Il popolo studentesco oggi in piazza contro il decreto che reintroduce gli esami di riparazione

Il popolo studentesco oggi in piazza contro il decreto che reintroduce gli esami di riparazione

Il popolo studentesco oggi in piazza contro il decreto che reintroduce gli esami di riparazione

venerdì 12 Ottobre 2007 - 11:03

Il decreto che ha reintrodotto nelle scuole medie superiori gli esami di riparazione non ha fatto nemmeno in tempo ad essere annunciato dal Ministro che già ha suscitato polemiche tali da fare scendere in piazza la popolazione studentesca.

Oggi, infatti, i ragazzi di tutta Italia hanno manifestato contro un provvedimento che, così come specificato da Azione Giovani (che, insieme ai rappresentanti della Scuola Maurolico e all’Azione Studentesca ha organizzato la protesta cittadina) “Riporta in auge l’esame di riparazione, il quale fu abolito nel 1995 perché inadeguato come forma di selezione. Di fatto, dunque, il Ministro Fioroni riporta indietro la scuola. Con i test di riparazione, infatti, non vi è alcuna meritocrazia in quanto generano il circolo vizioso delle lezioni private (in nero), visto che i corsi di recupero delle scuole sono assolutamente inadeguati. Come avveniva prima del 1995, i criteri di selezione torneranno a fondarsi sul reddito invece che sulla meritocrazia-.

A Messina il corteo dei ragazzi (che ha visto la partecipazione degli studenti di varie scuole, dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Germanà e dell’uscente consigliere comunale Rizzo) si è fermato a Piazza Municipio dove si è tenuto un dibattito sull’argomento oggetto della protesta. Gabriele Arcovito, rappresentante d’istituto del Liceo Maurolico, ci ha spiegato che il loro intento è quello di far riflettere le istituzioni sull’esigenza di riportare i debiti formativi, guardando soprattutto alla tipologia di alcune scuole: “Non mi sembra corretto – ha affermato il ragazzo – che gli studenti di un liceo classico, impegnati ad affrontare con impegno le materie letterarie, corrano il rischio di essere rimandati (e quindi successivamente di perdere l’anno) per una materia “ininfluente- nel nostro percorso di studi come la matematica-.

“Altra nota dolente è quella relativa al punteggio. Diplomarsi con 100 nella nostra scuola non è cosa diffusa a causa dell’estrema rigidità della classe docente; sappiamo che, invece, chi riesce a conseguire tale votazione può contare su un bonus di 25 punti da utilizzare per l’iscrizione nelle università a numero chiuso. Dobbiamo partire dal presupposto che per noi non ci siano chances in seno all’Università? L’eliminazione del bonus rappresenterebbe una forma di equità-.

“Invitiamo, pertanto, il Ministro a prendere atto dell’incresciosa situazione, perché se così non dovesse essere, scenderemo in piazza tante altre volte-.

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