Definito anche l’ultimo troncone dell’operazione Staffetta, l’inchiesta con cui nell’ottobre dello scorso anno il sostituto procuratore della Dda Rosa Raffa e la Squadra mobile aggiornarono l’organigramma del clan di Santa Lucia Sopra Contesse, che fa capo a Giacomo Spartà. Oggi il Gup Luana Lino ha deciso gli 11 abbreviati richiesti da altrettanti indagati. Lo scorso maggio il Giudice aveva già deciso le altre posizioni, compresi i rinvii a giudizio per 3 persone per le quali il processo di primo grado è già cominciato. Ecco il dettaglio della decisione di stasera.
10 anni ed 8 mesi per il boss Giacomo Spartà, 47 anni; 11 anni e 6 mesi per Angelo Crisafi, 40 anni; 6 anni e 8 mesi per Mario Crisafi, 38 anni; 8 anni per Stefano Lucchese, 34 anni; 4 anni e 8 mesi per Nazzareno Pellegrino, 23 anni; 11 anni per Salvatore Prugno, 35 anni; 7 anni e 4 mesi per Letteria Rossano, 43 anni, moglie del boss Spartà, “reggente-, secondo gli investigatori, quando il marito è dietro le sbarre; 5 anni e 4 mesi per Fabio Siracusano, 27 anni; 4 anni e 8 mesi per Luca Siracusano, 30 anni; 6 anni per Giuseppe Cambria Scimone, 43 anni; infine, 4 anni e 8 mesi per Giovanni Stroncone, 31 anni. Il blitz della Polizia a Santa Lucia sopra Contesse scattò all’alba del 17 ottobre 2006 e portò all’arresto di 13 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, coltivazione e spaccio di marijuana, porto d’armi, ed estorsione. Tra le vittime del pizzo, alcuni imprenditori del settore movimento terra, impegnati in lavori pubblici in città e in provincia.