Scadenze, nuovi bandi, Casa Serena: settimana decisiva per i servizi sociali

Scadenze, nuovi bandi, Casa Serena: settimana decisiva per i servizi sociali

Francesca Stornante

Scadenze, nuovi bandi, Casa Serena: settimana decisiva per i servizi sociali

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martedì 25 Marzo 2014 - 00:58

Il 31 marzo scadono le proroghe dei servizi sociali ed entro quella data dovranno essere pubblicati i nuovi bandi per concedere una proroga tecnica e scongiurare qualsiasi ipotesi di interruzione dei servizi. Sul tavolo anche la delicata questione Casa Serena. Le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil mettono sul piatto precise richieste.

Inizia il conto alla rovescia. Esattamente tra una settimana scadono tutte le proroghe dei servizi sociali e i pochissimi giorni rimasti a disposizione saranno decisivi. Esattamente un anno fa il commissario straordinario Luigi Croce decideva di non rinnovare le proroghe per molti servizi, fu un mese di passione, di proteste, migliaia di anziani, bambini, disabili rimasero senza i loro angeli custodi quotidiani, i lavoratori erano senza certezze e con poche speranze. Il ricordo di un anno fa è ancora vivo, a Palazzo Zanca però adesso c’è un’amministrazione e non più un commissario straordinario, l’impegno fin dal primo giorno è stato quello di riformare il delicato e complicato settore dei servizi sociali, questa sarà la settimana delle decisioni importanti e improrogabili.

Il 31 marzo scadono le proroghe e al momento rinnovarle è impossibile. Si potrà farlo ad una condizione: pubblicare entro quella data i nuovi bandi di affidamento di tutti i servizi e concedere una proroga tecnica in attesa di espletare tutte le procedure delle nuove gare d’appalto. In questi mesi l’assessore alle Politiche sociali Nino Mantineo e il Dirigente del settore Giovanni Bruno hanno lavorato per redigere i bandi, da settimane giungono rassicurazioni dall’amministrazione sul fatto che i tempi saranno rispettati, che non ci saranno disagi per gli utenti e per i lavoratori. A questo punto sarà davvero questione di giorni. I sindacati hanno voluto dare fiducia anche se non poche sono state le critiche in questi mesi, soprattutto legate alla necessità di arrivare il prima possibile alle nuove gare d’appalto.

Sul tavolo c’è anche la delicatissima questione Casa Serena. Dopo il no della Prefettura alla richiesta di spostare la discussione sui tavoli del Palazzo del Governo, per l’amministrazione Accorinti la strada sembra ormai decisa: chiusura dal 31 marzo ma con almeno due mesi di proroga per avere il tempo di trovare una sistemazione ai 50 anziani ospiti rimasti e ricollocare gli operatori negli altri servizi, ma nel momento in cui verranno espletati i nuovi bandi, o nei progetti finanziati dalla legge 328 del Distretto D26 di cui fa parte Messina. Sarà una chiusura temporanea per dare la possibilità di effettuare gli interventi di messa a norma, questa la garanzia data nei giorni scorsi dal Sindaco Accorinti e dall’assessore Mantineo. I dubbi pero restano tanti.

“Siamo convinti – sostengono Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai, segretari generali di Cisl Fp e Uil Fpl – che ci siano tutte le condizioni per mantenere gli anziani, contemperando la necessità di avviare i lavori e di mantenere il personale nella giusta proporzione e nel rispetto degli standard regionali, con costi proporzionati ai servizi resi. È giusto, quindi, che le decisioni su Casa Serena si prendano allo stesso tavolo istituzionale della settimana scorsa dove unanimemente si era convenuto di investire del problema anche il Prefetto. Bisogna ragionare assieme – continuano Emanuele e Calapai – per individuare le forme tecnico-giuridiche, ma anche logistiche, per prorogare e/o affidare il servizio per un periodo utile e necessario a risolvere le diverse problematiche, compresa la riqualificazione del personale da utilizzare in altri servizi da individuare e che devono rappresentare la tutela e la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori”.

Cisl e Uil ritengono che tutto debba passare attraverso un accordo che deve essere sottoscritto dall'Amministrazione e dalle Organizzazioni Sindacali e che va trasferito, poi, nei bandi di gara che devono essere pubblicati entro il 31 marzo.

“Decisioni che devono essere prese entro venerdì perché non vogliamo sederci al Tavolo senza soluzioni certe e con il rischio del caos dal 1 aprile. Non accetteremo – sostengono i sindacalisti – fughe in avanti e decisioni definitive già prese in altri tavoli. Vogliamo scelte condivise perché convinti che gli ospiti possono avere la giusta collocazione sempre a Casa Serena in considerazione del fatto che la conformazione dell'immobile consente di utilizzare gli spazi in maniera adeguata per gli anziani e nel contempo poter eseguire i lavori, contingentando i tempi per l'ultimazione e la ripresa piena delle attività”.

La richiesta di un’immediata convocazione del tavolo tecnico utile a sottoscrivere un crono programma a tutela dei lavoratori e degli anziani arriva anche dalla segretaria della Fp Cgil Clara Crocè. “E’ necessario stabilire la tempistica degli interventi di ristrutturazione e le modalità di finanziamento degli stessi, al fine di rendere la struttura idonea a norma di legge, ma non si può continuare a stare nel limbo Agli anziani dev’essere assicurato un buon servizio, mentre i lavoratori non possono sopravvivere con gli stipendi dimezzati e con la spada di Damocle di una improvvisa e repentina chiusura” spiega la sindacalista. La Fp Cgil respinge ogni ipotesi di chiusura della casa di riposo ma si dichiara disponibile a concertare qualora si rendesse necessario un periodo di sospensione per la realizzazione dei lavori sulla scorta di relazioni redatte da tecnici competenti.

Il sindacato esprime forti preoccupazioni anche in merito ai bandi di gara che devono essere pubblicati dall’Amministrazione per assicurare la continuità degli altri servizi sociali. “Non vorremmo che il non decidere su Casa Serena possa mettere a rischio anche la prosecuzione di tutti i servizi sociali” commenta Clara Crocè e per tali motivi il sindacato reitera la richiesta di incontro all’Assessore Mantineo e al Dirigente Bruno di implementare i servizi per garantire futuro occupazionale ai lavoratori di Casa Serena, senza alimentare illusioni o false verità.

Francesca Stornante

Un commento

  1. Lettori di Ts, mi darete atto, una volta per tutte, che ho sempre criticato a ragione la pseudo amministrazione che disgraziatamente dovrebbe governare una ex città ridotta ad entità evanescente allo sbando, politicamente, socialmente e culturalmente.
    Renatino ha gettato fumo negli occhi di chi non ha aspettato altro, nel corso degli anni, che un tizio da cui farsi prendere scientemente in giro.
    In tutto ciò che necessitava di decisioni, Renatino ha dimostrato la sua avvilente incapacità a fare fronte ad un compito troppo più grande di lui.
    La Vara?
    Ha buttato fuoco e fiamme su alcuni componenti il cosiddetto “Comitato Vara”, adombrando sospetti di contiguità con la malavità locale, per poi stingere amicizia personale con essi, facendo il “Capovara”, con tanto di bandiera sventolata ai quattro venti, arrivando, alla fine della Processione, ad organizzare uno squallido comizietto, stracciando il cerimoniale, che prevede che a prendere la parola sia solo l’Arcivescovo, quasi fosse stato il deus ex machina della manifestazione.
    Ha irriso coloro che lo avevavo preceduto nell’organizzazione della Processione, parlando di sprechi e di centinaia di transenne disponibili nei depoositi comunali, per poi spendere denaro pubblico tanto quanto i suoi predecessori, per una manifestazione triste ed al buio.
    Gli immigrati clandestini?
    Prima ha fatto il diavolo a quattro per poterli ospitare a Messina, pur sapendo di non potere contare nemmeno su di uno straccio di struttura degna di questo nome, salvo, poi, lamentarsi della soluzione scelta, invero inumana e vergognosa.
    Pensava che qualcuno gli offrisse la possibilità di utilizzare una struttura, sottoposta a sequestro giudiziario ed in predicato di demolizione coatta, di cui, poi, farsi vanto e gloria.
    Ha appoggiato le illegali occupazioni di fannulloni perdigiorno.
    Adesso, vuole fare costruire quella che sarebbe una nuova sede del CIE.
    Ha offeso le forze armate con una squallida pagliacciata, organizzata a tavolino per distogliere l’attenzione dal suo fallimento, personale e politico.
    Per Casa Serena aveva promesso il suo impegno e si sta vedendo come andrà a finire, tanto che mi aspetto qualche soluzione tampone, al massimo di qualche mese, ad uso e consumo di qualche sempliciotto che griderà alla vittoria di RENATO SINDACO, scatenando gli entusiasmi, inutili e vuoti, di qualche sconfitto servo del potente di turno.
    Quanto danno vi farà ancora?
    Lo avete voluto?
    Tenetevelo!!!
    George.

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