Covid, Messina "ultrarossa". Il Tar dice no alla sospensione dell'ordinanza De Luca

Covid, Messina “ultrarossa”. Il Tar dice no alla sospensione dell’ordinanza De Luca

Francesca Stornante

Covid, Messina “ultrarossa”. Il Tar dice no alla sospensione dell’ordinanza De Luca

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martedì 19 Gennaio 2021 - 09:44

A presentare ricorso contro il punto che vieta la possibilità di asporto è stata un'azienda di ristorazione. Il Tar respinge la sospensiva e il 10 febbraio tratterà il ricorso nel mer

Il Tar di Catania ha rigettato la richiesta di sospensiva dell’ordinanza con cui il sindaco di Messina Cateno De Luca ha introdotto ulteriori misure restrittive sulla zona rossa. Il ricorso con richiesta immediata di sospensiva era stato presentato dagli avvocati Carbone, Giorgio e Caminiti per conto di un’attività di ristorazione di Messina. Hanno contestato la parte dell’ordinanza “Restiamo a casa”, ribattezzata così dallo stesso De Luca, che impedisce la possibilità di effettuare asporto, lasciando solo la consegna a domicilio fino al prossimo 29 gennaio. Una delle misure della Messina “ultrarossa” stabilite da De Luca.

Il Tar di Catania però ha detto alla richiesta di sospensiva. Il Tribunale amministrativo ha fissato la trattazione del ricorso per il prossimo 10 febbraio, intanto però il provvedimento resta in vigore.

La decisione del Tar

Il presidente della seconda sezione del Tar di Catania, Francesco Brugaletta fonda il suo decreto su questi presupposti: «Valutati tutti gli interessi, pubblici e privati, coinvolti nella fattispecie in esame, considerato che nel giudizio di comparazione di tali interessi devono essere considerati prevalenti l’interesse pubblico alla tutela delle emergenze sanitarie, nonché quello per la tutela dell’igiene e della sanità pubblica, perseguiti dagli impugnati provvedimenti, rispetto agli interessi privati di carattere meramente economico di cui è portatrice la parte ricorrente.

Considerato che il provvedimento sindacale adottato non dispone la chiusura dell’attività in questione – scrive l’estensore della pronuncia, il presidente Francesco Brugaletta – che può essere effettuata, nel periodo considerato, con consegna a domicilio. Visto inoltre che il provvedimento sindacale ha efficacia soltanto fino al 29 gennaio. E ritenuto che non esiste l’irreparabilità del danno, attesa l’eventuale risarcibilità a seguito della decisione di merito, rigetta la domanda di sospensiva».

L’ordinanza resta in vigore

Dunque l’azienda ricorrente potrà rivalersi sul Comune durante l’udienza che si svolgerà il 10 febbraio. Intanto però l’ordinanza anti Covid di De Luca resta in vigore, anche nel punto in cui vieta l’asporto per bar, ristoranti e qualunque attività di somministrazione di alimenti.

10 commenti

  1. Bravo De Luca continua così, chiudi tutto, la zona rossa della regione è una barzelletta in pratica c’era tutto aperto tranne calzature e abbigliamento e gioiellerie.

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    1. Personalmente ” chiuderei ” te e lui!

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    2. Sosteniamo materialmente il nostro sindaco anti poteri forti, impegnandoci a garantirgli il nostro personale sostegno economico in caso di risarcimenti!

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  2. Il titolo è fuorviante, il TAR dice no solo a sospendere preventivamente l’ordinanza sulla questione richiesta (l’asporto) e rimanda la decisione al 10 febbraio, specificando che i richiedenti potranno essere risarciti in caso di vittoria.

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    1. Nstwviva il duce 19 Gennaio 2021 12:11

      La decisione arriverà quando ormai sarà tutto aperto, un inutile perdita di tempo e la voglia di un paio di avvocati di mettersi in mostra, in quanto al risarcimento aspetta e spera.

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  3. Carlo alessandro 19 Gennaio 2021 11:56

    Aberrante. La corte costituzionale ha concesso la sospensiva contro i provvedimenti delle regioni per non averne i poteri figuriamoci i sindaci .Ai consiglieri conunali: SFIDUCIATE DE LUCA COSA ASPETTATE

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    1. Perché tu pensi che questo consiglio comunale abbia gli attributi per sfiduciare il sindaco . Mica sono fessi sanno che poi non saranno più eletti. Come i pentastellati al GOVERNO.

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    2. Carlo alessandro.
      Divertente il tuo appello ai consiglieri comunali a sfiduciare De Luca!!
      E poi non dovrebbero lasciare anche loro la poltrona e il tanto “sudato” gettone di presenza?E per quale motivo dovrebbero fare qualcosa per quei fessi di cittadini che li hanno eletti?Molto meglio guardarsi i propri interessi e per alcuni di loro continuare a essere i lacchè di De Luca…

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  4. Grande De Luca

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  5. Ma davvero credevate che il Tar avrebbe sospeso l’ordinanza di De Luca?Davvero non pensavate che il suo legale e protettore Avv.to Taormina non l’avrebbe consigliato in maniera tale da renderla inattaccabile?Non avete pensato che se ci fossero stati gli estremi Il Prefetto o Musumeci avrebbero già provveduto a bloccarla o a fargliela modificare?Con tutto il rispetto per il lavoro degli avvocati,ma trovare se esiste un modo per rendere revocabile o inefficace l’ordinanza può essere solo compito di un giurista,che oltre a conoscere tutti i cavilli legali possibili è capace di individuare anche una semplice preposizione grammaticale sbagliata che consente di avviare un iter di annullamento.
    A questo punto la domanda che mi pongo è questa:dato che sembra assodato che quelle attività che secondo le tabelle del Dpcm di Conte e l’ordinanza di Musumeci avrebbero potuto continuare a rimanere aperte sia con limitazioni e invece De Luca ha chiuso o le ha prese in giro con la possibilità della consegna a domicilio, non rientreranno nell’erogazione dei sussidi e ristori previsti dallo stato,visto che anche l’ordinanza di De luca consente loro di “lavorare”,riceveranno i sussidi dal comune?Oppure conta come se fossero aperte e quindi oltre al danno la beffa?

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