Il direttore generale dell’Atm, Claudio Conte, era stato indagato dalla Procura di Messina per la singolare trovata di una coppia di sposi che avevano scelto un bus dell’Atm per recarsi in chiesa, insieme agli invitati. Lo sposo, infatti, era un autista dell’azienda trasporti. Nel giorno del sì, quindi, un autobus di linea aveva accompagnato tutti alla celebrazione ed al ristorante.
La magistratura aveva aperto un’inchiesta, e contestato al direttore generale Claudio Conti le ipotesi di reato di frode, abuso d’ufficio e mancanza di autorizzazione, per -l’uso improprio- dell’autobus. Stamattina il Gup Antonino Genovese ha disposto il non doversi procedere per tutte le ipotesi di accusa, con le formule perchè il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato.
