Covid e trasporto pubblico locale. Un fronte sindacale attacca la gestione Atm

Covid e trasporto pubblico locale. Un fronte sindacale attacca la gestione Atm

Redazione

Covid e trasporto pubblico locale. Un fronte sindacale attacca la gestione Atm

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martedì 20 Ottobre 2020 - 08:15

Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl e Orsa puntano il dito contro il presidente Campagna in questa fase di contagi Covid in risalita. E fanno delle richieste

Covid e trasporto pubblico locale. In questi giorni il problema del sovraffollamento sui mezzi di trasporto pubblico è esploso in tutta Italia. Anche a Messina hanno fatto molto discutere le immagini di bus pieni durante le ore di punta, una questione calda anche in tutto il resto della Sicilia, tanto che pochi giorni fa il presidente Musumeci ha disposto il massimo della capienza dei mezzi all’80%, adeguando la regione alle disposizioni nazionali. Ma secondo alcune sigle sindacali si tratta di un adeguamento in zona Cesarini, un pannicello caldo che non risolve il problema.

A dirlo sono Fit Cisl, Faisa Cisl, Ugl e Orsa che puntano il dito contro la gestione del trasporto pubblico soprattutto in città. «Nel caso di Messina -scrivono i sindacalisti- il presidente di Atm spa si affanna, con diligenza mediatica, a propagandare l’efficienza del Trasporto Pubblico Locale rassicurando sulla prevenzione posta in essere sugli autobus: presenza costante di un assistente alla clientela che invita l’utenza a indossare la mascherina, aumento delle corse, tamponi periodici nei mezzi pubblici. Argomenti che guardano più alla propaganda che alla reale risoluzione del problema.

L’attacco all’Atm

La narrazione per cui si sta facendo il possibile equivale a svolgere il compitino assegnato e lavarsi la coscienza ma quando si lotta contro un nemico subdolo come il COVID 19 non è sufficiente che tutto quadri sulla carta. Aule scolastiche e mezzi di trasporto pubblico sono annoverati fra le maggiori zone a rischio che la popolazione deve, giocoforza, frequentare giornalmente. Il rimbalzo di responsabilità fra la direzione Atm e i dirigenti scolastici che non comunicherebbero gli orari delle lezioni, non risolve il problema. Ognuno faccia la sua parte fin quando siamo in tempo. Se da un lato la scuola deve immediatamente riorganizzare le lezioni con doppi turni e comunicare con certezza gli orari di ingresso e uscita, dall’altra parte bisogna agire sul sistema trasporti e non solo sul coefficiente di riempimento». 

Le richieste

Come già in queste settimane anche altre organizzazioni hanno più volte ribadito, l’approntamento delle azioni di contrasto al virus nell’ambito del Trasporto Pubblico Locale che i sindacati nel mese di luglio avevano concordato con l’ex vice sindaco Mondello sono rimaste nelle intenzioni. Il progetto di assunzioni a tempo determinato di autisti pronto impiego per l’immediato incremento delle corse in caso di emergenza è naufragato, come spesso accade in questa città, nella polemica e nel gossip mediatico. Il piano di esercizio di ATM oggi in vigore è stato predisposto immaginando, con troppo ottimismo, il definitivo ritorno alla normalità, senza valutare che con alta percentuale di probabilità si sarebbe tornati in piena emergenza epidemiologica.

Per Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl e Orsa, il sistema Shuttle con i collegamenti a pettine è da rimodulare soprattutto nelle ore di punta. Negli orari di ingresso e uscita degli studenti è urgente prevedere un sistema di scuolabus che vada oltre lo shuttle, in grado di collegare i villaggi direttamente con le scuole, e viceversa. La presenza di assistenti alla clientela sui bus che “invitano” l’utenza a indossare la mascherina, in realtà è un sistema che Atm utilizza più per incrementare la vendita di biglietti che per agire sulla prevenzione del contagio. Gli atti persuasivi non sono sufficienti, gli addetti smistati in modo improvvisato sullo shuttle non hanno potere sanzionatorio. Una misura non può essere pienamente efficace senza adeguata sanzione e senza definire le procedure da mettere in campo nel caso di superamento dei limiti di capienza.

I sindacati chiedono anche distributori di gel igienizzanti, contapasseggeri e controlli sanitari sul personale. «Siamo in colpevole ritardo, senza le opportune correzioni e in assenza di ulteriori investimenti si rischia di scaricare unicamente sul personale in servizio la responsabilità dei controlli. Siamo consapevoli di una situazione complessivamente complicata, purtroppo la formula magica non c’è ed è difficile coniugare esigenze sanitarie, politiche, sociali e di diritto. Ci sono dei punti però che per la loro criticità vanno affrontati senza mazzi termini, evitando rimbalzi di responsabilità, pannicelli caldi e lavate di coscienza.

Un commento

  1. Da quando è stato immesso lo shuttle per viaggiare si vuole sempre dimostrarne l efficienza per l’utenza quando invece per come viaggia meriterebbe di essere mandato sulla luna ( visto il nome😏)e rimanerci……. chi è lo “scienziato “che l ha ideato? Anziché potenziare e servire i villaggi più isolati si tende a incrementarne le corse ecco perché lo shuttle viaggia stracolmo ……certo che l utenza ne fa uso c è solo quello disponibile!!!!!Una volta c era il trenino a fare il giro turistico nella città ….ora ha preso il suo posto lo shuttle …… grazieeee serviva proprio un mezzo per passeggiare tutti insieme appassionatamente!!!!!!!

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