Le promesse di stabilizzazione non bastano. L'Assessore Lagalla deve chiarezza
In dirittura di arrivo per la stabilizzazione, oltre 500 precari del Policlinico hanno avuto in cambio solo promesse da parte dell’Assessore Regionale alla Sanità, Roberto Lagalla. L’ultima è stata il 17 ottobre dopo il sit-in dei lavoratori, davanti a Palazzo d’Orleans: “Concederemo le assunzioni a tempo indeterminato e la proroga dei contratti-, ha dichiarato l’assessore. Forse, perché messo sotto pressione, ha fatto retromarcia sullo stop del 12 ottobre. Ma la stabilizzazione non si può estendere a tutto il personale precario. Ci sono graduatorie a cui attenersi, requisiti da rispettare per poi procedere alla selezione.
La novità è che tra i vincitori del concorso, a parità di titoli, ci sono ben 800 ausiliari tagliati fuori dalle graduatorie. Oltre 500 sono indicati e sostenuti dalle sigle sindacali, ma soltanto 200 prestano servizio da oltre un anno, senza lasciare il turno agli aventi diritto. Per questi ultimi, si sta battendo attivamente il comparto Università della CGIL, coordinato da Franco Di Renzo. CISL e UIL stanno, invece, difendendo la causa dei cosiddetti “esclusi-.
Secondo una delibera aziendale del 2005, gli operatori socio-assistenziali possono assumere l’incarico per un anno. Quindi, sono obbligati a passare la staffetta ad altri.
“Le nostre proposte non sono affatto in contrapposizione a quelle degli altri sindacati-, dichiara oggi l’onorevole Maurizio Ballistreri (nella foto). “Cerchiamo solo di far rispettare ed applicare la Finanziaria del 2007. Questa prevede la possibilità di stabilizzare il personale precario nelle pubbliche amministrazioni secondo il comma 519. La normativa è rivolta ai lavoratori utilizzati con contratti di natura temporanea, ma con riferimento a fabbisogni permanenti dell’azienda -.
Lo scorso 26 ottobre, l’onorevole Ballistreri ha inviato una interrogazione parlamentare al Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro per conoscere i percorsi di stabilizzazione che il governo siciliano intende seguire.
“Non vogliamo inficiare l’operato dei 200 dipendenti attualmente in servizio-, prosegue il deputato regionale. “Siamo solo contrari alle proroghe, al rinnovo dei contratti a tempo determinato. Del resto, queste sono le condizioni su cui si fonda il precariato-.
Cosa non funziona? Quale meccanismo si è inceppato? A fine settembre, i lavoratori avevano ottenuto persino il benestare dei dirigenti ospedalieri per avviare le procedure di stabilizzazione, grazie alla mediazione dei sindacati. Adesso, si scopre che sono “pochi eletti-.
Intanto, questo tiro alla fune con l’esponente del governo regionale diventa estenuante. Due settimane fa, una rappresentanza degli operatori sanitari era partita per Palermo per boicottarlo. Adesso, la maggior parte tenta di accaparrarsi il massimo da una situazione così incerta. Le fasi interlocutorie con l’assessore si sono concluse. Ci vuole un intervento risolutivo.