Era convinto di essere lo zimbello di una compagnia di giovani del suo paese. E la notte scorsa si è vendicato uccidendo con un colpo di fucile il calciatore dilettante Stefano Salmeri, 25 anni, centrocampista della Nuova Falcone. Rosario Floramo, operaio di 49 anni si è subito costituito al commissariato di Barcellona consegnando anche il fucile a canne mozze. Floramo ha raccontato agli investigatori di essere stanco delle continue prese in giro. Quei ragazzi, ha detto al dirigente del commissariato Beniamino Fazio, gli foravano le ruote della bicicletta, gli tiravano le uova e lo canzonavano al suo passaggio in piazza. Ieri mattina ha incontrato Salmeri all’ufficio postale di Falcone e sono ricominciate le battute e gli sfottò. Così Floramo ha deciso di procurarsi il fucile. Ieri sera ha incontrato il giovane con la sua ragazza davanti ad una sala giochi di via Balbo. Ancora prese in giro -ha detto l’operaio- ed umiliazioni. Floramo è andato a casa, ha preso il fucile ed è tornato in via Balbo. E’ sceso dell’auto e sotto gli occhi della fidanzata di Salmeri e dei suoi amici ha esploso un solo colpo di fucile che ha raggiunto il giovane al cuore. Quindi ha telefonato alla moglie per raccontargli tutto: -Ho ucciso un uomo, mi costituisco-. E’ risalito in macchina e nel cuore della notte si è presentato al commissariato di Barcellona. Ora è rinchiuso nel carcere di Gazzi per rispondere di omicidio volontario e porto illegale di arma. Suo fratello Francesco diciassette anni fa aveva ucciso un gay a Mazzarrà su richiesta del padre del ragazzo che si vergognava di quel figlio omosessuale. Per questo delitto Francesco Floramo è stato condannato a cinque anni e nove mesi di reclusione.
Falcone, ucciso per vendetta calciatore dilettante. Si costituisce l’omicida
domenica 07 Ottobre 2007 - 14:00
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