Autobus e tram fermi: lavoratori in rivolta per la mancata erogazione degli stipendi e le troppe incognite sul futuro

Autobus e tram fermi: lavoratori in rivolta per la mancata erogazione degli stipendi e le troppe incognite sul futuro

Autobus e tram fermi: lavoratori in rivolta per la mancata erogazione degli stipendi e le troppe incognite sul futuro

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venerdì 16 Settembre 2011 - 10:35

Alla protesta dei dipendenti Atm, che è scoppiata all'improvviso ed andrà avanti ad oltranza, si affianca quella dei lavoratori del trasporto marittimo. Sulle due vertenze cittadine intervengono il segretario generale della Cgil di Messina, Oceano e il segretario della Filt Messina Foti: «Caos inevitabile quando la politica non si occupa di gestire e risolvere i problemi dei cittadini e dei lavoratori»

Il servizio di trasporto pubblico è totalmente paralizzato. Tram ed autobus sono fermi in deposito dalle tre di ieri notte perché i lavoratori dell’Atm, senza stipendio da tre mesi e con un futuro sempre più incerto davanti a loro – causa messa in liquidazione dell’azienda, su cui il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi lunedì pomeriggio (vedi articolo a parte) – hanno deciso di astenersi dalle mansioni a cui sono preposti e scioperare. Questa forma estrema di protesta, improvvisa e non annunciata secondo le regolari procedure di raffreddamento, ha reso necessario l’intervento della Digos, che ha tentato – senza successo – di far rientrare la mobilitazione, per la quale potrebbe essere ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio. Una parte dei lavoratori si trova in presidio nel cortile della sede di via La Farina, gli altri dipendenti , invece, si sono recati accompagnati dai rappresentanti sindacali, a Palazzo Zanca per incontrare l’assessore alla mobilità Melino Capone. Terminato l’incontro, gli stessi lavoratori hanno decsiso di occupare l’aula consiliare considerato che l’amministrazione comunale – come peraltro già confermato nel recente tavolo di confronto tenutosi presso la Regione – ha ribadito che non intende tornare indietro sulla messa in liquidazione dell’Atm, a dispetto dell’invito espressamente formulato, nel corso della riunione palermitana, dall’assessore regionale ai trasporti, che aveva “suggerito” alla giunta Buzzanca, concedendole un mese di tempo ( scaduto oggi ), di sostituire l’ipotesi della messa in liquidazione con un piano di rilancio dell’azienda, seguendo l’esempio di Palermo e Catania. Profondamente delusi per l’atteggiamento dell’attuale ammniistrazione, i lavoratori dell’Atm proseguiranno nella protesta ad oltranza, nella speranza che dal Comune arrivino risposte certe sul loro futuro, aspetto cruciale mai chiarito nonostante le numerose sollecitazioni e qualche incontro in quel di Palazzo Zanca.
Situazione estremamente complicata anche sul fronte del trasporto marittimo. Dopo l’assemblea di stamattina, organizzata da Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Fast Ferrovie, Ugl, Orsa e Sasmant, molti lavoratori hanno deciso di bloccare la stazione marittima . I sindacati ed i lavoratori, considerano «non negoziabile l’applicazione del contratto delle Attività Ferroviarie anche a quei lavoratori che transiteranno nella nuova società di Rfi, Bluferries».
Sulle due vertenze cittadine intervengono il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, e il segretario della Filt Messina, la categoria dei trqasporti della Cgil, Pino Foti. «Queste due proteste – scrivono in un comunicato – sono le due facce di una stessa medaglia che vede la politica locale incapace di affrontare e risovere i problemi di questa città. In questo caso due vertenze centrali che riguardano direttamente centinaia di lavoratori e migliaia di cittadini – commenta Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. Una classe politica che non ha saputo e voluto lavorare per ottenere il finanziamento e la realizzazione di strutture moderne che assicurino la mobilità delle cose e delle persone, per difendere la qualità della vita e il lavoro in questa città il cui declino appare sempre più inarrestabile. Non c’è più tempo. Occorre reagire e occorre farlo subito». (DLT/EDP)

Foto d’ archivio

8 commenti

  1. I dipendenti hanno sicuramente le loro buone ragioni e tutta la mia solidarietà di precario: ma non è possibile scioperare in questa maniera, selvaggiamente e senza preavviso, e creando gravissimi problemi alle moltissime persone, studenti e lavoratori inclusi, che ogni giorno usano il mezzo pubblico, spesso senza alternativa.

    Si tratta di interruzione di pubblico servizio, e andrebbe punita per legge. Ma qui siamo a Messina, dove tutto è lecito…

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  2. non pagare lo stipendio per tre mesi che tipo di reato è???

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  3. chiamate la CISL che risolve tutto………..e fa rientrare lo sciopero

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  4. io dico che da quasi 4 anni si sente parlare di questo schifo di azienda che un politico di turno nn puo fare nulla x questa maledetta azienda scioperare e giusto,pero con delle direttive che vanno prese almeno una settimana prima e nn durante la notte. Se sn dei lavoratori quelli dell’atm devono avere dei loro diritti oggi molte persone che dovevano andare a lavorare hanno perso una giornata di lavoro x colpa dell’ atm xche nn hanno fatto usufruire del servizio.

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  5. I dipendenti ATM hanno ragione nella loro protesta, ci mancherebbe. Ma non è possibile improvvisare una sciopero così, dall’oggi al domani, mandando in tilt la città. Lo sciopero, per legge, va concordato e va comunicato.

    Quelli che oggi non sono potuti andare a lavorare e hanno dovuto prendere un giorno di ferie, chi li paga???

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  6. Leggendo le tue affermazioni (persona inetta) e la tua grandissima “solidarietà” che mostri per i dipendenti atm che, nonostante decorsi mesi senza stipendio, quindi, senza percepire i soldi per pagare bollette, e tutto quant’altro comporta il mancato pagamento, che compromette e pregiudica gravemente la situazione familiare, ciò che è necessario, ossia il mantenimento all’esistenza quindi il mangiare, sono andati ugualmente a lavorare…. Emerita persona disumana…..intelligenza zero, che sconosci la parola riduzione alla schiavitù, sappi che non puoi obbligare i dipendenti atm a fornirti un servizio di trasporto a te e famiglia, a zero euro. In pratica concludendo nell’ultimo tuo capoverso, evidenzi “interruzione di pubblico servizio”….Quello, legalmente., lo riconosci! Ma non riconosci il diritto allo stipendio che è più grave dell’interruzione di pubblico servizio! Non percepirlo è un reato in quanto è riduzione alla schiavitù, ripeto, lavorare a zero euro, fatto da oltre 2 mesi e mezzo. Questa situazione perdura da diversi anni ed i dipendenti atm per garantire il servizio a te ed alla tua famiglia, sono stati disponibili a sopportare gravi difficoltà economiche chiedendo prestiti a parenti e fidi alle banche. Il giorno in cui si chiede dopo mesi di lavoro, a seguito di reclami, avanzati all’amministrazione comunale e tante altre forme di richieste pacate, per evitare l’inevitabile, in particolare incontri con il sindaco, tavoli tecnici istituzionali e tante altre richieste, mentre tu eri con il sederino seduto sull’autobus o sul tram, l’agognato diritto allo stipendio per poter far fronte alle rispettive esigenze familiari e non, “STIPENDIO CHIESTO, ALLA FINE DI LUGLIO, ALLA FINE DI AGOSTO E ALLA META’ DI SETTEMBRE” una lotta continua, che nessuno ascolta, TU vuoi punire il dipendente atm perché ha attuato questa forma di protesta. I dipendenti atm hanno bollette da pagare, mutui, prestiti, oltre le primarie necessità un tozzo di pane. Essere disumano che non sei altro, devi sapere che anche i figli dei dipendenti atm hanno diritto a mangiare ad andare a scuola, anche i figli dei dipendenti atm sono studenti, anche i figli dei dipendenti atm debbono far fronte alla spesa dei libri, tasse scolastiche etc…ma non gliene frega niente a nessuno, ne tanto mento ad una persona subdola come te, che pensa solo al suo io, al suo interesse. Essere disumano, dimmi quale giudice condannerebbe un lavoratore che da tre mesi non prende stipendio, e non ha nemmeno i soldi per mettere il gasolio alla propria auto per andare a lavorare e non può pagare l’assicurazione? Come ti permetti a giudicare ed infliggere punizione. Ti invito a venire in azienda a rivendicare il tuo diritto al servizio pubblico come hai scritto sul portale di tempo stretto che noi dipendenti atm dovremmo essere puniti per interruzione di pubblico servizio. Dillo ad un dipendente che è disperato che non sa a chi deve chiedere i soldi, dillo ad un altro dipendente atm disperato a cui la banca non concede più il fido, dillo a chiunque di noi dipendenti che viviamo questa situazione da tempo. Che reazioni aspetti che abbia il dipendente dell’atm alla tua scelleratezza? Ecco la risposta, Messina si trova in questa situazione perché ciascuno pensa a se stesso, senza intercalarsi nei panni di chi ha problemi. Alla fine, tutte le sofferenze e disagi sopportati da diversi mesi dal dipendente atm, in assenza di stipendio, per garantire il servizio pubblico al cittadino, sono stati vani. Poiché, invece di trovarselo unito e solidale contro questa lotta all’istituzione che vuole liquidare l’A.T.M. per colpe e cause loro, e, non dei dipendenti atm, per un deficit di tot milioni che non possono essere imputati ai lavoratori. Ad oggi non conosco alcun collega con un tot milioni di euro sul conto corrente, diversamente se qualcuno lo conosce è pregato di denunciarlo alla giustizia poiché è reato, e per causa di questo o questi, l’ATM è messa in liquidazione, e non è giusto che le malefatte di altri, ricadono sui lavoratori….
    Bor. Fabio

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  7. Il salario è il compenso (retribuzione) ricevuto da un lavoratore dipendente per le proprie prestazioni professionali.

    Se non c’è la prestazione (il servizio) perchè ci sono 35 bus, quando va bene, a circolare… sulla base di quale principio se ne devono pagare oltre 600?

    600/35=17.

    Bisogna pagare 17 stipendi per ogni mezzo circolante?! Ma vi pare una cosa normale?

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  8. RISPONDO A PELORO
    Leggendo le tue affermazioni (persona inetta) e la tua grandissima “solidarietà” che mostri per i dipendenti atm che, nonostante decorsi mesi senza stipendio, che ha compromesso e pregiudicato gravemente la situazione familiare, ossia il mantenimento all’esistenza quindi il mangiare, sono andati ugualmente a lavorare…. Emerita persona disumana…intelligenza zero, che sconosci la parola riduzione alla schiavitù, sappi che non puoi obbligare i dipendenti atm a fornirti un servizio di trasporto a te e famiglia, a zero euro. In pratica concludendo nell’ultimo tuo capoverso, evidenzi “interruzione di pubblico servizio”….Quello, legalmente., lo riconosci! Ma non riconosci il diritto allo stipendio che è più grave dell’interruzione di pubblico servizio! Non percepirlo è un reato in quanto è riduzione alla schiavitù, ripeto, lavorare a zero euro, fatto da oltre 2 mesi e mezzo. Questa situazione perdura da diversi anni ed i dipendenti atm per garantire il servizio a te ed alla tua famiglia, sono stati disponibili a sopportare gravi difficoltà economiche chiedendo prestiti a parenti e fidi alle banche ad oggi non più erogati e concessi. Il giorno in cui si chiede dopo mesi di lavoro, a seguito di reclami avanzati all’amministrazione comunale e tante altre forme di richieste pacate dico pacate,in particolare incontri con il sindaco, tavoli tecnici istituzionali,per evitare l’inevitabile, quindi per garantire il servizio alla cittadinanza messinese, da te non vissute perchè ovviamente usufruivi del servizio atm e ti trovavi tranquillamente con il sederino seduto sull’autobus o sul tram tranquillo, guidato da un lavoratore atm disperato che pensava quando poteva avere una parte di soldi per portare a casa del cibo e pagare bollette, affitto, mutuo e pignoramenti con protesti in corso, a differenza di te che ti permetti il lusso di fare uso del mezzo atm e che hai i soldini per il biglietto o l’abbonamento studenti per andare a scuola quindi hai i soldi per comprare i libri, che un lavoratore atm non può permetterselo per i loro figli, perchè a quanto pare il lavoratore atm, dopo lunghe proteste di lotta rese vane ed inutili, deve ed è obbligato a lavorare anche se non ha i soldi per mettere la benzina, e coprire l’assicurazione, quindi, deve solo lavorare e non creare disagi al servizio pubblico”. Essere immondo e disumano che non sei altro, devi sapere che anche i figli dei dipendenti atm hanno diritto a mangiare, andare a scuola, essere studenti,far fronte alla spesa dei libri, tasse scolastiche etc…ma non gliene frega niente a nessuno, ne tanto mento ad una persona subdola come te, che pensa solo al suo io, al suo interesse. Essere immondo, dimmi quale giudice condannerebbe un lavoratore che da tre mesi non prende stipendio, e non ha nemmeno i soldi per mangiare e mettere il gasolio alla propria auto per andare a lavorare. Come ti permetti di giudicare ed infliggere punizione. Ti invito a venire in azienda a rivendicare il tuo diritto al servizio pubblico come hai scritto sul portale di tempo stretto che noi dipendenti atm dovremmo essere puniti per interruzione di pubblico servizio. Dillo ad un dipendente che è disperato che non sa a chi deve chiedere i soldi, dillo ad un altro dipendente atm disperato a cui la banca non concede più il fido, dillo a chiunque di noi dipendenti che viviamo questa situazione da tempo. Che reazioni aspetti che abbia il dipendente dell’atm alla tua scelleratezza? Perchè non vieni a portare ai dipendenti atm, non dico i soldi ma degli alimenti quali:l pane, latte e pasta, la carne è un lusso non la pretendiamo ma qualche ovetto da spendere poco; ti sei mai chiesto ma questi dell’atm come fanno a mangiare che già di per se è difficile arrivare alla fine del mese? Ti sei mai chiesto da quanto tempo i dipendenti atm soffrono e patiscono tali disagi a causa del mancato stipendio? Ti sei mai chiesto che a causa del ritardo pagamento stipendi si accumulano interessi, protesti, intimidazioni di pagamento cui deriva il pignoramento? Ti sei mai chiesto se questi problemi tu li abbia? E vuoi che il giudice condanni i lavoratori atm su una situazione che ci affligge da anni e che tutte le istituzioni conoscono dei sopracitati reclami ma non la vivono. Per capire e conoscere occorre mettersi nei panni di noi dipendenti stanchi già da tempo ed afflitti, e parli di sciopero selvaggio. Ma non li leggi i giornali che l’ATM è in crisi e i dipendenti non percepiscono da mesi lo stipendio…Dunque, dove sta lo sciopero selvaggio…dopo le fatidiche lettere di invito alle istituzioni per il pagamento degli stipendi per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio. Ecco la risposta, Messina si trova in questa situazione perché ciascuno pensa a se stesso, senza cimentarsi nei panni di chi ha problemi. Alla fine, tutte le sofferenze e disagi sopportati da diversi mesi dal dipendente atm, in assenza di stipendio, per garantire il servizio pubblico al cittadino, sono stati vani. Poiché, invece di trovarselo unito e solidale contro questa lotta all’istituzione che vuole liquidare l’A.T.M. per colpe e cause loro, e non dei dipendenti atm, per un deficit di tot milioni che non possono essere imputati ai lavoratori, se lo ritrova contro. Ad oggi non conosco alcun collega con un tot milioni di euro sul conto corrente, diversamente se qualcuno lo conosce è pregato di denunciarlo alla giustizia perchè si tratta di un grave reato, e per causa di questo o questi, l’ATM è messa in liquidazione, e non è giusto che le malefatte di altri ricadono sui lavoratori.
    Bor.Fabio

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