A portare la tempesta nel Cda del Teatro è stata la produzione di "Comme un souvenir". Vediamo i dettagli dei costi del provvedimento all'attenzione dei consiglieri e diamo un'occhiata anche a spese e incassi previsti per lo spettacolo nell'ambito della programmazione estiva a Furnari e a Palermo
La fine dell’idillio tra Cda e vertici del Teatro, come scritto da Tempostretto è arrivata con lo spettacolo di “Comme un souvenir”, andato in scena senza che i consiglieri abbiano approvato fino ad oggi le spese per la produzione, che di fatto fanno lievitare i costi rispetto a quanto deliberato nei mesi scorsi. E raddoppiano anche le perplessità dei consiglieri che infatti il punto all’ordine del giorno relativo all’autorizzazione di 100 mila euro di spese non l’hanno fin qui voluto approvare senza prima avere chiarimenti. Il clima (vedi articolo allegato) è diventato rovente in seno ad un Cda che non vuol più essere considerato come un ufficio ratifiche di decisioni, soprattutto di ordine finanziario, prese in altre stanze.
Ma vediamo i costi di Comme un souvenir nel dettaglio.
In una prima fase il Cda ha approvato il progetto, per una somma di 120.000 euro relative al “Laboratorio danza” affidato al Maestro Micha Van Hoecke con finalità sia didattiche che d’intervento nel territorio. Stando al progetto il laboratorio si sarebbe dovuto concludere con due spettacoli che avrebbero appunto rappresentato l’esito finale dell’attività svolta coinvolgendo i ballerini e i talenti messinesi. I 120.000 euro comprendevano i cachet, i viaggi, le spese per gli alloggi, gli oneri e le spese tecniche. A far scatenare il temporale però è stato l’arrivo, sul tavolo dei consiglieri, un giorno prima del debutto, dell’autorizzazione alla produzione dello spettacolo Comme un souvenir con tanto di scheda tecnica.
Delle reazioni dei consiglieri, come Moschella e Giacoppo, che hanno chiesto chiarimenti sia sul metodo che sui contenuti, ricordando che a suo tempo avevano approvato già un progetto che prevedeva due spettacoli come esiti finali del laboratorio e non come produzione vera e propria, e che in ogni caso non si può portare all'attenzione del Cda un provvedimento su uno spettacolo il giorno prima del debutto, abbiamo già parlato. Vediamo adesso i costi per la produzione del Vittorio e che in quanto tale girerà a Furnari ed al Verdura di Palermo (con ulteriori costi).
Le spese per i compensi, che variano dai 5 mila euro ai 241 euro, ammontano a 50.330 euro, ai quali occorre aggiungere altri 18.543 per gli oneri contributivi per un totale di 68.873,80 euro. Ci sono poi i costi relativi all’ospitalità al Residence Principe Umberto per 4.014 euro, B&B Messina 41, per 455 euro, ed i rimborsi viaggi per 5.000 euro, per un totale di 10.369 euro. Infine la terza voce è quella dell’allestimento tecnico, scene, attrezzeria, acquisto e noleggio materiale per altri 21.500 euro. Il totale complessivo per la produzione è quindi di 100.742 euro.
Il timore dei consiglieri è di dover approvare spese già fatte e rischiare di dover pagare più di quanto previsto rispetto al progetto inizialmente approvato. A questa cifra inoltre occorre aggiungere nei prossimi mesi le spese per gli spettacoli già programmati a Furnari e a Palermo.
Sembra che gli incassi di Comme un souvenir nei tre giorni a Messina non abbiano superato i 12 mila euro. Ma vediamo quanto, secondo le stime dei vertici del Vittorio Emanuele dovrebbe costare e quanto dovrebbe incassare la produzione all’Arena di Furnari ed al Verdura di Palermo.
Comme un souvenir andrà in scena a Furnari il 26 giugno, per un costo, relativo all’allestimento, di altri 8.500 euro. Stando alle previsioni del Piano finanziario dell’Ente, lo spettacolo del Maestro Hoecke dovrebbe far registrare, nella sola serata del 26 giugno, mille spettatori con un incasso previsto di 22.000 euro (pari quindi quasi al doppio di quanto incassato a Messina in tre giorni). Lo spettacolo si sposterà poi al Verdura di Palermo il 30 giugno, costo per l’allestimento pari a 7.500 euro, nel piano non risultano previsioni quanto a incassi.
Tra le perplessità avanzate dai consiglieri la scorsa settimana c’erano proprio le previsioni ottimistiche quanto ad incassi e copertura degli investimenti per la programmazione estiva, e che non riguardano solo il Comme un souvenir ma tutto il piano finanziario, che prevede ad esempio, come pubblicato da Tempostretto (vedi articolo correlato) solo per Furnari un totale di costi pari a 705 mila euro a fronte di entrate previste per 717 mila (entrate riferite alle sole previsioni d’incassi).
Tra gli spettacoli in programmazione per l’estate c’è anche l’Amleto, produzione targata Vittorio Emanuele per il Mandanici di Barcellona con la regia di Ninni Bruschetta. Per lo spettacolo, costato oltre 96 mila euro il Cda ha poi approvato a febbraio anche un’integrazione di spese da 73 mila euro per la realizzazione del film sull’allestimento dello spettacolo. Stando alle previsioni dei vertici dell’Ente i 73 mila euro, inizialmente a carico del Teatro, sarebbero dovuti rientrare in tutto o in parte grazie ai finanziamenti della Film commission, ma su questa seconda parte del progetto successivamente non si è saputo più nulla.
L’Amleto intanto, dopo essere andato in scena a Barcellona e Messina si appresta alle “trasferte” estive, per le quali il Piano finanziario prevede notevoli incassi. Sarà a Taormina il 28 giugno, costo per l’allestimento 12 mila euro , previsti mille spettatori ed un incasso di 27 mila euro, a Furnari il 9 luglio, costo per l’allestimento 12 mila euro , previsti mille spettatori ed un incasso di 22 mila euro, infine il 12 luglio al Verdura di Palermo, costo 12 mila euro, spettatori previsti 800, incasso ipotizzato 28 mila euro.
E’ sulle previsioni d’incasso che i consiglieri, alla luce dei costi già sostenuti dall’Ente, invitano i vertici alla cautela anche tenendo in considerazione i tagli che la Regione ha già operato sui contributi (oltre 300 mila euro nel 2015) e che quanto ad altre fonti di finanziamento non vi sono al momento certezze.
I conti, certamente, si fanno sempre sull’uscio, ma a proposito di uscio sarebbe interessante capire quanto, tra costi e incassi, è venuta a costare “l’operazione teatro Mandanici di Barcellona”, totalmente a carico del Vittorio Emanuele.
Rosaria Brancato