Il Ministro Fioroni (nella foto), alla chiusura dell’anno scolastico appena trascorso, sulla base dei numeri evidenziati in conferenza stampa, parla di un possibile ripristino degli esami di riparazione per ovviare ai deludenti risultati del sistema dei debiti scolastici.
Credo che l’idea non sia sbagliata e spiego subito perchè.
Agli esami di maturità di quest’anno, anche qui cifre alla mano, è raddoppiato il numero dei bocciati rispetto a quelli dell’anno passato; il motivo è semplice e trova fondamento nel fatto che l’inserimento del sistema dei debiti in sostituzione degli esami di settembre ha abbassato, e non di poco, la soglia di rischio dello studente di perdere l’anno. Se prima, infatti, si rischiava la bocciatura agli esami di riparazione, oggi uno o più debiti escludono tale rischio, facendo si che lo studente non trascorra l’estate sui libri certo che il pericolo sia stato scampato. Un meccanismo del genere si dimostra inevitabilmente vizioso, infatti una mancata selezione, com’era il rinvio a settembre, porta – obtorto collo – alla maturità studenti che non hanno mai pagato i debiti e cioè gli insuccessi e le lacune degli anni passati, ragazzi dunque meno preparati che vanno incontro ad un’inevitabile bocciatura, o comunque compromettono la valutazione finale. Certamente quanto affermo non contribuirà ad aumentare la mia popolarità nei confronti della popolazione scolastica, ma sono certo che, nella società globalizzata in cui viviamo, dove la selezione del mercato è davvero spietata, una adeguata preparazione di base, senza particolari lacune, sia un ottimo biglietto da visita per eventuali studi successivi o per l’ingresso nel mondo del lavoro: questo è il messaggio che voglio trasmettere alle nuove generazioni che, se aspirano ad affermare la propria identità, devono sempre farsi trovare pronti.