Oggi in Italia la manifestazione nata sui social coinvolgerà tanti esercenti che resteranno aperti oltre i divieti anti Covid. In città l'appello di Picciotto
Oggi in molte città italiane ristoratori, esercenti, bar, pub, pizzerie si uniranno nella manifestazione #ioapro1501. Un’iniziativa nata sui social che vuole dire no alle restrizioni dei Dpcm anti Covid che ormai da mesi stanno fortemente penalizzando questo settore. L’obiettivo è rimanere aperti e far accomodare i clienti anche oltre le 18, orario previsto per quelle zone che non si trovano in fasce rosse o arancioni.
A Messina
A Messina però Confcommercio lancia un appello a tutta la categoria: non aderite. A farlo è il presidente Carmelo Picciotto con una lettera indirizzata a tutte le attività di questo settore.
L’appello
Carissimi colleghi, questa protesta contravviene ai provvedimenti straordinari emanati dal Governo per far fronte alla diffusione del contagio da Covid19 ed espone gli esercenti e i loro clienti a pesanti sanzioni pecuniarie, salvo più gravi contestazioni che dovessero intervenire nel corso di accessi ispettivi delle forze dell’ordine.
Siamo consapevoli e partecipi dello stato di grave difficoltà che la categoria sta attraversando; abbiamo rappresentato al Governo la tragedia vissuta da migliaia di operatori e non smettiamo di richiamare l’attenzione, a tutti i livelli, sulla necessità di dare pieno supporto alle imprese, erogando congrui ristori, accelerando le procedure per la liquidazione della cassa integrazione, introducendo attenuazioni del regime fiscale e dilazioni dei costi fissi, sopportati in questo momento dalle nostre imprese, costrette a subire le limitazioni imposte dal governo.
Abbiamo attivato tutti i nostri uffici in questa direzione a supporto degli imprenditori, per facilitare l’attivazione delle misure già messe in campo e ne sollecitiamo di nuove e più incisive. Tuttavia non abbiamo aderito all’iniziativa di protesta civile, perché abbiamo ben presente che gli effetti repressivi, necessariamente messi in campo dalle forze di Polizia, potrebbero aggravare enormemente l’attuale condizione di disagio, lasciando reliquati insostenibili per la generalità delle imprese e che finirebbero con il coinvolgere anche la clientela, che potrebbe essere identificata e multata al pari dei titolari di licenza.
“Non aderite”
Facciamo appello, pertanto, a tutti i nostri iscritti perché tale apertura, oltre gli orari consentiti, non sia messa in atto, pregiudicando quanto è stato ottenuto sinora e facendo passare dalla parte del torto gli imprenditori che intendono sfidare lo Stato, infrangendo le prescrizioni alle quali siamo stati obbligatoriamente assoggettati.
Purtroppo l’epidemia continua a colpire la popolazione del nostro territorio. I dati sono tali da far temere a ore l’inasprimento delle misure, con l’adozione della “zona rossa” per l’intera Sicilia. Il Governo, pur nell’attuale condizione di crisi, generatasi all’interno della maggioranza che lo sostiene, ha assicurato l’adozione dello scostamento di bilancio che consentirà la copertura del nuovo decreto ristori.
Siate prudenti, il messaggio di esasperazione della categoria è già arrivato a Palermo e a Roma. Abbiamo chiesto che la campagna di vaccinazione prosegua a tappe forzate, a partire dalla popolazione anziana che è la più esposta alle conseguenze del Covid. Su questo stiamo esercitando pressioni perché non ci siano ritardi ed esitazioni. Restiamo uniti, nel rispetto delle regole e della legalità. Il Sindacato è al vostro fianco per condurre ancora una volta un’azione di rivendicazione dei nostri diritti, nell’ambito della legalità e della sicurezza di tutti.
Ma vi rendete conto che qui la gente muore, siamo tutti ammalati , forse nn vi siete resi conto della situazione…aprire a chi???protesta inutile
In codesta testata una violazione alle norme vigenti viene chiamata “protesta” mentre invece il richiamo al rispetto delle disposizioni viene apostrofato da un “però”. Ok, si chiama libertà di stampa.
Si….tutti malati siete….. soprattutto nella testa
A chiunque apre dovrebbero revocare la licenza,cosi non aprono neanche dopo.
E’ facile parlare quando si ha uno stipendio sicuro, questi imprenditori hanno bisogno di aiuto.