Udienza lampo davanti alla I sezione del Tribunale per i consiglieri comunali accusati di aver intascato illecitamente il gettone di presenza dovuto per le partecipazioni ai lavori di commissione.
Entrerà nel vivo soltanto il prossimo anno il processo per la così detta Gettonopoli messinese, ovvero il dibattimento sfociato dagli accertamenti della Digos sulle indennità per la partecipazione ai lavori di commissione, percepite dai consiglieri comunali. Ieri l'udienza davanti al collegio della I sezione Penale (presidente Grasso) è cominciata tardi e finita relativamente presto. Al banco dell'accusa ha cominciato il PM Carmelo Vinci, che ha poi lasciato la toga al collega Francesco Massara.
Il Comune, che non si era costituito parte civile nel corso dell'udienza preliminare, ha invece formalizzato la richiesta in questa fase del procedimento, quello che dovrà stabilire se effettivamente i 17 consiglieri comunali imputati hanno responsabilità penali, e di che tipo. Vagliati alcuni passaggi tecnici, la Corte ha aggiornato il processo all'udienza straordinaria del prossimo 29 novembre, quando sarà trattata esclusivamente la posizione di Santi Sorrenti, difeso dall'avvocato Salvatore Versaci.
Alla prossima udienza calendarizzata, invece, si entrerà nel dibattimento vero e proprio. Lunga la lista dei testimoni che sia accusa che difesa vorrebbero sentire. Deciderà la Corte quali ammettere e quali no. Abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa i reati contestati dopo che gli agenti della Digos hanno monitorato per due mesi le presenze dei consiglieri nelle varie commissioni comunali e l'effettiva durata delle sedute stesse, contestando ad alcuni di loro, impegnati per meno di tre minuti, l'illecita percezione del gettone di presenza.
L'indagine della Polizia aveva provocato un vero e proprio terremoto a Palazzo Zanca, dove già i consiglieri della scorsa legislatura erano stati "sanzionati" per gli oneri riflessi. Attraverso telecamere nascoste al Municipio e intercettazioni telefoniche, la Digos ha documentato che spesso e volentieri quelle delle Commissioni erano vere e proprie sedute lampo. Tutti i consiglieri, peró, incassavano i gettoni di presenza.
Per 12 loro, alla fine dell'indagine, è scattato l'obbligo di firma prima e dopo le sedute. Impegnati nelle difese anche gli avvocati Francesco Rizzo, Tommaso Autru Riolo, Piero Pollicino, Alberto Gullino, Danilo Santoro, Nino Favazzo, Enrico Ricevuto, Fabrizio Formica, Lori Olivo, Aurora Notarianni.
Alessandra Serio
Per approfondimenti leggi anche: l'udienza preliminare
Almeno tre minuti per guadagnarsi lo stipendio sembra fantascienza. Che il comune si costituisca parte civile sembra barzelletta visto che tutti sapevano al comune, hanno sempre fatto così chi lavora da anni al comune ogni santo giorno non poteva non sapere!
Almeno tre minuti per guadagnarsi lo stipendio sembra fantascienza. Che il comune si costituisca parte civile sembra barzelletta visto che tutti sapevano al comune, hanno sempre fatto così chi lavora da anni al comune ogni santo giorno non poteva non sapere!