Tante nostre famiglie saranno più sole: molti figli lontani non torneranno per le feste. Il viaggio è diventato un lusso insostenibile
QUEST’ANNO NON VERRANNO…
“Non veni nuddu av’annu…mancu Natali nni pari…”
Il signor Giuseppe è tristissimo, non si capacita.
Quest’anno a Natale suo figlio non trascorrerà il Natale a casa.
Quella casa che si prepara e si mantiene sempre pulita e in ordine per le ferie d’agosto e per le feste di Natale.
Quest’anno non ci saranno nipotini per casa, niente pietanze preparate con tutto l’amore possibile, nessuna cassata e nemmeno gli arancini.
Non si spolvererà ogni angolo con una settimana d’anticipo, non si prepareranno letti e nemmeno coperte e piumoni che loro sono abituati al caldo e qui è umido e quindi bisogna scaldare bene la casa.
Niente di niente.
Solo tristezza e amarezza.
Il biglietto aereo costa troppo.
Da Milano a Catania sono più di 600 euro a persona e in 4 non si può proprio.
Il treno si mangerebbe due giorni di ferie.
In macchina è pericoloso, costoso e poi non è più affidabile, bisognerebbe cambiarla ma come si fa…
E poi ci sono le bollette, il riscaldamento e con tutti gli aumenti la tredicesima è sparita.
Il signor Giuseppe dice pure che glieli voleva fare lui i biglietti coi soldi messi nel libretto per i funerali.
Ma loro non hanno voluto.
E lui non si rassegna.
“E cu sapi si n’autru annu ci semu cchiú io e me mugghieri? Fossi chistu è l’uttimu Natali e nu facemu senza i me niputeddi…”
E cosa gli puoi dire al signor Giuseppe, ai tanti signor Giuseppe sparsi per la Sicilia, la Calabria, la Puglia?
Niente.
Assolutamente niente.
Puoi solo nascondere dolore e rabbia.
Un biglietto aereo che a Natale costa 600€ a persona.
E nessuno che si vergogni.
Vergogna, vergogna, vergogna!
Con l’avidità di chi deve lucrare su tutto ci avete tolto anche le poche gioie che rimanevano.
Che ve ne farete di qualche milione in più?
Vergogna, vergogna.
E rabbia, una rabbia che non si riesce a contenere.
Che mondo è questo?
Un mondo in cui un nonno non può abbracciare i nipotini a Natale non è degno del Natale.
E forse anche Gesù bambino piange.
Come il signor Giuseppe, sua moglie e i nipotini.
In quella capanna che resterà vuota.
Perché i biglietti costano troppo…❤️
Antonella Pavasili
La foto è di Marcello Santalco e canta lo struggimento di chi parte e a volte non può tornare.
Abito da 10 anni in provincia di Venezia . Cerco sempre di tornare nella mia amata Messina quando mi è possibile con la mia famiglia. Anche quest’anno i biglietti mi sono costati un patrimonio. E non è giusto! Perché aumentare i biglietti in questo modo sproporzionato? Non c’è nessun controllo da parte delle istituzioni! Bisognerebbe vigilare sulla speculazione che vi è ogni anno. Io spenderò tutti questi soldi. Lo faccio per la mia famiglia, lo faccio per la mia famiglia d’origine e lo faccio per me, per ricaricarmi a poter stare un altro anno lontano dalla mia amata terra. Ma a chi dovrebbe controllare dico solo: ci avete fatto scappare dalla nostra terra per cercare un’avvenire lontano, adesso non ci fate fare i salti mortali per tornare, almeno durante le feste a casa.
E’ una storia che, da tempo, si ripete ogni anno. Passato questo periodo, finisce nel dimenticatoio. Nessun “Signor Onorevole” è mai stato capace o ha avuto volontà di fare qualcosa. Che pena. Buon Natale
Signori, ma voi volete la moglie ubriaca e la botte piena e continuare a viaggiare 365 giorni all’anno a prezzo basso, ma davvero pensate che le compagnie aeree possano sostenere i costi delle tratte mantenendo i prezzi a 40 Euro ogni momento dell’anno, ve li sapete fare due conti? Viaggiare non é il pane, non é un bene primario e la Sicilia non é la Nuova Zelanda e per raggiungerla ci sono varie alternative, se puoi spendere assai compri il biglietto aereo due giorni prima a 600€, se non puoi lo compri 6 mesi prima come faccio io( in questo momento il volo Milano-Catania per il 16 dicembre 2023 costa 71€) oppure vai in treno o in auto o in pullman. Non facciamoci riconoscere sempre per i soliti pizzarella che pretendono come diritto acquisito ciò che é un optional. Se volete andare a svacanzare al sud per risparmiare a casa dei nonni (perché non raccontatemi che se aveste budget illimitato non preferireste andare alle Maldive o a Dubai a fare le feste e allora chi se ne fregherebbe dei nonni, idem per l’estate, ammettetelo) vi organizzavate prima. E Tempostretto si approfitta pure della cosa per fare la solita demagogia ciancimiseria contro le istituzioni, che originalità.
Vergogna, vergogna, vergogna a chi fa ed a chi consente di fare simili comportamenti da diversi anni da parte delle compagnie aeree.
Io ti auguro di non avere mai i problemi delle spese di gestione e del personale e delle apparecchiature che hanno negli ultimi anni le compagnie low cost. Evidentemente non sei un imprenditore. E magari voti pure cinque stelle
Tu evidentemente non hai la minima idea dei costi di gestione di un traghetto Genova-Messina; le tue ipotesi di prezzo campate in aria fanno quasi tenerezza. Però basta con questi quadretti strappalacrime alla Edmondo De Amicis, la famigliola stretta nel dolore della lontananza… mamma mia che patetici.
Io ho maturato un sogno ascoltando tutti gli amici e parenti messinesi del nord Italia impossibilitati ormai da anni a tornare dai propri cari e condividere almeno le festività di Natale o Pasqua poco importa: ESSERE CONTATTATO DAL SIG. FRANZA o da qualche altro noto imprenditore nel settore dei trasporti, che da imprenditore saprebbe bene come organizzare la cosa, e contribuire a organizzare una Nave, come quelle che partono da Salerno per Messina o come quelle della Costa Crociere che vanno in Africa, ma che invece possa partire da Genova per Messina, concordando un costo fisso del biglietto che consentirebbe a lui di guadagnare tanti soldi e a noi di mandare affari……. politici e imprenditori di compagnie aeree. La nave, come quella degli sfollati, come quella dei profughi che scappano dall’Africa sui loro barconi, arriverebbe stracolma di famiglie che vogliono solo trascorrere in serenità le festività con i propri cari, che sarebbero disposti a fare 20 ore di nave, ma sapendo che il biglietto per andare e tornare costerebbe al massimo 500 euro, non 1400 per una famiglia di 2 adulti e 2 bambini! Su quella nave sicuramente ci sarebbe rabbia, rassegnazione, speranza un giorno di tornare definitivamente, ma soprattutto felicità per poter rivedere quel porto che con la sua forma a falce, sembra che ogni volta voglia riabbracciare i suoi ex cittadini. Questo popolo, e vi assicuro che saremmo tanti, ma davvero tanti, invaderebbe Messina e la Sicilia portando l’amore dei nipoti per i propri nonni, dei figli per i propri genitori, dei cittadini di Messina per la città che hanno dovuto abbandonare. Ma porterebbe anche risorse, soldi, ricchezza spendendo magari in una città che muore, per acquistare i regali o andare a festeggiare in un locale, o visitare quanto di nuovo è nel frattempo nato a Messina e provincia. Magari qualcuno di noi potrebbe anche decidere di investire in una città che invece da lontano sembra agonizzante, tenuta viva in terapia intensiva, solo dalle macchine e dalla buona volontà e bravura di qualche medico. Ma questo è solo un sogno, perché anche io con la mia famiglia quest’anno trascorreremo il Natale da soli a Milano, abbracciati dal dolore di quei cari che non potranno condividere nulla se non lacrime ed imprecazioni per quanto ormai ogni anno si ripete. E quindi grazie anche quest’anno a chi ha consentito tutto questo, a chi anche quest’anno non ha saputo vigilare sul costo dei biglietti aerei per la Sicilia e la Calabria, a chi non ha saputo e voluto pianificare, a chi fa comodo che chi potrebbe e vorrebbe tornare, non torni più e anzi, non ci pensi nemmeno! Grazie, grazie e grazie. Noi tutti, da qui, da dove ormai da anni facciamo sacrifici per tirare avanti, dove però in tanti riceviamo gratificazioni professionali, incarichi prestigiosi, complimenti e riconoscimenti, auguriamo a tutti quelli che potrebbero fare e non fanno, un sereno Natale con le loro famiglie, nella speranza che almeno loro, sentendosi un pó in colpa, un pochino non troppo, trovino pace nel poter guardare negli occhi i propri figli e nel poter abbracciare i propri nipoti. Con affetto, auguri a tutti.