Il commissario straordinario Biancuzzo è stato accusato di favorire l'iter di approvazione del progetto con la sua condotta amministrativa. La replica: "So cosa fare, andrò avanti per la mia strada"
scontro aperto tra il commissario straordinario del Comune di San Filippo del Mela, Alfredo Biancuzzo, e la maggioranza del Consiglio comunale. Secondo quest'ultima, Biancuzzo starebbe favorendo l'iter di approvazione dell'inceneritore del Mela con le sue negligenze; ma il commissario non ci sta.
Oggetto dello scontro è stata la redazione di un nuovo parere tecnico contro l'inceneritore. Il parere è stato redatto dagli esperti Cottone e Andaloro, e ribadisce in maniera esaustiva tutte le principali critiche al progetto. Tuttavia, è di un mese fa l'esito favorevole della commissione VIA all'inceneritore; la fase di discussione tecnica si è di fatto conclusa, e adesso tocca alla valutazione generale.
Proprio questo ritardo viene duramente contestato dalle opposizioni consiliari, che ritengono il documento inutile. "Il tavolo tecnico per redigere il parere si riunisce da agosto" – ha spiegato il consigliere Gabriele Saporita – "e già allora avevamo mandato una nota chiedendo alcuni chiarimenti per partecipare al percorso. I chiarimenti non sono mai arrivati, e nel frattempo è stata esitata la VIA. Ci chiediamo quindi a cosa serva, oggi, questo parere, e perchè non siamo stati coinvolti a tempo debito, se si voleva il nostro sostegno".
Saporita va oltre, ricostruendo quelli che, a suo parere, sono i sottintesi: "Il commissario straordinario è stato nominato dal governo Crocetta, sempre molto ambiguo sull'inceneritore del Mela; tutti i suoi gesti, dal parere favorevole espresso al progetto nella sua prima riunione a Roma all'invio del parere fuori tempo massimo, tradiscono la volontà occulta di favorire l'iter autorizzativo. Prendiamo atto del fallimento dell'azione amministrativa di Biancuzzo, e ci comporteremo di conseguenza".
Dal canto suo, Biancuzzo sembra avere le idee chiare su cosa fare. "Appena arrivato non avevo coscienza del problema, e ho commesso degli errori" – ha dichiarato – "tuttavia, ho approfondito la questione, consultandomi anche con diversi legali per capire quale strada percorrere. Sono convinto che il parere non sia inutile, perchè la procedura autorizzativa presenta diverse anomalie, e ha subìto una strana accelerazione; credo sia ancora possibile far valere ragioni tecniche, e comunque tanto vale provarci".
Il commissario ha anche risposto alle opposizioni sul mancato coinvolgimento: "C'è stato da parte mia un tentativo di incontrarvi, ma senza successo. Capisco che c'è un pregiudizio nei miei confronti, ma non mi aspettavo questo muro di gomma. Dai consiglieri non è arrivata alcuna critica, alcuna risposta; solo silenzio. Pazienza, andrò per la mia strada".
Insomma, da un lato c'è chi ritiene che Biancuzzo sia stato un commissario inadeguato, se non in malafede; dall'altro il commissario e chi crede nel percorso da lui intrapreso per contrastare l'inceneritore. Il parere, portato in aula da Biancuzzo nella speranza di una condivisione, si è rivelato un boomerang; e la seduta si è conclusa con l'abbandono dell'aula da parte delle opposizioni, che hanno fatto mancare il numero legale. "Biancuzzo poteva e doveva inviare il parere nei termini previsti, invece di coinvolgerci in questi giochetti; noi non ci stiamo" – ha concluso il consigliere Saverio Italiano. Al commissario spetterà ora il compito di smentire i suoi critici.