L'Associazione SiamoTuttiParte, insieme all'Arcigay Messina, chiede intervento del Policlinico e dell'Ordine dei farmacisti affinché i pazienti possano tornare alla cure di cui hanno bisogno
MESSINA – Da qualche mese, a causa dell’emergenza pandemica, il percorso sanitario delle persone affette da Hiv/Aids ed Epatite C è diventato molto complicato. Al Policlinico Gaetano Martino di Messina, da sempre punto di riferimento per coloro che sono in cura per le suddette patologie, la strumentazione che processa la carica virale Hiv è guasta e gli utenti, rimandati a data da stabilire, si vedono costretti ad effettuare l’esame presso altre strutture ospedaliere.
Simile situazione si verifica, sempre al Policlinico, per i malati di Epatite C. E se ciò non bastasse, nelle farmacie cittadine, sempre più coinvolte nella lotta alla pandemia, non sono più disponibili i test rapidi per la diagnosi dell’infezione da Hiv, o, nella rara ipotesi in cui si trovino, il loro costo di acquisto è lievitato.
La proposta di SiamoTuttiParte
“Per questo l’associazione SiamoTuttiParte, con ciò sostenendo le richieste già formulate da Arcigay Makwan di Messina, chiede a tutti i coinvolti di adoperarsi affinché tutti i pazienti, non solo quelli colpiti dal Covid, possano tornare ad accedere, presso qualunque struttura sanitaria da loro scelta, alle cure di cui hanno bisogno.
Questo preso atto della disponibilità dell’Azienda Ospedaliera alla risoluzione del problema nel più breve tempo possibile, della disponibilità degli altri centri ospedalieri cittadini a venire incontro alle esigenze dei pazienti, del supporto del Comitato Consuntivo Aziendale del Policlinico Gaetano Martino, di cui entrambe le associazioni fanno parte, e certi della sensibilità che l’Ordine dei farmacisti cittadina saprà dimostrare” conclude l’associazione.