Covid Hospital a Sant’Agata Militello, i sindaci chiedono la revoca degli atti

Covid Hospital a Sant’Agata Militello, i sindaci chiedono la revoca degli atti

Redazione

Covid Hospital a Sant’Agata Militello, i sindaci chiedono la revoca degli atti

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mercoledì 25 Marzo 2020 - 16:49

#Coronavirus #CoronavirusMessina #Covid19 - I sindaci del distretto sanitario 31 chiedono un passo indietro sulla conversione dell’ospedale di Sant’Agata Militello a Covid Hospital. Diverse le criticità evidenziate, sia sul piano strutturale che logistico.

I 18 sindaci del distretto sanitario 31 chiedono un passo indietro sulla conversione dell’ospedale di Sant’Agata Militello a struttura adibita ai pazienti positivi al coronavirus.

La richiesta è di revocare degli atti aziendali (in particolare la nota n°36315 del 22/03/20) con cui è stato disposto il trasferimento dei reparti dell’ospedale di Sant’Agata Militello, per la riconversione dello stesso nosocomio a Covid Hospital.

La nota a firma dei 18 sindaci del distretto sanitario 31

Con una nota, i sindaci hanno voluto sollecitare l’avvio di ogni azione di competenza per garantire le misure minime necessarie in via preliminare all’eventuale attivazione del cosiddetto Covid Hospital, oltre che la concertazione con le amministrazioni locali su ogni scelta volta ad incidere sulla qualità e quantità delle prestazioni sanitarie pubbliche.

Il documento è stato firmato, oltre che dal sindaco di Sant’Agata Militello in veste di comune capofila, dai sindaci di Torrenova, Capo d’Orlando, Acquedolci, Galati Mamertino, Frazzanò, San Salvatore di Fitalia, Militello Rosmarino, Caronia, Alcara Li Fusi, Castell’Umberto, Longi, San Marco d’Alunzio, Naso, Tortorici, Mirto, Capri Leone e San Fratello.

Diverse le criticità evidenziate nella nota, che riprende quanto già sottolineato dal “Comitato medici ed infermieri dell’ospedale di Sant’Agata Militello”. Sotto i riflettori ci sono anche le difficoltà generate dal trasferimento delle unità operative del presidio ospedaliero, al quale si rivolge attualmente una fetta di popolazione appartenente ad un vasto territorio.

Le criticità evidenziate

«Con riferimento alla trasformazione in Covid Hospital –scrivono i sindaci– si rappresenta che detta scelta può essere assunta solo ed esclusivamente a seguito di una puntuale valutazione in ordine al rispetto dei requisiti di sicurezza dei locali, compresa quella sui luoghi di lavoro, nonché dell’adozione di ogni misura idonea ad evitare rischi diffusione in genere del virus sul territorio. Senza una adeguata analisi e valutazione dei rischi, con riferimento al rischio biologico e predisposizione delle relative misure di prevenzione e protezione, l’esecuzione degli eventuali interventi strutturali ed impiantistici per la riduzione dall’esposizione ad agenti patogeni, la fornitura di ogni necessaria attrezzatura al fine di trattare in maniera idonea le manifestazioni cliniche dell’infezione da Covid-19, compresa la predisposizione di posti di terapia intensiva o sub-intensiva, l’integrazione e formazione del personale, si ritiene che le direttive emanate siano del tutto inattuabili e potenzialmente pericolose, con riferimento al rischio di esposizione al contagio da parte della popolazione».

I sindaci si dichiarano pronti ad intraprendere azioni sul piano giuridico, nell’ambito delle loro competenze.

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