In soli sei mesi, già numerosissime le proteste di lavoratori che devono lottare per mantenere o riacquistare il proprio posto
"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Nel 2012, l'articolo 1 della Costituzione andrebbe forse cambiato. Più che sul lavoro, la repubblica sembra fondata sulla mancanza di lavoro, sul precariato, la cassa integrazione e la mobilità. A Messina, se possibile, la situazione è ancora peggiore. In vista della grande manifestazione che coinvolgerà «tutte le categorie in difficoltà», alle quali i lavoratori Servirail hanno lanciato un appello, vi proponiamo il lungo elenco delle vertenze “made in messina”, limitandoci al solo anno 2012, senza contare quindi quanto la città abbia già perso negli anni passati.
– Servirail, vertenza simbolo dell'anno. 85 lavoratori hanno rifiutato la proposta di Rfi di riassumere 21 di loro, destinando gli altri agli appalti per le pulizie.
– Ferrotel, azienda che si occupa dell’offerta di pernottamenti per i dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, la cui attività lavorativa è connessa alla circolazione dei treni. I 20 lavoratori messinesi avrebbero, loro sì, gradito l'assunzione nelle aziende che si occupano degli appalti per le pulizie. Così non è stato.
– I marittimi precari da anni di Rfi, esclusi dalle selezioni per limite d'età, dichiarate illegittime dal Giudice del Lavoro
– I marittimi precari di Caronte e Tourist ed Ngi
– I lavoratori dell'Atm e quelli di MessinAmbiente: stipendi pagati in ritardo a più riprese, all'Atm mancano aprile e maggio, il futuro è un'incognita.
– I 42 lavoratori della Triscele (ex Birra Messina), in attesa di un piano industriale che dovrebbe far ripartire l'attività
– Le guardie giurate de "Il Detective", rimaste fuori dal trasferimento d’appalto della vigilanza nell’Università di Messina.
– I lavoratori della mensa del Policlinico che da luglio potrebbero perdere il posto di lavoro, per l'esternalizzazione del servizio
– I lavoratori delle cooperative: servizi sociali, pulizia e scerbatura, servizi riabilitativi della Teseos, il trasporto disabili della Nuova Presenza, il centro socio riabilitativo Faro '85, l'appalto delle pulizie all'Università, la Futura coi lavoratori in contenzioso con la cooperativa stessa e il Comune
– I precari del Comune e della Provincia
– I 21 lavoratori in mobilità della Schipani, la ditta che si occupava dell'illuminazione pubblica cittadina e che è stata sostituita dal Consorzio Aristea. La nuova gara d'appalto prevedeva la salvaguardia dei posti di lavoro ma Aristea si è affidata a ditte esterne.
– I 200 contrattisti dell'Irccs Neurolesi, in attesa dell'approvazione della dotazione organica da parte dell'assessorato regionale alla Salute.
– I lavoratori del comparto edilizia, bloccato da un piano regolatore sovradimensionato e in attesa di uno nuovo
– I precari del Teatro Vittorio Emanuele, che ha subìto un drastico taglio di finanziamenti
– I lavoratori della strada statale 117, S. Stefano Camastra – Gela, la cui realizzazione è ferma
– I lavoratori dell'Ente Fiera, che non percepiscono stipendio da novembre 2011
– I 18 lavoratori in mobilità della Telcom di Villafranca, azienda che produce serbatoi per acqua potabile
– I 350 cassintegrati dell'Aicon Yacht società in liquidazione
– I 60 lavoratori della Clinica Santa Rita, che non ricevono lo stipendio da 8 mesi
– I precari della scuola, rimasti fermi dopo i cospicui tagli della riforma Gelmini che ha colpito pesantemente la provincia di Messina.
Probabilmente ne dimenticheremo anche qualcuno, non ce ne vorrà. Da vostre segnalazioni, eventuali aggiunte al triste elenco. Questo per ciò che riguarda i primi sei mesi dell'anno. La speranza è che la seconda parte non riservi altre brutte sorprese. (Marco Ipsale)
Ecco a voi l’elenco della vergogna.
Non so se è un gruppo da associare a questo elenco, ma mancano tutti precari della scuola che non riescono più a trovare ricollocazione e soluzione.La provincia di Messina è tra le più colpite d’ Italia.
l’unica vertenza che non c’è mai è quella politica. anche se le casse sono asciutte e dicono che non ci sono fondi o si parli di patto di stabilità… per loro gli emolumenti ci sono sempre!! addamaneraaaaaaa