Una cimice ben piazzata nell’ovile dove Salvatore Catalfamo, 35 anni ( nipote di Carmelo De Pasquale, ucciso lo scorso gennaio) trattava i suoi affari, ha permesso alla Polizia di sgominare due bande che gestivano il traffico di hashish a Barcellona. In manette per associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, sono finiti oltre al nipote del boss, il trentacinquenne Gaetano Valastro, che insieme al coetaneo Alessandro Genovese devono rispondere anche di tentata rapina e porto d’armi, e poi ancora Lorenzo Maio, 36 anni, Sergio Bongiovanni, 33 anni, Oreste La Rocca, 46 anni e unico incensurato il venticinquenne Antonino Iannello. Altre tre le persone denunciate.
Grazie alle intercettazioni, la Polizia ha potuto ricostruire la rete di legami tra Catalfamo e Velardo con cui si spartiva il traffico di hashish nella città del Longano. Con Velardo lavorava Alessandro Genovese, e gestivano una banda di spacciatori. Canali di rifornimento erano Messina e alcuni extracomunitari della zona. Gli appostamenti della Polizia hanno permesso agli investigatori di assistere ad una rapina, non riuscita, a un marocchino. Avvicinato da Genovese e Velardo per una partita di stupefacente, aveva chiesto in cambio 11 mila euro. Denaro che però i due non erano intenzionati a dare. A nulla valgono le minacce brandendo la pistola, l’extracomunitario non cede l’hashish e viene colpito col calcio della pistola.
Un blitz a casa di Genovese, lo scorso 9 marzo permette di sequestrare due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa e relativo munizionamentoe 160 grammi di hashish.
Le ordinanze sono state siglate dal gip Giovanni De Marco su richiesta del sostituto procuratore della Dda, Giuseppe Verzera.
Nella photogallery le foto degli altri arrestati.