere un metro di paragone, in una struttura privata il costo si aggira intorno ai 900 euro”.

    Per non parlare dei 104 dipendenti per 120 anziani: praticamente, il rapporto è 1:1. Follia pura.

    Con buona pace di tutti coloro che cianciano di servizi “necessariamente pubblici”.
    4 volte in più di un privato che su quei 900euro ci paga pure profumate tasse.
    Dovrebbero avere il coraggio della vergogna.

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  8. E questa e la situazione comune di messina, quando avevo visto il rapporto 1/1 fra pazienti e dipendenti avevo storto il naso, ma non volevo essere il solito polemico, ma inutile parlarne, di esempi ci sono vedi atm, e credo che anche qualcuno più autorevole si debba fare sentire vedi procura il resto sono solo parole……

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  9. ART.21 COSTITUZIONE. Ecco le cifre e i riferimenti dei contratti aggiudicati dalla Cooperativa AZIONE SOCIALE per l’affidamento della gestione di CASA SERENA, a seguito della partecipazione ai bandi di gara, che il Dipartimento Sociale e Rapporti con le Istituzioni non da al commissario Luigi Croce. Sono estratte dal REPERTORIO CONTRATTI del Comune di Messina. ANNO 2008 REPERTORIO 3459 DATA STIPULA CONTRATTO 28/03/2008 IMPORTO AGGIUDICATO 604.500 euro. ANNO 2009 NESSUN CONTRATTO STIPULATO. ANNO 2010 REPERTORIO 3743 DATA STIPULA CONTRATTO 16/12/2010 IMPORTO AGGIUDICATO 218.509,58 euro. ANNO 2011 REPERTORIO 3806 DATA DI STIPULA 14/07/2011 IMPORTO AGGIUDICATO 980.000 euro.
    La tipologia dei contratti è TRATTATIVA PRIVATA o PUBBLICO INCANTO. Come sapete dal precedente commento il totale fa 1.803.009 euro per i quattro anni

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  10. Croce stà solo facendo il suo mestiere, è meglio che molti buddaci-servi- addormentati che quasi quasi vogliono dargli la colpa di tutto, tacciano prudentemente. Se fossero stati dei privati cittadini a commettere questi palesi reati, sarebbero già stati tutti denunciati, è ora che anche gli amministratoti pubblici paghino le loro malefatte, ++++++%

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  11. eclips3 purtroppo come dico sempre, questa è la messina nata è vissuta col clientelismo e nepotismo più vergognoso della terra, –u postu fissu–, –a sistemzioni-, a tutti i costi, anche quando non serviva, nel frattempo il settore veramente produttivo è stato azzerato e la gente migliore è in massima parte andata via, ed ecco gli ovvi risultati.

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  12. questo non è allarme è demenza pura di una classe politica corrotta e corrutrice che ha usato simili strutture ++++++.Il commissario Croce farebbe bene a portare le carte in procura e poi si vedrà di chi è la colpa.

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  13. ART.21 COSTITUZIONE. E’ apprezzabile la relazione tecnica di Salvatore VERNACI, ha le caratteristiche di PREMESSA, di chi si appresta ad elaborare una proposta di GOVERNO dei SERVIZI SOCIALI per Messina, mi pare di capire, che fa del rispetto rigoroso delle REGOLE, il presupposto per fare piazza pulita dei mediocri, che assediano questa importante funzione di Palazzo Zanca. Bisogna dargli atto del coraggio politico, sicuramente la relazione tecnica e la conseguente proposta saranno detestate dal sistema di interessi, che ruota intorno alle Cooperative Sociali, ritenuto un boccone di voti prelibato, in particolare dal PARTITO DEMOCRATICO, pronto ad urlare alla MACELLERIA SOCIALE. Non sarà facile, caro Salvatore, convincere i più deboli dei nostri concittadini, che la LIBERA SCELTA di strutture, pubbliche o private, in concorrenza tra di loro sulla qualità, è nell’interesse del loro benessere personale e dei familiari. La LIBERA SCELTA è nell’interesse delle cooperative e dei soci lavoratori, che abbiano la volontà di liberarsi dalla malapolitica, utilizzare bene le agevolazioni fiscali e contrattuali, di cui godono, reinvestire gli utili per rendere più di qualità i servizi resi ai cittadini. Per me è la LIBERA SCELTA lo strumento per misurare l’apprezzamento dei servizi, ritengo fuovianti questionari e interviste, sono mezzi indecenti per acquisire la stima delle persone in difficoltà. La misura della QUALITA’ delle strutture spetta al Comune, che nel pieno rispetto delle leggi, predispone un elenco di strutture,cui utilizzare i VOUCHER SOCIALI, spetta sempre al Comune,la selezione di chi ha diritto sempre rispetto alle leggi. Questa è per sommi capi la mia proposta, mi aspetto che Salvatore VERNACI sintetizzi la sua.

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  14. puzza di bruciato 23 Novembre 2012 08:54

    Io da tempo sospetto che la manovra “casa serena” sta cercando di favorire l’inserimento di qualche cordata di privati che così
    manterrebbero la struttura con i soldi dei dipendenti nel senso che se non li paghi per 8 mesi ricicli i soldini nell’azienda…
    Spero che il tempo mi dia torto…

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  15. magari qualche lavoratore inutile va a casa e ci risparmiamo quei 3500 euro incredibilmente assurdi per ogni posto letto….non vi chiedete come mai paghiamo così tante tasse in italia???secondo voi solo perchè i politici prendono 10 mila euro al mese? l’economia non si regge sul settore pubblico ragazzi, e l’esempio siamo noi ed in maniera più grave la grecia….

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  16. Dott. Croce, lo vogliamo mandare in galera qualche consigliere/ex assessore/ex sindaco per danno erariale???
    Che sia di esempio per TUTTI: politici e cittadini.
    Messina è vissuta fino ad ora SOLO di becero e bassissimo clientelismo, mi vergogno per loro!!!

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  17. era quello che tutti chiedavamo, che ci fosse qualcuno, nel cao il commissario, capace di far rispttare la legge.
    CREDO CHE NELL’INTERESSE DI TUTTI E’ AUSPICABILE CHE SUCCEDA.
    CASA SERENA NON E’ A NORMA, E’ PERICOLOSA, E QUINDI FA BENE IL COMMISSARIO A DIRE IN COMMISSIONE : QUI VOLETE DIFENDERE L’ILLEGALITA’.
    FA BENE A CHIUDERLA , SE NE RICORRONO LE CONDIZIONI, E GLI OSPITI E LA CITT’ NON DEVE DARE LA COLPA A LUI DI ANNI DI MALAGESTIONE.
    APPREZZO E CONCORDO CON IL COMMISSARIO.
    PERO’….PERO’……….
    ANCHE MOLTE DELLE SCUOLE CITTADINE NON SONO A NORMA.
    MOLTI EDIFICI SIA PUBBLICI CHE PRIVATI.
    MOLTE ZONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ANNASPANA NELL’ILLEGALITA’ E ORMAI DA TROPPO TEMPO.

    QUINDI MI ASPETTO CHE IL COMMISSARIO USI LO STESSO METRO IN OGNI SITUAZIONE, E QUINDI MI ASPETTO LE ORDINANZE DI CHIUSURA DI TUTTE LE SCUOLE NON A NORMA, E LA CHIUSURA DEGLU UFFICI DEL COMUNE DOVE NON CI SONO I METRI QUADRATI NECESSARI PER LE SCRIVANIE CHE VI SI TROVANO.

    SIG. COMMISSARIO, SE HA DECISO DI FAR VALERE LA LEGALITA’ ALLE LOGICHE POLITICHE NOI SIAMO CON LEI.
    MA DEVE FARLO IN TUTTO.

    ALTRIMENTI SI PRESTERA’ ANCHE LEI AL GIOCO DEL CONVENIENTE, PITTOSTO CHE DEL GIUSTO.

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  18. adesso croce da suoperman e diventato brutto e cattivo solo perchè sta scoperchiando lo schifo di queta città; sta diventando il nemico dei poteri forti. Intanto si faccia luce su casa serena , poi ad una ad una le altre cose. Non alziamo polveroni bambineschi, perchè se le scuole e tutto il resto non sono a norma, le colpe non sono di croce, e mi domando perchè il buddace che adesso si scalda,in 30 40 anni ha votato questa gentaglia, fregandosene di tutto il resto, tanto lui era a posto. Si faccia piena luce su tutto, assunzioni comprese e si cominci a mandare in galera qualcuno,perchè quello che dà più fastidio è che sia il cittadino libero da ogni vincolo a dover pagare col propio lavoro senza raccomandazioni, tutte queste malefatte da una parte e dall’altra. Dopo mezzo secolo di racomandaziooni clientilismi, nepotismi e sperperi, questa è una buona occasione per tentare di cambiare le cose e ripartire da zero.

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  19. Salvatore Vernaci 23 Novembre 2012 14:45

    I SERVIZI SOCIALI IN CITTA’.- La gestione e la qualità dei Servizi Sociali, erogati da un Comune, costituisce il suo biglietto da visita. Offrire servizi alla persona è misura della civiltà di una Città e rappresenta un preciso dovere di ogni Amministrazione, che desideri tutelare la dignità del Cittadino. Condivido, in toto, la proposta di ART.21 COSTITUZIONE quando propone di utilizzare i VOUCHER SOCIALI e lasciare liberi gli utenti di scegliersi chi deve prestargli il servizio. Infatti i bandi di gara per l’Assistenza Domiciliare Anziani e Disabili, dovrebbero farsi unicamente per accreditare le Cooperative sociali, iscritte all’Albo regionale, in possesso della capacità giuridica, economica, finanziaria, strumentale, tecnico-organizzativa per svolgere il servizio di assistenza domiciliare anziani e/o disabili in Città. Le Cooperative devono avere nel proprio organico il numero e la qualifica delle figure professionali, necessarie all’espletamento del servizio, stabilite dagli standard regionali. Gli Uffici del Dipartimento sociale dovrebbero effettuare un monitoraggio delle esigenze ed utenze, con progetto individuale, effettuato dal Servizio Sociale (Assistenti Sociali). Consegna mensile dei “voucher socio-sanitari” agli utenti beneficiari, individuati dal Servizio sociale del Comune, in base a requisiti stabiliti, ad ottenere le prestazioni del progetto individuale. Gli utenti possono rivolgersi ad una Cooperativa accreditata al Comune, a loro libera scelta. Questo sistema apporterà una migliore funzionalità ed efficienza ai servizi, perché gli Operatori dovranno conquistarsi e mantenere la fiducia dell’utente. A fine mese i Responsabili delle Cooperative consegneranno i buoni – voucher all’Ufficio Servizi Sociali del Comune, con le relative fatture corrispondenti all’importo delle prestazioni effettuate. Il Comune non avrà alcun rapporto con i dipendenti delle Cooperative. Anzi le Cooperative sono libere di utilizzare il proprio personale a full time o a part-time. La Città ha poi bisogno che vengano attivati, potenziati, migliorati i seguenti altri servizi: Servizi per i minori, disabili, Il Segretariato Sociale in tutti i Quartieri; la Carta dei Servizi Sociali; Contributi economici ordinari e straordinari alle ragazze madri ed alle famiglie bisognose, assistenza agli immigrati ed agli ex detenuti; trasporto gratuito per anziani, disabili ed alunni sul TRAM ed autobus; realizzazione (adeguamento di una Scuola in disuso) di un dormitorio pubblico; valorizzazione, promozione e sostegno delle Associazioni di volontariato, dei Centri anti usura ed anti violenza sulle donne e sui bambini; telesoccorso; realizzazione: di un Centro di assistenza per ammalati terminali (Casa Scandurra), di un Centro diurno integrato per malati di Alzheimer e del morbo di Parkinson (Centro Polifunzionale San Filippo); della Città del Bambino (Istituto Marino), con un Centro per ragazze madri e donne in difficoltà ; un asilo nido; spazi e centri estivi per bambini, divisi per fasce d’età; spazi neutri per incontri genitori separati e bambini; spazi protetti per incontri genitori e bambini vittime di maltrattamento e abuso. Ecc…

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  20. ma non esiste il voto di scambio?io ti faccio assumere e tu mi cerchi i voti.

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  21. D’ACCORDO,AD UNO AD UNO E POI PALLA AL CENTRO ED IN GALERA

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  22. Belle parole riportate da un libro stampato. Ma che cosa è stato fatto in pratica quando si poteva fare? NULLA di tutto questo. Se non sbaglio l’istituto marino è stato adibito a distaccamento di vigili urbani. Sicuramente la risposta sarà: la città non ha consentito di mettere in pratica tutto questo. Oggi le belle parole ed i buoni propositi non servono a niente. Oggi ci vogliono i fatti e devono essere concreti, ma sopratutto devono spazzare via quanto di deleterio ha fatto una classe dirigente ed una classe politica molto poco attente alle finalità di pubblico interesse. Vero è che il biglietto da visita di un comune sono i servizi sociali, ma con delle classi politiche e dirigenti adeguate. Qui a Messina c’è solo il peggio del peggio.

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  23. Sarebbe da chiudere subito non al 31 dicembre,tutelare i vecchietti mandandoli come dice il commissario in case di cura a norma ,loro non hanno nessuna colpa,e buttare fuori tutti i lavoratori che sono li solo perche’ raccomandati dal politico di turno,…i diplomati ed ancor piu’ i laureati debbono affrontare piu’ concorsi per avere un posto di lavoro, spesso anche a tempo determinato,e’ ridicolo che ci siano 104 lavoratori per 90/100 vecchietti e’ un’offesa a chi lavora veramente e si vede togliere i soldi in busta paga per pagare questi lestofanti.
    I politici che hanno creato cio’ andrebbero messi in galera..e poi basta con questi lavoratori……probabilmente il posto glielo hanno portato fino a casa garantendo il voto a vita al politico di turno,….che provino anche loro a cercarsi un lavoro senza i calci nel culo che hanno avuto fino adesso.

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