Come da copione è stato rispettato il gioco delle parti. Ma mentre la politica discute fuori c'è un'isola che combatte e un sistema sanitario che ha retto, nonostante le premesse.
Il copione è stato rispettato: l’opposizione ha votato sì alla sfiducia all’assessore alla sanità Razza, la maggioranza ha votato no e Forza Italia quel no l’ha fatto pesare tanti quanti sono i nuovi ingressi che il partito ha incassato in un mese.
Una pagina triste
Non è stata una bella pagina quella scritta dall’Ars mentre nell’isola migliaia di operatori sanitari combattono contro il Covid e mentre, da marzo, il sistema di una Regione piagata da decenni di clientelismo (con la complicità di TUTTI), ha reagito e non è crollato come in troppi si aspettavano. Ma tant’è, il teatrino della politica è andato avanti e la mozione presentata da Pd-M5S-Italia Viva è stata bocciata con 36 contrari alla sfiducia e 26 favorevoli.
La ritualità della politica
Nessun colpo di scena quindi, tutto come previsto, con Pd, M5S e Italia Viva che contestano all’assessore Razza e al governatore Musumeci una gestione dell’emergenza inadeguata e la replica della maggioranza. Nel mezzo c’è chi, come Miccichè, ha colto la palla al balzo per mandare messaggi non troppo velati al Presidente Musumeci. Gli azzurri sono diventati il gruppo più numeroso nella maggioranza e pressano per cambi in giunta, sebbene proprio quel numero renda più complicato l’equilibrio tra deputati per eventuali poltrone. Insomma, la sanità vera, non è stata protagonista nel dibattito all’Ars. Di scena c’è stata solo la ritualità della politica.
Razza: tutti hanno avuto cure
Nell’intervento finale, dopo due giorni di strali da una parte e difese d’ufficio dall’altra, l’assessore Razza ha ricordato che in Sicilia tutti hanno avuto assistenza e nessun paziente è andato altrove per essere curato, come accaduto ad esempio in Francia o in Svizzera. Peraltro val la pena ricordare come nella prima fase della pandemia la Sicilia abbia risposto in modo che ha persino stupito tanti in Italia, nonostante le premesse di una sanità data in pasto a clientelismo, baroni, guerre intestine nell’ultimo mezzo secolo. Allo stesso modo oggi siamo zona arancione e non zona rossa.
Posti letto raddoppiati
“Molto facile puntare l’indice su chi lavora- ha continuato Razza- Il confronto è politico, io non mi sento un imputato”. Nel 2017 i posti letto per le intensive in Sicilia erano 370, prima dell’emergenza erano 418. Dopo il piano di rafforzamento delle terapie intensive varato a maggio e approvato il 22 luglio dal ministro Speranza la rete è arrivata quota 720 posti letto. Numero che sale a 828 nel totale con la distribuzione di oltre 400 ventilatori polmonari. Per affrontare l’emergenza sono stati reclutati quasi mille nuovi medici, 1445 infermieri, 945 operatori sociosanitari, 200 tecnici, 30 biologi, più altre figure parasanitarie per arrivare a 3.874 nuove unità.
Razza: ci sono stati errori
“Il rapporto col ministro Speranza è stato costante e leale. Sul tracciamento ci sono difficoltà non lo nascondo, come ci sono in altre Regioni. Stiamo agendo per migliorare i servizi, abbiamo aumentato le Usca. Poteva essere più forte il legame con i medici di medicina generale, certo. In Sicilia i pronto soccorso hanno avuto giorni duri, sono migliaia i sanitari che stanno facendo sforzi enormi, a loro va il mio riconoscimento. Non alcuna presunzione nel dire che non ci sono stati errori. Questa è l’esperienza più difficile che ho dovuto affrontare e ho cercato di onorarla con gli insegnamenti ricevuti da mio padre e che sono gli stessi che spero di trasmettere a mio figlio”.
Pd-5Stelle: sanità in ginocchio
La mozione di sfiducia è quindi stata bocciata. Nelle ore precedenti gli attacchi alla gestione della sanità da parte dell’opposizione: “A pagare i gravissimi errori di programmazione dell’assessore Razza potrebbero essere anche i pazienti affetti da patologie diverse dal Covid visto che, per recuperare posti letto di terapia intensiva, alcuni ospedali siciliani sono stati obbligati a fermare la normale attività chirurgica compresa l’attività di chirurgia oncologica. Un fatto gravissimo frutto solo della disorganizzazione che ha messo in ginocchio la sanità siciliana”. Così i capigruppo all’Ars del Pd Giuseppe Lupo, del M5S Giorgio Pasqua e Claudio Fava del Movimento Cento Passi, a margine della seduta d’aula.
Lo Giudice: rinviare la mozione
Luca Sammartino, capogruppo Italia Viva ha sferrato il colpo definendo inadeguata la gestione della seconda ondata e ricordando come non sono stati ascoltati i consigli dell’Ars da parte della giunta regionale. Il messinese Danilo Lo Giudice ha evidenziato l’inutilità di una censura prima ancora di conoscere i dati dell’ispezione ministeriale “sarebbe stato più corretto rinviare il voto”.
F.I. manda messaggi a Musumeci
Il messaggio più chiaro tra i banchi della maggioranza l’ha dato Marianna Caronia, che ha rimpinguato le truppe di Forze Italia. “Il Parlamento siciliano in questi giorni è stato chiamato a riflettere ed a esprimersi sulla profonda crisi sanitaria, le cui origini non sono certamente responsabilità di questo governo e che sta accentuando in modo violento fragilità strutturali che hanno origini lontane. Sarebbe opportuno che tutti quanti, a partire dal Presidente della Regione, agissimo con profondo senso di responsabilità e non ci mettessimo a fare pagelle su buoni e cattivi. Questo parlamento nel rispetto dei ruoli di ciascuno, tra maggioranza e opposizione, sta operando con serietà e attenzione per le istanze della popolazione siciliana.” In sostanza il messaggio tra le righe è verso Musumeci in vista di un corposo rimpasto a favore degli azzurri.
Musumeci come Agata da Mondello
Il M5S ha usato toni durissimi, così come il Pd che ha avviato l’iter per la sfiducia sin dai giorni di Sicilia zona arancione. Il gioco delle parti ci sta tutto, così come le passerelle, ma le dichiarazioni di Cracolici, componente Pd della commissione sanità, lasciano sgomenti. Se nella prima parte ha stigmatizzato le polemiche interne alla maggioranza per rimpasti in giunta e lentezze o superficialità, si è poi fatto prendere la mano dall’iperbole: “Avete usato la paura dei cittadini con ipotesi campate in aria come quella dell’esercito per le strade – ha detto Cracolici – per poi dare messaggi di ‘ritorno alla normalità’ con fiere, concerti, persino con l’acquisto di cappellini e gadget per promuovere la Sicilia, come se il virus fosse scomparso: forse nel vostro intimo vi siete ispirati alla “signora Angela da Mondello’”.
Offensivo per chi combatte il covid
Paragonare il governo Musumeci ad una negazionista nonché bizzarro personaggio della rete, è non solo ingeneroso e falso, ma è anche offensivo per quelle migliaia di persone, che, indipendentemente dalle loro idee politiche, in Sicilia, stanno operando tra sacrifici immensi e con spirito di abnegazione, nei loro rispettivi ruoli, per combattere in prima fila la pandemia. Lo scontro squisitamente politico è giusto, ma le parole hanno sempre un peso. Musumeci e Razza non ballavano e cantavano dicendo non c’è covid. Hanno combattuto e combattono il Covid. Secondo il Pd lo stanno facendo male e ci sta tutto. Ma definirli negazionisti è francamente offensivo.
Negazionisti NO, menefregisti SI
Direttore, Lei sembra che cada dal pero!!!
Non ha mai saputo come funziona la Sanità siciliana?
Eppure, se non ricordo male, Lei viene da una famiglia del settore.
Dove è vissuta fino ad oggi?
Alle Bahamas?
E il commento finale, non proprio da cronista, se lo poteva anche risparmiare.
un solo commento VERGOGNA…….ma più vergogna è quella di RAZZA….che ha fallito in ogni campo e ancora fa bla bla bla …e resta al suo posto VERGOGNATEVI