Al via il processo di secondo grado per i 17 consiglieri condannati per "Gettonopoli". L'Accusa chiede di scagionare Scuderi e Gioveni e sollecita assoluzioni parziali
Si è aperto stamane il processo di secondo grado sulla Gettonopoli messinese. Il primo a prendere la parola è stato il rappresentante dell'Accusa, il PG Felice Lima, che ha chiesto alla Corye d'Appello di confermare il verdetto di primo grado, con qualche aggiustamento.
Il sostituto procuratore generale ha infatti invocato l'assoluzione "perché il fatto non sussiste" per Nora Scuderi e Libero Gioveni, l'assoluzione per Piero Adamo, Nicola Cucinotta e Giovanna Crifò dall'accusa di falso in qualità di presidente e segretario di commissione.
Si torna in aula il prossimo 5 dicembre per ascoltare i difensori. Tra loro, ci sarà anche l'avvocato Carlo Taormina, che ha assunto la difesa di Daniele Zuccarello.
LA SENTENZA DI PRIMO GRADO– Il 3 luglio 2017 il Tribubale, (presidente Grasso) non aveva fatto sconti a nessuno e deciso 17 condanne:
Quattro anni e 10 mesi per Giovanna Crifò; 4 anni e 8 mesi per Pietro Adamo e Nicola Cucinotta, 4 anni e mezzo per Carlo Abbate, Benedetto Vaccarino, Santi Daniele Zuccarello; 4 anni e 3 mesi per Paolo David e Fabrizio Sottile; 4 anni per Santi Sorrenti, Andrea Consolo, Pio Amadeo,Angelo Burrascano, Antonino Carreri, Nicola Salvatore Crisafi, Carmela David. Infine 3 anni per Nora Scuderi e Libero Gioveni.
Disposto il sarcimento in sede civile per il Comune (10 mila euro Di provvisionale).
Tante le assoluzioni parziali, in particolare dal reato di abuso d'ufficio e, per qualcuno, da singole imputazioni di truffa e falso, per alcune sedute di commissione.
IL PM Francesco Massara il 24 aprile 2017 aveva sollecitato l'assoluzione per tutti i falsi contestati e condanne pesanti per i reati di truffa e abuso d'ufficio: Carreri 3 anni e 6 mesi (multa di 1500 euro), Sorrenti 3 anni e 7 mesi (multa di 1600 euro), Consolo 3 anni e 8 mesi (multa di 1700 euro), Adamo 4 anni (multa di 2000 euro), Cucinotta 4 anni (multa di 2000 euro), Carmelina David 4 anni e 1 mese (multa di 2100 euro), Burrascano 4 anni e 3 mesi (multa di 2300 euro), Crifò 4 anni e mezzo (multa di 2600 euro), Amedeo 4 anni e 7 mesi (multa di 2800 euro), Sottile 4 anni e 8 mesi (multa di 2900 euro), Abbate 4 anni e 9 mesi (multa di 3000 euro), Paolo David 4 anni e 9 mesi (multa di 3000 euro), Crisafi 4 anni e 10 mesi – tranne che per quanto riguarda l'episodio del 12 gennaio 2015 (multa di 3100 euro), Zuccarello 4 anni e 11 mesi (3200 euro), Vaccarino 5 anni (multa 3500 euro). Richiesta di assoluzione piena, invece, per i consiglieri Libero Gioveni e Nora Scuderi.
Il 26 gennaio 2017 scorso il Gip Salvatore Mastroeni aveva archiviato i 21 consiglieri comunali inizialmente indagati, per i quali era stata la stessa Procura a concludere, alla fine dell'inchiesta, che non vi erano gli estremi per contestare loro reati penali.
L'INCHIESTA – Il primo atto visibile dell'inchiesta, invece, è del 12 novembre del 2015: la Digos svela di aver tenuto d'occhio per tre mesi i lavori di Palazzo Zanca, filmando le sedute delle commissioni consiliari e registrando le conversazioni telefoniche ed ambientali di alcuni consiglieri. Così la Procura chiede ed ottiene l'obbligo di firma per 12 consiglieri comunali: Carlo Abbate, 56enne del PDR,Piero Adamo, 32enne del Movimento Siamo Messina, Pio Amadeo, 44enne del Movimento Articolo 4, Angelo Burrascano, 56enne del Movimento Il Megafono, Giovanna Crifò, 55enne del Partito Forza Italia, Nicola Crisafi, 38enne del Nuovo Centro Destra, Nicola Cucinotta, 44enne del Partito Democratico, Carmela David,50enne del Partito Udc, Paolo David, 48enne del Pd, Fabrizio Sottile,32enne capogruppo del Movimento Siamo Messina,Benedetto Vaccarino,44enne del Pd, Santi Zuccarello, 35enne del Movimento Progressisti Democratici.
La contestazione in sostanza è quella di aver fatto passare per effettivi lavori di commissione, quindi presenza effettiva, intascando il gettone di presenza, sedute che in realtà erano "lampo", quando non fissate in numero pretestuoso.
L'indagine era seguita ad un fitto dibattito d'aula ed agli strali del presidente della Regione, Rosario Crocettta
meritano 1 pena esemplare in modo ke sappiano cosa vuol dire governare 1 città nn approfittare