Con un investimento di 35 mila euro, stanziati nel bilancio municipale, si potrebbe attivare nel territorio comunale di Messina un sistema di prevenzione degli incendi, già a partire dalla prossima stagione estiva. Questa è una delle proposte emerse dall’incontro che il Coordinamento Mangiafuoco ha tenuto nel Salone delle Bandiere del Municipio. I conti se li sono fatti bene gli aderenti al Coordinamento, dopo aver ascoltato il prof. Tonino Perna, ex presidente del Parco dell’Aspromonte e -sperimentatore- dei cosiddetti -contratti di responsabilità-.
Il territorio comunale di Messina si estende su una superficie di 21.100 ettari; circa 4.000 di questi ospitano le zone edificate, altri 6.300 sono gestiti dalla Forestale e qui, l’estate scorsa, gli incendi hanno colpito pochissimo. L’ha spiegato bene il dott. Lombardo, dirigente dell’Azienda demanio forestale: con le vedette appostate nei punti chiave e 500 uomini attivi anche nello spegnimento del fuoco, questo non è riuscito a penetrare – partendo sempre dall’esterno – se non per pochi tratti.
-Le buone pratiche non si diffondono facilmente-: l’esperienza del Parco dell’Aspromonte, condotta brillantemente con gruppi e associazioni motivati non solo economicamente, potrebbe essere un modello per il territorio messinese. -Nelle more della costituzione del Parco di Peloritani-, secondo la proposta rilanciata da Bruno Biondi del Cai messinese.
Un ruolo potrebbero averlo pure i coltivatori, come ha ricordato Gino Savoia, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori, se incentivati anche come -presidi del territorio-. In questi giorni, dopo le fiamme estive, con i nubifragi tutti hanno toccato con mano e con angoscia cosa voglia dire un territorio non presidiato, o cementificato o abbandonato e in preda al dissesto idro-geologico. Il prossimo Piano di sviluppo rurale, per la provincia di Messina, dovrà non solo incentivare la produttività delle aziende, ma sviluppare le azioni di cura del territorio previste dall’asse 2 dei finanziamenti europei.
Anna Giordano ha ricordato altre disfunzioni, quale la irrazionale dislocazione dei Vigili del Fuoco. A questi vanno dati mezzi e uomini, se possibile meno precari di quanto non siano oggi. Vanno tenuti in buona considerazione tutti gli strumenti e le competenze delle previsioni metereologiche e va spinta, accelerata e promossa la pulizia dei terreni privati.
Venerdì 16, alle 18, nella sede di Legambiente messa a disposizione dalla neo-presidente Santina Fuschi, il Coordinamento Mangiafuoco tornerà a riunirsi per condividere i prossimi passaggi operativi. -Se riusciremo a mettere in sicurezza anche meno dei 10 mila ettari previsti, avremo fatto qualcosa di positivo-: Giuseppe Restifo, della Rete di ecologia sociale-Verdi, coordinatore dell’incontro, ha concluso affermando che questo è il miglior modo per ricordare e onorare la memoria e l’impegno di Lucia Natoli e Matteo Cucinotta, morti nell’incendio di agosto nei monti sopra Patti. Il segretario della Cgil, Spanò, presente all’incontro, ha concordato pienamente.