Un prestito di 5mila euro era lievitato fino a 6500 euro. Ma dopo aver saldato il conto, la vittima è stata ricattata dall'estorsore che ha preteso altro denaro per restituirle l'assegno in bianco dato in garanzia per ottenere il primo prestito
Una spirale vorticosa dalla quale sembra impossibile uscire. Ci si sente sotto scacco e ogni via d’uscita sembra negata, quando poi all’improvviso ad un passo dal baratro, si trova la forza di rivolgersi alle forze dell’ordine. “È così che si sentono le vittime di usura. Sono in uno stato di soggezione tale da non vedere altra soluzione se non quella di continuare a pagare i loro strozzini”. E’ così che il dirigente della Squadra Mobile, Giuseppe Anzalone ha provato a spiegare qual è l’incubo vissuto dalle vittime di usura ed estorsione. E così deve essersi sentito anche l’imprenditore in difficoltà economiche che a novembre 2011 si era rivolto a Antonino Costantino, 39 anni, per un prestito di 5mila euro. Una somma che il commerciante era riuscito a restituire al trentanovenne con una maggiorazione di mille e 500 euro. Una volta saldato il conto la vittima dell’usura pensava di non avere più niente a che fare con Costantino, ma quando ha chiesto che gli venisse restituito l’assegno in bianco che aveva dovuto lasciare al trentanovenne al momento del primo prestito sono cominciati i problemi. Perché per avere indietro il titolo di credito lasciato a garanzia, Costantino avrebbe preteso 14mila euro. Hanno avuto inizio tutta una serie di telefonate ripetute ed appostamenti sotto casa che hanno infine contribuito a gettare in uno stato di panico la vittima alla quale è stato persino prospettato l’intervento di ulteriori individui in caso di mancato pagamento. Una situazione senza via di uscita che ha spinto la vittima a offrire dei monili in oro a scomputo della somma pretesa. E proprio questi monili in oro del peso di 200grammi sono stati recuperati dai poliziotti nella mani di Antonino Costantino lo scorso sabato. Il trentanovenne ha dato appuntamento all’imprenditore in difficoltà nei pressi di un bar della zona sud, ma non sapeva che oltre la vittima ad aspettarlo c’erano i poliziotti ai quali nel frattempo la vittima dell’usura si era rivolta.
Antonino Costantino si trova ora al carcere di Gazzi.