Il primo cittadino Mario Foti ha inviato una dettagliata relazione a tutte le Istituzioni coinvolte e alle Procure di Messina, Patti e Barcellona in cui spiega chiaramente perchè si devono interrompere i lavori di completamento della discarica che creano solo danni alla comunità
Continua la battaglia del sindaco di Furnari Mario Foti a tutela della salute della sua comunità troppo vicina a quella discarica di Mazzarrà che il primo cittadino definisce ancora una volta “crogiuolo di interessi illegali e criminali che hanno devastato, inquinato e condizionato il territorio, le Istituzioni anche locali, ed il tessuto sociale della popolazione residente”. Non sono bastate due sentenze del Tar di Catania a bloccare l’ampliamento della discarica, non sono bastati i numerosi appelli del sindaco di Furnari che è pronto alla battaglia legale per difendere gli interessi dei suoi cittadini costretti a vivere a poche centinaia di metri dalla discarica della discordia. Mario Foti ha nuovamente messo tutto nero su bianco nelle 35 pagine di relazione inviata a tutte le Isituzioni, provinciali, regionali e nazionali, a vario titolo coinvolte nella vicenda. Ma soprattutto la dura relazione è finita sui tavoli delle Procure di Messina, Palermo e Barcellona P.G. per valutare se nella vicenda che riguarda la gestione del percolato della discarica di Mazzarrà S.A. e, più in generale, nell’intera vicenda che riguarda le gestione dei rifiuti e nelle relative autorizzazioni, siano stati posti in essere eventuali omissioni, ovvero ancora, reati ambientali ai danni dell’ecosistema idrico, fluviale e marino e delle popolazioni che vivono in detto territorio, con particolare riferimento alla comunità furnarese. Questo nuovo atto presentato dal sindaco altro non è che una ferma opposizione contro il progetto di completamento di un impianto di percolato presso la discarica di Mazzarrà S. Andrea presentato dalla Tirreno-Ambiente S.p.A.. Progetto che naturalmente non terrebbe minimamente conto delle due sentenze del TAR Catania che hanno statuito l’illegittimità dei provvedimenti autorizzatori in danno della comunità furnarese, il cui centro dista appena trecento metri circa dall’invaso. I dubbi sul regolare smaltimento dell’immenso quantitativo di percolato erano già considerevoli, adesso il pericolo segnalato da Mario Foti è costituito dalla presenza della discarica in una riserva idrica protetta nella quale a circa trecento metri insistono i pozzi di contrada Lacco, utilizzati dal Comune di Furnari per il consumo umano. Nella lunga relazione sono tanti i punti toccati dal primo cittadino. Si va dal mancato rinnovo di autorizzazioni che avrebbe dovuto portare alla chiusura della discarica che invece ad oggi continua regolarmente a smaltire rifiuti, alle prescrizioni imposte dalla Provincia sui controlli da effettuare, passando per le sentenze del Tar fino ad una lunga serie di disposizioni di legge non sempre rispettate. Due le richieste del sindaco di Furnari all’Assessorato Territorio e Ambiente. Intanto disporre la sospensione o il rigetto dell’istanza proposta da TirrenoAmbiente s.p.a., visti possibili effetti devastanti dell’intervento programmato ai danni dell’ecosistema e della salute dei cittadini furnaresi. Poi disporre la convocazione alla prossima conferenza di servizi fissata per il prossimo 26 febbraio dell’amministrazione furnarese, dell’Ufficio del Genio Civile di Messina, della Sopraintendenza ai Beni Culturali della provincia di Messina, dell’Osservatorio Acque del Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti. (Francesca Stornante)
Il WWF e la MAN non denunciano niente in questo caso?