Covid 19- Il prof. Mondello e il "protocollo M": cure a domicilio e meno disagi

Covid 19- Il prof. Mondello e il “protocollo M”: cure a domicilio e meno disagi

Rosaria Brancato

Covid 19- Il prof. Mondello e il “protocollo M”: cure a domicilio e meno disagi

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venerdì 13 Novembre 2020 - 10:50

Finalmente si punta sulle terapie domiciliari. Meno disagi, meno costi, meno ospedali saturi. Il professor Mondello ci spiega il protocollo M.

Cure domiciliari per i pazienti sintomatici e protocolli condivisi. Questa la risposta immediata alla Covid-19, secondo il professor Lorenzo Mondello, ex primario di infettivologia dell’ospedale Papardo di Messina. Suo il cosiddetto “Protocollo M”, una terapia a base di cortisone e antibiotico, usata sin dall’inizio dell’epidemia, e che, al pari di tutte le cure domiciliari, ha il merito, oltre che di salvare vite, di sgravare gli ospedali e abbattere i costi della sanità. Nelle ultime settimane il tema delle cure domiciliari si sta facendo, purtroppo con ritardo rispetto all’inizio del dibattito, sempre più attuale e sia a livello nazionale che con le indicazioni del Cts Sicilia, si stanno finalmente avviando i primi passi.

Il protocollo M

Abbiamo atteso nove mesi per conoscere una strategia nazionale o delle regioni per le cure extraospedaliere- ci spiega Mondello– Nel frattempo i contagi di questa fase autunnale aumentavano e si propagavano a tutti i contesti della società. Ricordo che essendo in stato di emergenza, dopo oltre 41mila morti, siamo anche in stato di necessità di difenderci rispetto a una pandemia che se non contrastata farmacologicamente in attesa del vaccino, è gravata da notevole mortalità. Il “Protocollo M”, da me elaborato e utilizzato finora con successo per le cure precoci dei pazienti sintomatici in isolamento domiciliare, in Sicilia ed anche in altre Regioni”. Si tratta quindi di un protocollo ideato dall’infettivologo e che non è inserito nelle linee guida ufficiali. Al momento a livello nazionale si stanno individuando i nuovi protocolli per le terapie domiciliari che nel frattempo in tutta Italia si stanno iniziando ad attuare secondo diversi percorsi.

Il team per le cure domiciliari

Per mesi chi parlava di cure anziché di mascherine veniva tacciato di negazionismo, come Matteo Bassetti, che invece adesso è stato messo a capo di un team chiamato proprio a elaborare terapie farmacologiche contro la Covid. Ed in tutta Italia si sta lavorando su questo fronte. In Sicilia l’ultimo documento del Cts punta proprio su queste terapie a domicilio. È la svolta attesa? “In questi mesi, il professor Matteo Bassetti si è distinto per la coerenza e la libertà di pensiero delle sue comunicazioni, subendo anche attacchi dalla casta dei salotti televisivi- risponde Mondello– Ci sembra giusto che sia lui a collaborare con Agenas per l’elaborazione di protocolli terapeutici domiciliari”.

Cure precoci, meno disagi

Finora abbiamo sempre sentito parlare solo di mascherine, distanziamento, lockdown. Ma nessuno prima d’ora aveva pensato, a Roma, ad elaborare un protocollo per le cure domiciliari. Cosa ne pensa? “Curare il paziente sintomatico è importante per vari motivi fin troppo evidenti- prosegue l’infettivologo- si evita l’occupazione massiva di posti letto che rischiano di saturare presto la rete approntata, consente cure precoci nella fase iniziale, viremica, in cui non vi sono ancora scompensi funzionali respiratori, riduce il disagio di pazienti e famiglie e, per ultimo, abbatte i costi”.

Verso l’immunità di gregge?

Tanti tamponi, tanti contagi. Ma l’Iss dice che sono al 93% asintomatici o paucisintomatici. Come dice il professor Giulio Tarro, significa che si sta formando l’immunità di gregge che lei auspica da mesi? “È indubbio che di fatto si stia realizzando l’immunità di gregge, con tanti asintomatici che non hanno alcun impatto clinico dal contagio- sottolinea il professore- Il tempo poi dirà se produrranno gli anticorpi e per quanto tempo gli stessi saranno disabili nel siero dei pazienti”.

Anticorpi e plasma

Gli anticorpi monoclonali potranno servire alla causa. Lei si è detto sin da subito favorevole al plasma convalescente. “Sullo sfondo, ma col traguardo ancora distante e sbiadito, c’è la disponibilità di un vaccino efficace come misura di profilassi di massa- conclude Mondello- Anche gli anticorpi monoclonali, realizzati sulla base molecolare degli anticorpi neutralizzanti dei guariti, non sono ancora disponibili e, comunque, rappresentano una misura di terapia per i contagiati ospedalizzati”.

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5 commenti

  1. Vi rendete conto che state pubblicizzando una terapia pericolosa su un mezzo di informazione che invece dovrebbe attenersi a dati di fatto sperimentati e non a teorie?
    Fermo restando che il concetto di intervento domiciliare è logico e coerente se non fosse per il particolare non trascurabile che mancano le strutture di intervento distrutte dai passati tagli e riassetti sanitari.
    Fermo restando che lo schema terapeutico proposto potrebbe anche essere concettualmente corretto. La cosa assolutamente scorretta che un medico non può permettersi di fare è la mera pubblicita del metodo proponendolo come prevenzione e in automedicazione (teneteli in casa) il che lo rende pericoloso considerando che non si ha a che fare solo con soggetti giovani, normopeso e senza particolari patologie. Date quella terapia ad un soggetto anziano, sottopeso e possibilmente diabetico e vedrete che risultati !,,,. E poi ne riparliamo.

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  2. Domenico Cucinotta 14 Novembre 2020 08:53

    Ma da quando gli antibiotici curano le infezioni da virus?

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    1. Da quando si cerca notorietà a discapito della salute altrui

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  3. A volte le pagine non vengo caricate corretttamente e i commenti non sono visibili correttamente. inserendo il secondo commento si è visualizzato il primo. Quindi prego non tenerne conto. Grazie

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  4. Gli antibiotici si usano per curare eventuali sovrainfezioni batteriche.
    In tutta Italia ci sono medici che li prescrivono
    In combinazione con altri farmaci tra cui antinfiammatori idrossiclorochina cortisonici eparina a seconda del quadro clinico

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