Più di quante erano state nei tre mesi precedenti sommati
Mensis horribilis. A gennaio sono 135 le vittime con coronavirus nei tre ospedali Covid (Policlinico, Papardo e Barcellona) della provincia di Messina. Più di quante ce n’erano state nei tre mesi precedenti sommati: a dicembre 56, a novembre 61, a ottobre 11: in totale 128. Il dato degli ultimi quattro mesi segna 263, che sommato alle 59 vittime tra marzo e giugno fa 322.
La “calma apparente” di dicembre
La seconda ondata è iniziata a ottobre, si è affermata a novembre, è calata a dicembre per poi purtroppo “esplodere” a gennaio. In Sicilia, nella settimana dal 21 al 27 dicembre c’erano stati 5.087 nuovi contagi, il 26 dicembre si era registrato il picco minimo della percentuale di positivi, l’8.3 %, rispetto ai tamponi. Appena cinque giorni dopo, il 31 dicembre, quella percentuale era schizzata al 17.8 %, preludio al “disastro” di gennaio.
Il “disastro” di gennaio
Tre settimane con nuovi casi alle stelle, fino a diventare la regione italiana con più contagi, tanto da far proclamare la zona rossa il 15 gennaio, a Messina anticipata di quattro giorni.
E gli effetti della zona rossa si sono visti subito: il primo calo nella settimana dal 18 al 24 gennaio, quello ancora più forte nella settimana appena trascorsa.
Ora tutti i dati favorevoli. Ma non quello delle vittime
Ora tutti i dati siciliani sono favorevoli tranne uno, quello delle vittime. Nella settimana dal 18 al 24 gennaio c’era stato un calo rispetto alla precedente, da 261 a 237. Ma in quella appena trascorsa il numero di vittime è aumentato fino a 252, una media di 36 al giorno.
Quello delle vittime, dicono gli esperti, è l’ultimo dato a scendere. Perché accada, però, è necessario che continui il calo dei contagi. Mascherine e distanziamento le uniche armi in attesa dei vaccini. Tutto sta alla sensibilità dei cittadini. Se non si rispettano le regole si rischia l’ennesimo passo del gambero.
E quindi siccome dopo il disastro la zona rossa stava dando i primi segnali di inversione dell’aumento dei casi che si fa? Invece di pazientare almeno 7-14 giorni per consolidare il risultato si decide di togliere la zona rossa e anche di riaprire le scuole. Col fortissimo rischio di vanificare tutto ed essere punto e daccapo tra quindici giorni, con il relativo numero di morti. Sembra incredibile, se non fosse vero!
Tra un paio di settimane saremo punto e a capo, se non peggio. Mah!