I laboratori di analisi sono in questi giorni al centro di una protesta singolare contro quello che è stato definito come il “decreto ammazza categoria-.
Da ieri, infatti, le strutture pre-accreditate hanno cessato di erogare prestazioni agli utenti del S.S.R.
“Quella che stiamo affrontando è una situazione che si rivela drammatica non solo per noi, ma anche per la gente, costretta a subire i “soprusi- dell’assessore regionale alla sanità Lagalla-, ci ha detto il dott. Mondello, aderente alla sigla sindacale Federbiologi.
“Stiamo, pertanto, lavorando alla presentazione di un ricorso contro il provvedimento che impone lo sconto del 20% sulle tariffe, con effetto retroattivo al 1 ottobre, cosa che, probabilmente, si rivelerà illegittima ed anticostituzionale, ma che, al momento, noi dobbiamo dare per assodata.
Ci sentiamo presi in giro dall’Assessore che, mentre da un lato dava rassicurazioni alle Organizzazioni Sindacali, dall’altro pubblicava il suddetto decreto sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 9 novembre.
Ricordiamo che questo, che difatti porta il nome di “Bindi meno 20%-, segue la decisione del Governo di riformulare il tariffario per le prestazioni specialistiche erogate dai laboratori di analisi convenzionati; facendo due calcoli, ciò significa che, di fatto, l’abbattimento tariffario per i laboratori di analisi è pari a circa il 50%.
Si è riusciti, dunque, a distruggere un comparto che rende prestazioni a basso costo, con efficacia, efficienza e, soprattutto, con umanità professionale.
In questo momento, naturalmente, stiamo cercando di suggerire all’utenza di recarsi presso le strutture pubbliche, ma ciò vuol dire che i cittadini sono costretti a rinunciare all’assistenza dello specialista di fiducia-.
L’Assessorato però fa sapere che le cose stanno in maniera diversa, giacché c’è tutta l’intenzione di mantenere quanto stabilito con le sigle sindacali; infatti, si legge in una nota della Federbiomedica, la pubblicazione del 9 novembre costituiva un atto dovuto, altrimenti sarebbero venuti meno gli impegni assunti dalla Regione sul piano di rientro.
Si sono confermati gli impegni presi – prosegue la nota – ed è stato assicurato che presto si pubblicherà il Decreto Assessoriale sui budget e quello di modifica delle tabelle allegate a quello già reso noto, tenendo presente quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato che modifica per le prestazioni dei laboratori di analisi, le voci del tariffario Bindi con quelle del tariffario del 1991 più favorevoli. Inoltre, si provvederà all’aggiornamento delle tariffe del tariffario Bindi modificato sempre in virtù di un’altra sentenza, che obbliga le Regioni ad aggiornare i tariffari; dopo di che si procederà all’abbattimento del 20 e del 2%, dando un risultato finale di una perdita rispetto al tariffario regionale attualmente in uso che non dovrebbe superare il 10%-.
Tra qualche giorno, dunque, la situazione potrebbe risolversi, ma intanto lo stato di agitazione continua…