“Basta con le morti bianche-. Nuovo grido di allarme lanciato dal segretario generale Uil

“Basta con le morti bianche-. Nuovo grido di allarme lanciato dal segretario generale Uil

“Basta con le morti bianche-. Nuovo grido di allarme lanciato dal segretario generale Uil

mercoledì 12 Dicembre 2007 - 15:28

I funerali di Roberto Scola, Antonio Schiavone, Angelo Laurino e Bruno Santino, i 4 operai morti nell’incendio dell’acciaieria Thyssen Krupp la scorsa settimana, saranno celebrati giovedì mattina alle 11 nel duomo di Torino.

La loro morte ha ridestato l’interesse nazionale su quelle che vengono definite le morti bianche. Purtroppo non c’è un giorno senza che la notizia su un incidente sul lavoro non venga registrata. Trasmissioni televisive, articoli in prima pagina hanno nuovamente puntato i riflettori sulla sicurezza sul lavoro. A Messina il grido d’allarme arriva dalla Uil, attraverso il segretario generale Costantino Amato: “Basta con lo stillicidio continuo che ogni giorno miete vittime innocenti sui posti di lavoro. Per fermare le morti bianche bisogna cambiare l’impostazione culturale. E’ necessario che la cultura della vita entri nella forma mentis di chi fa impresa e che vengano attivati tutti quegli strumenti, che pure già esistono a livello legislativo e istituzionale, perché si fermi il computo delle vittime-.

“Diventa poi necessario – prosegue Amato – cominciare a pensare ad un sistema sanzionatorio più rigido di quello attuale. Un sistema che sia caratterizzato da pene commisurate a quella che è ormai divenuta una vera e propria emergenza sociale e, soprattutto, un sistema dove la pena, amministrativa e non, sia certa. Fondamentale poi attenzionare in maniera positiva, attingendo come proposto dal Consiglio dei Ministri al Fondo Inail, quanti fanno della prevenzione una priorità-.

“La sicurezza – spiega il segretario generale della Uil – deve tornare ad essere il punto centrale dell’organizzazione del lavoro. Occorre quindi riprendere un confronto approfondito e costante con le aziende e bisogna pretendere che i “rappresentanti della sicurezza- svolgano appieno il loro compito e possibilmente ampliare i loro poteri e le loro responsabilità. Laddove poi non vi è un “rappresentante della sicurezza- è necessario cominciare a prevedere una figura che intervenga e dia copertura ai lavoratori delle piccole imprese o di tutte quelle realtà dove è difficile o impossibile avere un rappresentante. E’ indispensabile, poi, che tutti i soggetti coinvolti, compresi quelli istituzionali, si assumano le proprie responsabilità. Vedi il Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, per esempio, la Spresal, l’organismo interno al Dipartimento di prevenzione dell’Auls 5 che dovrebbe verificare l’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Un organo – continua Amato – di carattere ispettivo la cui materia di competenza è quasi del tutto disciplinata dal codice penale e dal codice di procedura penale e che al suo interno oltre alla parte meramente amministrativa vede figure professionali quali medici legali e tecnici della prevenzione. Un organo che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, evitare le morti bianche in città e in provincia. Dovrebbe soprattutto perché su trenta tecnici in pianta organica solo uno allo stato attuale è al servizio della Spresal. Dovrebbe perché mentre ben noti sono i numeri dell’emergenza che questo stillicidio di vite umane si porta dietro – denuncia Amato – restano un mistero quali e quanti siano i controlli effettuati da Servizio e quante siano sino ad oggi le pratiche evase. Non è dato poi sapere quanti cantieri i medici della Spresal abbiano visitato non solo in funzione della verifica sulla normativa di sicurezza, ma nella più ampia ottica di prevenzione nei confronti delle malattie professionali-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007