Rapporto Uil su Cassa Integrazione. Insufficienti i fondi per la Cig in deroga

Rapporto Uil su Cassa Integrazione. Insufficienti i fondi per la Cig in deroga

Rapporto Uil su Cassa Integrazione. Insufficienti i fondi per la Cig in deroga

Tag:

mercoledì 22 Maggio 2013 - 08:15

Aumentano le ore di Cassa integrazione autorizzate, mentre diminuiscono quelle straordinarie e in deroga, perché mancano i fondi. Speranza per la bozza di decreto legge varata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 maggio e non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che rifinanzia per un miliardo di euro gli ammortizzatori in deroga

Le ore di cassa integrazione ordinaria crescono, facendo della Sicilia la regione con il maggior aumento delle ore di CIG autorizzate (+115,3%), mentre cassa integrazione straordinaria e in deroga frenano bruscamente, riprendendo un trend nazionale e altalenante che, per quanti hanno perso il lavoro e vedono negli ammortizzatori sociali l’unica fonte di sostentamento, suona come una condanna. I fondi per la cassa integrazione in deroga sono finiti, o per lo meno sono del tutto insufficienti ad affrontare l’emergenza scatenata dalla crisi.

“Se analizziamo i dati che concernono anche la nostra provincia – spiega Costantino Amato, Segretario Generale della Camera Sindacale Territoriale UIL di Messina – ci rendiamo conto che ci troviamo di fronte ad una grande anomalia. Mentre infatti le aziende continuano a chiudere i battenti e sono sempre di più le famiglie che sprofondano nel baratro della povertà a causa della perdita del posto di lavoro, le ore autorizzate per la cassa in deroga sono calate, rispetto a Marzo, di oltre il 70%, passando dalle 240181 del mese scorso alle 63394 di questo mese”.

Un buon segnale? “Neanche per idea – ribadisce Amato – Questo crollo è infatti da attribuire a ragioni tecnico-finanziarie e fornisce una immagine reale del nostro sistema produttivo, in particolare della situazione in cui versano le piccole e medie imprese. In molte Regioni, come la Sicilia, per esempio, si è fermato l’iter autorizzativo delle richieste per mancanza di certezza sulle risorse e ciò ha prodotto uno stallo delle autorizzazioni per ciò che concerne in particolare la cassa in deroga, che sul nostro sistema ha sempre avuto una elevatissima incidenza (oltre il 60%) per la qualità del tessuto produttivo, composto da piccole e piccolissime aziende, in particolare del settore dell’artigianato, del commercio e dei servizi, escluse da ogni ulteriore forma di ricorso agli ammortizzatori sociali”.

“La testimonianza che il dato della cassa in deroga è anomalo, poi, – aggiunge Amato – è confermata dall’andamento delle altre due tipologie di cassa integrazione guadagni, l’ordinaria, che cresce del 118,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e la straordinaria. Indice questo sia di un possibile passaggio da crisi congiunturale a crisi strutturale, che colpisce sempre più duramente le medie imprese del nostro sistema produttivo provinciale, sia di un possibile ritorno a forme di ammortizzatori per le quali esiste una copertura più solida.”

“Come dire – conclude Amato – l’incertezza gioca a sfavore anche nella valutazione e nell’applicazione degli ammortizzatori sociali. Una ragione in più per cui la bozza di decreto legge varata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 maggio, e non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che rifinanzia per un miliardo di euro gli ammortizzatori in deroga, appare come una prima boccata di ossigeno per migliaia di lavoratori messinesi che si trovano in attesa dello sblocco delle autorizzazioni per il pagamento delle indennità.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007