Il presidente di Confcommercio e quello della Fipe, Lino Santoro, abbandonano per protesta il tavolo sulla crisi del commercio e preannunciano manifestazioni eclatanti
Carmelo Picciotto, presidente provinciale di Confcommercio, e Lino Santoro, in rappresentanza della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), hanno abbandonato in segno di protesta il tavolo sul commercio convocato oggi dall’amministrazione comunale.
“Non ci sono i presupposti per affrontare un tema così delicato come la crisi del settore del Commercio in una città in cui la tassazione locale raggiunge livelli record – dice Picciotto -. Oggi, durante l’incontro, sono stati presentati dei dati che mistificano la realtà, dal momento che il vero e unico problema è che lo scorso anno sono state chiuse oltre mille aziende, mentre come abbiamo sempre detto quelle che hanno aperto sono nelle mani delle multinazionali. Con la tassazione alle stelle si stanno uccidendo i piccoli esercizi e i negozi al dettaglio. Abbiamo richiesto per le vie ufficiali al Prefetto, Stefano Trotta, l’apertura di un tavolo tecnico al quale ci auguriamo possa intervenire anche il sindaco, Renato Accorinti. Non possiamo accettare altre interlocuzioni con amministratori che oggi ci hanno raccontato la favoletta che tutto va bene a Messina. Facessero due passi in centro per rendersi conto quanti negozi hanno abbassato la saracinesca. Vista l’inerzia dell’amministrazione, annunciamo plateali forme di protesta”.
“Mantenere un esercizio commerciale, vista l’elevata tassazione – aggiunge Santoro -, è più difficile che aprire un’attività destinata, il più delle volte alla chiusura. Lo dico da imprenditore oltre che da rappresentante della Federazione pubblici esercizi”.