Entro il 15 ottobre, saranno ufficializzate le tariffe
Si riaccendono le polemiche per l’abbattimento degli stipendi del servizio del “118-. E’, ormai, imminente l’arrivo del decreto assessoriale che ufficializzerà le direttive. Entro il 15 ottobre, entrerà in vigore la riduzione del 20% delle tariffe.
I reclami delle categorie colpite non hanno scalfito la risolutezza della Regione.
“Stiamo intervenendo per risollevare il deficit della sanità-, affermano i portavoce del governo siciliano. “Le decisioni vengono prese con raziocinio senza toccare le classi deboli-. Ma, “in questa fase di crisi finanziaria-, sostengono medici rianimatori ed infermieri, “non si può fare una distinzione tra le classi. Anzi, forse, diventano tutte “deboli- in balia dei tagli ministeriali-.
Entro fine dicembre, dovranno essere eliminati 1500 posti letto nelle strutture pubbliche. Verranno ridimensionate le guardie mediche, aumenteranno le RSA a discapito dei reparti ospedalieri di Geriatria. Insomma, tagli sul personale che, inevitabilmente, penalizzeranno il servizio offerto all’utenza. In tutto questo, il provvedimento regionale che riduce i compensi del servizio “118- rappresenta “la ciliegina sulla torta-.
“Durante un intervento di soccorso, il paziente può morire per un banale shock se non è assistito regolarmente-. Lo puntualizza il primario del Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Papardo, Tanino Sutera, nonché Vicepresidente della Provincia. “I medici rianimatori non possono essere sostituiti, soprattutto, a bordo dei mezzi d’emergenza. Soltanto noi possiamo intubare e somministrare i relativi farmaci-.
“Demotivare la categoria con miseri stipendi è un peccato-, ribadisce il dottor Sutera. “Spingerebbe molti di loro a rinunciare a questa attività che, comunque, è straordinaria-.
“Bisognerebbe incentivare il servizio degli anestesisti che, spesso, devono salvare vite umane in pochi secondi-, ricorda il primario. “La riduzione delle loro indennità sminuisce la qualità della loro professione-.