"Sono stanca di stare in tuta h24, di dire: prof mi sente, di non vedere il mare, i nonni. A quasi 18 anni l'unico svago è fare la spesa...."
La lettera di una studentessa messinese che vive e studia lingue al liceo di Trieste e tra poco sarà maggiorenne.
Sono Febe e sono stanca
Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca. Sono stanca di questa situazione che sembra non finire mai. Sono stanca di stare sempre seduta sulla mia sedia gialla. Sono stanca di “prof mi sente?”, “ragazzi vedete?“. Sono stanca di avere delle crisi di pianto un giorno sì e l’altro pure. Sono stanca di “ragazzi dovete essere più attivi, è un momento difficile per tutti”. Sono stanca di vedere il mio migliore amico attraverso uno schermo quando tutti gli altri se ne fregano ed escono nonostante non si possa fare.
In tuta H24
Sono stanca di studiare sempre. Sono stanca di passare ore su tiktok. Sono stanca di non poter dire “non so cosa mettermi“, visto che indosso la tuta h24.sono stanca di vedermi la faccia distrutta. Sono stanca di non poter uscire con i miei amici. sono stanca di non poter pensare ” che bella giornata, mi sa che oggi esco“. Sono stanca di non salire su un treno da una vita ormai.
Non vedo il mare, i nonni
Sono stanca di non vedere il mare. Sono stanca di non vedere i miei nonni. Sono stanca di stare sempre a casa. Sono stanca perché la mia adolescenza mi sta guardando e si sta chiedendo cosa io stia facendo. Cosa sto facendo? Niente, anzi sto perdendo tempo.
La spesa unico svago
Ho 17 anni e il mio unico svago è andare a fare la spesa. Mi verrebbe da urlare perché io veramente non ce la faccio più, sono arrivata a un momento in cui ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa. Io non mi riconosco più.
Io voglio vivere, non sopravvivere
La mia vita era un casino, facevo tremila cose ed era come se il tempo non bastasse mai. Adesso ne ho troppo. Troppo tempo è uguale a più tempo per pensare e a me non va di pensare. E’ un anno che penso.Ho voglia di agire adesso. Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca di sopravvivere, io voglio vivere. FEBE ROSSELLINI
QUESTA RAGAZZA HA RAGIONE,
Condivido tutto quello che è espresso nella lettera. Va fatto un bilanciamento tra principi costituzionali contrapposti. La salute non è solo quella fisica, o meglio quella fisica va di pari passo con quella mentale.
Basta, è ora di aprire e vaccinare tutti gli anziani.
Altra ipotesi: imporre il lockdown alle categorie deboli e liberalizzare tutto il resto.
Sacrosanto tutto quello che hai scritto Febe……..tanti giovani perbene come te ,hanno rispettato le restrizioni ,in questo anno vi siete sacrificati e sacrificato tutto …hai detto bene dicendo che questo anno ti ha dato solo il tempo ma che è un tempo sprecato perché passato senza un perché ……passato con l’ obbligo di fare le stesse cose senza poter scegliere,come un automa,non come essere vivente perché la tua giornata diventa come un” detenuto” che può gestire la sua libertà ma tra le quattro mura …..con le ore d’aria concesse ….il covid ci ha reso “prigionieri”liberi ….eh, si,cara Febe seppur prigionieri e seppur ti senti di sopravvivere ,non dimentichiamoci mai di essere liberi comunque anche se condizionati dagli eventi …..lo so che a quasi 18 anni non è questa la libertà che avresti voluto e condivido ogni cosa che hai detto ,ma sono sicura che in questo tuo sfogo, tu abbia la consapevolezza che la vita tornerà a sorriderti per come tu desideri perché ricordati che finché c’è vita c è speranza ….. è una frase fatta ,ma se ci pensi bene è così che bisogna andare avanti ,soprattutto per rispetto a chi non c è più e che avrebbe voluto tanto essere “prigioniero “libero come noi ,avrebbe voluto tanto sopravvivere….tra due mesi quando compirai 18 anni anche se non potrai festeggiare per come avresti voluto( anche se io spero nelle aperture totali)fai festa …..nella tua testa e nel tuo cuore fai festa!!!!!
Hai ragione cara Febe. Hai espresso benissimo il malessere comune, soprattutto nella tua fascia d’età. È un dramma psico-sociale, davanti al quale risultiamo impotenti. Covid & co. stanno prepotentemente plasmando il nostro modo di vivere e di pensare. È una terza guerra mondiale, che uccide per altre vie.
Si sta perpetrando un autentico crimine nei confronti delle persone, soprattutto giovani. Però mi pare che Febe prenda troppo alla lettera le restrizioni: esca di casa e si veda con i suoi coetanei, magari senza fare feste affollate!
Te ga stra ragion mula!